Autore Topic: Nicchi attacca Tavecchio e Lotito: "No al sorteggio, qualcuno rimpiange passato"  (Letto 503 volte)

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Nicchi, presidente degli arbitri italiani, boccia la proposta di tornare al sorteggio integrale avanzata dal numero uno della Lazio: "Non succederà mai". Poi attacca...

La ventiduesima giornata della Serie A 2014/15 rischia di segnare il futuro del calcio italiano. Tra le rimostranze del Milan per la regia televisiva delle partite e le forti lamentele avanzate dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo il discusso arbitraggio di Gervasoni nel match tra i biancocelesti e il Genoa, infatti, la tensione è salita ben oltre il livello di guardia.

Tensione ben testimoniata in una lunga intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport' anche dal presidente dei fischietti italiani, Marcello Nicchi, che boccia senza giri di parole proprio la proposta di Lotito che ventilava un possibile ritorno al sorteggio integrale: "Non lo faremo mai. Questo è sicuro".

A mandare su tutte le furie Nicchi, più che lo sfogo di Lotito, sono però state le dichiarazioni del presidente federale Tavecchio, solidale con uno dei suoi primi sponsor alla poltrona di via Allegri.

"La Figc non può non difendere l’Aia che è nostro baluardo spero di onestà. E noi rispettiamo anche i club perché rappresentano le nostre risorse, ma dobbiamo stare attenti a non confondere le regole con le situazioni. Quella del sorteggio sarà una questione che porteremo nelle sedi opportune", ha infatti affermato Tavecchio.

Parole le sue che, ovviamente, non sono affatto piaciute a Nicchi, durissimo nella risposta: "Dopo mesi di silenzio il presidente si ricorda di difendere gli arbitri. Meglio tardi che mai... All’Aia comunque non è arrivata nessuna comunicazione riguardo un ipotetico sorteggio. E di sicuro non è la Lega e tantomeno un presidente di un club a poter fare una cosa simile. La sede opportuna è il Consiglio federale. Una eventuale loro richiesta è legittima, ma forse è bene spiegare che sono gli arbitri a decidere. E su questo punto c’è poco da perdere tempo".

Quindi Nicchi motiva il secco no al sorteggio, spiegando: "Abbiamo piena fiducia negli arbitri e nei nostri allenatori. Forse qualcuno ha la memoria corta e si è dimenticato che cosa è accaduto negli anni scorsi con sorteggi e griglie (leggasi alla voce Calciopoli). Se qualcuno ha nostalgia del passato, mi dispiace per lui. Noi guardiamo avanti.

Con le designazioni ci assumiamo le nostre responsabilità. Chi le fa deve valutare cento fattori e individuare l’arbitro giusto per quella partita. Poi si può anche sbagliare, come capita a un tecnico con i giocatori. Ecco, mi è venuta un’idea: siamo disponibili a fare il sorteggio se la Lega di A impone ai club il sorteggio degli undici da mandare in campo. È una battuta, ma fa capire bene perché quella richiesta è irricevibile".

Il presidente dell'AIA, dunque, alza ancora il tiro in direzione della FIGC e attacca: "Mi sorprende che la Federcalcio faccia da sponda a una cosa simile. Anzi, non mi meraviglia. È sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo. Ci sono fatti gravissimi. Mi risulta che lunedì Lotito abbia aggredito verbalmente il designatore della B, Stefano Farina. Che tra l’altro non c’entra nulla con Gervasoni. Le risulta sia stato deferito? A me no, restiamo in attesa. Noi non ce l’abbiamo con nessuno. Forse altri sono risentiti con noi".

Chiaro il riferimento all'appoggio assicurato ad Albertini dall'AIA nella corsa alla poltrona di presidente federale in opposizione proprio a Tavecchio: "I delegati dell’Aia hanno fatto una scelta precisa. Volevamo dare un segnale, indicando il nome che secondo noi meglio poteva rappresentare il calcio italiano. Se volevamo salire sul carro del vincitore, era facile farlo. Ma siccome siamo autonomi e orgogliosi delle nostre scelte, il nostro voto è andato ad Albertini. I nostri timori, espressi alla vigilia delle elezioni, si stanno rivelando esatti".

Infine ecco la chiosa di Nicchi, decisamente al cianuro: "Sono stufo di attacchi agli arbitri. E poi per cosa, una espulsione sacrosanta di un portiere? Non è colpa nostra se la regola è sbagliata. Vada Lotito all’Ifab e vediamo se lo stanno ad ascoltare. L’altra sera ho visto una partita di Premier League. L’arbitro fischiava, ammoniva e mostrava il rosso senza subire una protesta, i tifosi facevano il tifo e in tribuna c’erano famiglie con bambini. Una festa. Abbiamo visto come sono ridotti gli stadi italiani? Il clima da battaglia che c’è in campo, le continue lamentele, le liti tra presidenti... Ma che calcio è questo?". Quello italiano.

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