(Corriere dello Sport)
Primavera: Palombi guida l’attacco e s’ispira a Klose (Corriere dello Sport)
Carlo Roscito
Quanto segna Simone Palombi, non si stanca mai di gonfiare le porte. Dalla scuola calcio alla Primavera, un lungo viaggio nelle categorie della Lazio. Una sola costante: il gol. Ce l’ha nel sangue, i numeri parlano chiaro, non mentono. Dategli un’occhiata, se non ci credete. In questa stagione, poi, sono impressionanti: 15 reti in 16 presenze di campionato, 3 su 3 in Coppa Italia (contro Napoli, Palermo e Juventus). E con la Nazionale italiana Under 19? Due convocazioni per le sfide contro Albania e Belgio. Indovinate un po’, en plein anche in azzurro: due colpi al bersaglio in settantuno minuti totali.
conferma. Simone Inzaghi oggi si affida a lui per conquistare la finale di Coppa Italia. A Ivrea mancherà l’infortunato Tounkara, non ci saranno gli squalificati Fiore e Oikonomidis. L’attacco biancoceleste è tutto sulle spalle del classe ’96. Partirà largo a destra nel tridente avanzato, completato dal giovanissimo Rossi e dal centrocampista Murgia. Palombi ha già fatto male ai bianconeri, ha realizzato il 2-0 dell’andata al “Fersini”. Ha fiondato in porta un sinistro potente. Ha bucato Audero.
Verso la finale. Proverà a ripetersi nel match di ritorno. Non è sazio, vuole aggiornare di continuo il suo score, spera di rendere la sua annata ancora più magica. La merita tutta: è un ragazzo d’oro, che ha preferito continuare a studiare nella scuola pubblica. Umile. Eppure ne avrebbe di cose per vantarsi. Il centro sportivo di Formello lo raggiunge ogni giorno da Tivoli, dove i genitori – lazialissimi come lui – portano avanti con passione l’attività di un ristorante. Insomma, non parte proprio da dietro l’angolo. Sta giocando da esterno offensivo, può fare la seconda punta, si sa muovere da falso nueve per sfuggire alla marcatura dei difensori avversari. Giuseppe Signori era il suo idolo da bambino, ora ha Klose come punto di riferimento. Quando Miro arrivò a Roma nel 2011, Simone gli chiese subito la maglia. Gli sta portando fortuna, la conserverà per sempre in modo geloso. Molto probabilmente ci si allenerà insieme nel prossimo ritiro di Auronzo. Poi verrà presa un decisione per il futuro: le richieste da parte delle squadre di B non sono mancate nemmeno nell’ultima sessione di mercato. Palombi rappresenta il simbolo del sacrificio, dei traguardi raggiunti con il sudore. Appunto, quello che serve oggi alla Lazio di Inzaghi per raggiungere la Roma in finale di Coppa Italia.
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