Autore Topic: L’ex Oddo: “Non chiedetemi che risultato mi auguro, il mio cuore è diviso in due  (Letto 521 volte)

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Lazio e Milan, due squadre importanti per Massimo Oddo. L’attuale allenatore del Pescara Primavera non ha affatto dimenticato il suo passato da calciatore e gli anni trascorsi a Roma, prima, e a Milano, poi. Sarà dunque difficile prendere una posizione in merito alla prossima sfida di campionato tra biancocelesti e rossoneri, come si evince chiaramente dalle dichiarazioni rilasciate dall’ex terzino ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Non chiedetemi che risultato mi auguro: la Lazio sta lottando per grandi obiettivi e vorrei sempre vederla in alto, allo stesso tempo mi spiace tanto vedere un Milan così in difficoltà.  Il mio cuore è diviso tra queste due squadre: una, la Lazio, mi ha dato la possibilità di arrivare,  nel grande calcio e sono legatissimo a questa società e ai suoi tifosi che mi hanno sempre dimostrato un affetto incredibile, sia quando tornavo da avversario all’Olimpico, sia nel post carriera; l’altra, il Milan, nella quale prima sono cresciuto a livello giovanile e poi successivamente ho vissuto la mia consacrazione. La Lazio parte con i favori del pronostico inoltre avrà dalla sua la spinta dei tifosi, per il Milan invece è un momento particolare. Penso che in casa rossonera sia finito un grande ciclo, ed ora bisognerebbe ripartire con più coraggio puntando maggiormente sui giovani. Inzaghi? Qualsiasi allenatore al suo posto avrebbe faticato, è normale, serve pazienza”.

Vecchi ricordi che riaffiorano e un affetto vero per entrambi i club per l’allenatore abruzzese, che infatti ripercorre il momento in cui passò dalla Lazio al Milan: “È stata una trattativa durata tre anni: si parlava ad ogni finestra di mercato, però alla fine non se ne faceva nulla. Mi ero quasi rassegnato positivamente , nel senso che ero capitano della Lazio e sarei stato felicissimo di chiudere la carriera lì,  ma poi in extremis, nel gennaio 2007, il trasferimento si concretizzò. Vincere la Champions League ad Atene è stata un’emozione indescrivibile, che non distanzio di molto dalla vittoria del Mondiale: sono molto legato a quella Champions che vissi da protagonista. Ancora oggi mi emoziono e rivedere la coppa alzata al cielo, sensazioni che uno gusta appieno solo con il passare del tempo. Ricordo che al termine della gara mi avvicinai a Galliani e gli dissi ‘Dottore, quando compra un giocatore della Lazio vince sempre la Champions: prima Nesta, ora io’. Concludemmo la gara con me, Nesta e Favalli in difesa: tre su quattro ex laziali”.

Proprio al periodo romano sono legati altrettanti ricordi indelebili: “Due gare su tutte ricordo con piacere: la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus, era una sfida andata e ritorno, il 2-2 a Torino permise di alzare il mio primo trofeo, una gioia unica; poi il derby vinto 3-0 in cui realizzai la seconda rete su rigore: contro la Roma era sempre una gara incredibile, un’atmosfera particolare, che emozione”.

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