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Decimo centro in campionato del Pipita, che affonda i biancocelesti al 18' del primo tempo. Benitez torna alla vittoria e sorpassa Pioli in classificadi Stefano Cieri
Napoli chirurgico e spietato, Lazio prima sciupona, poi evanescente. E così lo spareggio per il terzo posto va alla squadra di Benitez che capitalizza al meglio un gran gol del ritrovato Higuain al 18' del primo tempo. Per il bomber argentino è anche una piccola-grande rivincita della finale del Mondiale, visto che dall'altra parte c'era Klose (entrato, senza incidere, nella ripresa) e l'arbitro era Rizzoli, lo stesso di Rio (tra i protagonisti del Maracana anche il laziale Biglia che nella finale mondiale era compagno di Higuain).
OCCASIONI CANDREVA E CAVANDA — La Lazio gioca, il Napoli segna: il primo tempo scivola via così. E' la squadra di casa che tiene il pallino in mano, ma la formazione di Benitez, molto attenta, le concede poco e, sorniona, aspetta il momento per colpirla. Che, puntuale, arriva al 18'. Una palla vagante a centrocampo viene trasformata da Mertens in un assist perfetto per Higuain che, appena dentro l'area, esplode un destro che finisce sotto la traversa. Berisha dà l'impressione di poter fare molto di più, ma le responsabilità maggiori sono di Radu che potrebbe chiudere su Higuain e inspiegabilmente non lo fa. La Lazio ci mette poco a riorganizzarsi e da quel momento chiude il Napoli nella sua metà campo. Meriterebbe di andare all'intervallo sull'1-1, ma prima la traversa nega il gol a Parolo, quindi è Cavanda a sbagliare la più facile delle palle-gol. Si va così al riposo con gli ospiti in vantaggio per 1-0.
DENTRO KLOSE — Nella ripresa, però, la musica cambia e il Napoli legittima il successo. Pioli cerca di accentuare il peso offensivo della sua squadra, inserendo una punta, Klose, per un centrocampista, Ledesma. Ne viene fuori un 4-2-4 che fa saltare gli equilibri a centrocampo e rende, paradossalmente, la Lazio meno pericolosa. E infatti nei secondi quarantacinque minuti la squadra di casa produce meno rispetto alla prima frazione di gioco. Un paio di tiri dalla distanza, una voleè di Keita nel finale sono le uniche emozioni. L'unica recriminazione è per la mancata concessione di un rigore (per un doppio fallo di mano di Albiol e Maggio: Rizzoli li giudica entrambi involontari). Il Napoli controlla bene e si rende molto pericoloso in contropiede. Higuain va vicinissimo al raddoppio due volte nella ripresa (tiro a lato e parata di Berisha), poi nel quarto d'ora finale sono Hamsik (subentrato a Mertens) e Callejon a sfiorare il raddoppio.
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