Autore Topic: Negro, nero o di colore  (Letto 309 volte)

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #20 : Lunedì 26 Agosto 2024, 18:42:42 »
Di colore.
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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #21 : Lunedì 26 Agosto 2024, 18:44:26 »
E Toni Negri?  :D Tony Di colori me pare brutto.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #22 : Lunedì 26 Agosto 2024, 18:52:32 »
Toni algoritmo.
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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #23 : Lunedì 26 Agosto 2024, 19:45:07 »
Rivista Africa
La rivista del continente vero
 
Perché è sbagliato dire “n***o”, sempre

Per descrivere le persone afrodiscendenti, in italiano esistono tre termini principali: “n****o”, “nero” o “di colore”. Tutti possono essere problematici dipendendo dal contesto, ma il primo lo è per principio. E andrebbe estromesso dal nostro vocabolario
di Marta Sachy*

Molte volte mi sono scontrata con la parola n***a/o, utilizzata in contesti variegati con una facilità inimmaginabile: l’ho sentita sdoganare negli stadi, in uffici ministeriali, al parco. Ogni volta che la sento, mi scorre un brivido lungo la schiena e un fulmine mi trafigge il cervello. Molti di voi diranno: “ma cosa c’è di sbagliato?” Tutto!

È comprovato che le razze biologicamente non esistono. Tuttavia, la razzializzazione degli individui esiste come pratica sociale strumentale che regola l’idealizzazione di una razza a scapito di un’altra. Questo non ha conseguenze solo personali, ma ostacola l’accessibilità alle risorse economiche, sociali e politiche del gruppo sociale discriminato. Molte volte il razzismo viene confuso con il pregiudizio. I due termini sono utilizzati come intercambiabili. Invece c’è una profonda differenza: il razzismo è il pregiudizio condito con il potere. Il pregiudizio può essere individuale, il razzismo è strutturale.

Pertanto, quando si parla di razzismo, ci si riferisce sempre ad una relazione di potere, e i rapporti di forza e di potere tra la maggioranza e le minoranze passano anche attraverso il linguaggio.

Per descrivere le persone afrodiscendenti, in italiano esistono tre termini principali: “n****o”, “nero” o “di colore”. Tutti possono essere problematici, a seconda del contesto, ma il primo lo è per principio.

N***** è legato semanticamente all’idea di una razza stereotipata, con caratteristiche fiso-somatiche e morali inferiorizzanti. Storicamente si rifà al periodo della categorizzazione delle specie umane e dello schiavismo. Questa parola non descrive solo una caratteristica del corpo, veicola anche un giudizio di inferiorità fisica, intellettuale e morale. Sentire e leggere quel termine provoca reazioni negative viscerali, perché associato a odio, oppressione e sottomissione, e rievoca il concetto di inferiorità. È spregiativo, non possiede una pretesa di neutralità.

Nei primi anni Settanta, in seguito alle lotte per i diritti civili negli Stati Uniti, il suddetto termine è stato sostituito con “nero”. Secondo l’Accademica della Crusca, oggi “n***o” appartiene ormai alla sfera del vituperio. Perché è nella prassi che tale parola è generalmente avvertita dai parlanti come offensiva, sia da chi consapevolmente la utilizza per insultare (come in binomi lessicali pressoché fissi come “sporco n***o”, ” n***o di merda”), sia da chi la riceve come epiteto. Non si tratta pertanto di non utilizzare questo termine solo in nome di un dogmatico “politicamente corretto” – e già sarebbe giustificazione sufficiente – ma perché storicamente e lessicalmente richiama universi di significanti fortemente discriminatori e non vanno perpetuati neanche con diminutivi come “n****tto/a”. 

Nella scelta fra “n***o”, “nero”, “di colore” c’è dunque la percezione del rapporto tra lingua e società, e tra usi linguistici e sensibilità (individuali e collettive). Utilizzare un termine con valore denigratorio (appunto!) e discriminante nuoce alla civilizzazione di una società complessa.

Nemmeno “mulatto” è appropriato, avendo la sua radice in “mulo”, incrocio di un asino maschio – sotto-razza – e cavalla femmina – razza pura. Per fortuna la lingua è un organismo vivo e mutevole, e così si sostituisce “p*****a” con “prostituta”, “h*********to” con “diversamente abile”.

Tutti possiamo nel nostro piccolo evitiamo di utilizzare la N-word e fare la nostra parte nel decostruire i sistemi di discriminazione razziale e contribuire al cambiamento degli stereotipi razziali.

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #24 : Martedì 27 Agosto 2024, 01:13:41 »
L'autrice sarebbe sorpresa nel sapere che i "bianchi" (come dite voi) sono una minoranza etnica nel mondo.


Mi sono stancato.

Parliamo di Lazio Milan che è meglio.
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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #25 : Martedì 27 Agosto 2024, 01:16:05 »
La n-word!!  Non lo avevo letto!

Basta! È finito tutto!
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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #26 : Martedì 27 Agosto 2024, 02:54:55 »
Disabitato, tu avevi portato come tua giustificazione il fatto che N...faceva parte della lingua italiana a livello terminologico, probabilmente cercando di difendere la tradizione della lingua italiana perche' inizialmente era in realta' cosi'.

Ma esistono contesti geografici, storici e ambientali: partendo dal presupposto che in base a tutto cio' le lingue sono in continua evoluzione o, comunque in continuo cambiamento cosi' come i costumi e la Societa'.

Questo e' cio' che sta' scritto ad esempio sul vocabolario "TRECCANI", aggiornato al 2023.

Quindi stiamo parlando della lingua italiana mensionata e tanto rispettata inizialmente da te: io, non sono per la correzione dei testi, non sono per l' esasperazipne del politicamente correttocosi' come odio la censura dei film in cui si utilizzavano termini oggi non piu' utilizzabili ma in contesti storici diversi.

E non sono per la censura in generale: rineggo ogni forma di dittatura.

Cosi' come reputo gli algoritmi una forma stupida per far censura poiche' non tiene in considerazione il contesto e credo che troppe parole oggi siano ingiustamente tagliate tuttavia esistono delle eccezioni perche' la Stpria e' andata in un certo modo.

Ecco che cosa c'e' scritto a proposito di queste due eccezioni:

N-word
Neologismi (2023)
DAL VOCABOLARIO TRECCANI

LEMMI CORRELATI
n-word (N-Word, N-word) s, f, inv. Eufemismo sostitutivo dell’ingl. nigger e, in ogni altra lingua, del termine corrispondente (in it. negro). ◆ Nell'America del primo presidente nero c'è voluto un editore di Montgomery, Alabama, la città in cui negli anni Cinquanta un pastore chiamato Martin Luther King piantò i semi della rivolta black, per cancellare dopo 126 anni quella parola nei libri del grande Mark Twain: «negro». Ma la sostituzione della «N-word», l'impronunciabile parola con la N, con quella che invece descrive una situazione oggettiva, cioè «schiavo», ha scatenato l'ovvia polemica. Che senso ha correggere un capolavoro? (Angelo Aquaro, Repubblica, 6 gennaio 2011, p. 40, Cultura) • New York. In America la parola “nigger” può suscitare una guerriglia urbana o essere liquidata con una risata, è indicibile o perfettamente normale a seconda del contesto, nella sua variante pop – “nigga” – può essere usata come un termine neutro per apostrofare un amico, alla stregua di “bro” o “fella”, ma la circostanza e il tono devono essere appropriati. Tutto dipende da chi la pronuncia, qual è il sottotesto, quale l’intenzione. Il rapper Kanye West ai concerti invita il pubblico, bianchi compresi, a cantare a piena voce i testi densi di “nigga” e altre varianti che all’interno della comunità afroamericana sono perfettamente accettate. Ma in generale la parola è talmente carica di significati razzisti ed evoca un passato a tal punto intollerabile che è stata espunta da ogni forma di comunicazione ufficiale. Il vocabolario risciacquato nel puritano senso di colpa l’ha ridotta a “N-word”, accanto alla “F-word” e ad altre parole indicibili indentificate soltanto con l’iniziale. Qualche anno fa hanno persino censurato il termine “nigger” dalla nuova edizione di “Huckleberry Finn”, calpestando senza troppi pensieri il contesto storico in cui l’opera è stata scritta e un minimo senso della licenza artistica. Non essendo un rapper nero, Mark Twain non può usare il termine “negro”. (Foglio.it, 11 novembre 2014, Articoli) • Come suggerito da Kuti, non c’è sempre una diretta connessione tra n-word e razzismo. Spesso l’emulazione, o peggio ancora l’ignoranza, portano questa parola nei dizionari dei rapper svuotata di ogni significato.

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #27 : Martedì 27 Agosto 2024, 03:05:20 »
Questo però non toglie responsabilità: l’ignoranza è una scusante entro certi limiti. L’utilizzo della n-word è un retaggio razzista e dispregiativo (fatico a credere che qualcuno non lo sappia) che porta dentro sé il sangue del popolo nero estirpato dalla propria terra madre per utilizzo e beneficio del popolo bianco conquistatore. La n-word non è solo un’espressione razzista fine a se stessa, come spesso ci raccontiamo qui in Italia, ma un resoconto vivo dell’orrore della diaspora e del colonialismo. È un peso psicologico di cui noi bianchi non abbiamo alcuna idea. Per questo non abbiamo diritto ad usare quella parola, nemmeno a scopo emulativo di una cultura che, comunque, non conosciamo e non tentiamo di conoscere, né tantomeno proviamo a supportare. (Mattia Barro, Rolling Stone.it, 6 giugno 2020, Musica) • Cos’è la N-Word? Sostanzialmente un insulto razzista, una parola dispregiativa e un vocabolo che non va mai utilizzato in nessun contesto. Il termine N-Word è usato online ed è l’acronimo che sostituisce la parola più utilizzata al mondo per intendere una persona dalla carnagione scura. • L’N-Word è tornata tristemente alla ribalta dopo essere stata utilizzata da Fausto Leali all’interno del GF VIP 2020, nei confronti di Enock Barwuah ma è solo l’ultimo di una serie di esempi all’interno del mondo reale e online dove spesso appaiono parole e termini non propriamente consoni. La parola n**ro è un insulto razzista, su questo non ci piove: va condannata e bandita da qualsiasi vocabolario appartenente a una società civile. (Matteo Novelli, Money.it, 21 settembre 2020, Attualità) • «Ma nemmeno se la uso come esempio?» No. «Nemmeno se mi scappa, senza cattiveria?» Assolutamente no. «Neanche se sto riportando il discorso di qualcun altro?». No e no. La n-word non si dovrebbe usare in nessun contesto, ma questo messaggio (specie in Italia) sembra difficile da recepire dato che sono ancora molte le persone bianche che la usano senza farsi troppi problemi. Questo fatto che non si possa dire, poi, fa indispettire chi urla alla "dittatura del politicamente corretto" (che di certo in Italia non possiamo dire che esista, visti gli applausi contro il ddl Zan) denunciando l'ingiustizia per cui «non si può più dire niente». E così c'è chi si impunta e la usa tanto per provocare, come fanno i bambini con le parolacce. La questione, però, è piuttosto seria e viene da chiedersi: perché continuare a difendere l'uso di una parola chiaramente violenta e razzista? Perché continuare a banalizzare il problema invece di ascoltare chi è direttamente coinvolto? (Elisabetta Moro, Cosmopolitan.com, 22 novembre 2021, Lifecoach) •

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #28 : Martedì 27 Agosto 2024, 03:09:08 »
Oggi viene usata – oltre che dalle persone razziste – da parte degli afroamericani in un’ottica di riappropriazione, ma è molto malvisto che venga scritta o pronunciata dalle persone bianche: per questo nel parlato viene indicata con l’eufemismo “N-word”, “parola che comincia con la N”, e nello scritto può essere censurata usando degli asterischi. Non è più usata nemmeno “negro” (pronuncia “nigro”), a lungo adottata da attivisti per i diritti civili come W.E.B. Du Bois e Martin Luther King in senso neutro, prima di essere sostituita da “black”, “nero”. Se fino agli anni Ottanta il corrispettivo italiano della “N-word” era usato in libri e giornali con un significato neutro che non risultava stridente a redattori e giornalisti, ed era scelto anche per tradurre molti “black” nei romanzi americani, oggi il suo uso all’interno di testi pubblicati contemporanei è quasi sempre legato all’accezione offensiva. Ad esempio, può essere citata in articoli di cronaca che danno conto di insulti razzisti ricevuti da qualcuno. (Ludovica Lugli, Post.it, 1° aprile 2022, Libri).

Voce ingl. (propriamente ‘parola che comincia con la lettera N’), attestata per la prima volta in ingl. nel 1985 secondo merriam-webster.com
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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #29 : Martedì 27 Agosto 2024, 03:22:34 »
Ma come possiamo delineare le eccezioni?

Quando c'e' una brutta storia dietro con battaglie, vittime e tanta sofferenza (soprattutto se prolungata durante il corso degli anni).

Allora, la nostra liberta' finisce quando si calpestano i diritti altrui o, cpmunque quando (pur se non volendo), facciamo del male al prossimo utilizzando termini che in base al corso della storia non puo' certo far star bene chi li riceve.

E qui dovrebbe scattare il buonsenso: evidentemente il buonsenso non e' scattato e sono stati messi dei paletti (alcuni che anche io ritengo esagerati tranne che per quelle due parole che conosciamo tutti).

Non sono invece per censurare o, cambiare libri o, opere gia' scritte appartenenti al mondo artistico: li', ogni forma di censura si trasforma in dittatura ma nel normale linguaggio quotidiano purtroppo non c' erano altre soluzioni.

Il problema e' che oggi, censurano tutto: se fai una canzone e in un testo parli in un certo modo dei politici gli algoritmi ti bloccano il brano e cosi' via.

Questa rappresenta l' esagerazione ma gli abbiamo dato l' opportunita' di esagerare perche' non siamo stati (come Societa'), in grado di auto-limitarci da soli.

Quindi il politicamente corretto (che non tiene conto del contesto), mi sembra un grosso limite alla nostra liberta': tranne pero' a quei due termini che sappiamo.

Li' la nostra Societa' ha avuto bisogno di un freno in quanto si era andati ben oltre la propria liberta': se facciamo star male gli altri vuol dire che si sconfina oltre la propria liberta'.

Offline Frusta

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #30 : Martedì 27 Agosto 2024, 08:54:57 »
Gasco, il razzismo esiste, è  diffuso e inestirpabile. Hai citato "Africa, la rivista del continente vero," se ne approfondisci la lettura puoi vedere quanto razzismo, infintamente più feroce del nostro c' è fra una etnia e l' altra. Quanto fra le popolazioni del magreb sia fra loro che nei confronti delle popolazioni subsahariane, considerate poco più che bestie e quanto oltre la barriera del Sahara. Per non parlare della tragedia degli albini africani perseguitati, mutilati e uccisi. Ferocia razzista particolarmente efferata perché esercitata sui bambini: difficilmente un albino riesce ad arrivare una età adulta. A partire da quello operato sui Tutsi potrei farti l' elenco dei genocidii causati dal razzismo interetnico.
Curiosamente gli unici che del razzismo se ne fanno una colpa e se ne accusano al punto da considerarla reato arrivando perfino ad usare violenze e censure al proprio lessico siamo noi, i cosiddetti bianchi, una minoranza tutto sommato risibile se paragonata all' insieme dei cosiddetti colorati.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline MCM

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #31 : Martedì 27 Agosto 2024, 08:57:45 »
In realtà in quanto a lunghezza dell' uccello anche il Milan non scherza.

Speriamo bene.
I risultati delle altre partite hanno ridimensionato la nostra sconfitta

Forza Lazio, forza terze gambe, colpite senza pietà!

Offline MCM

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #32 : Martedì 27 Agosto 2024, 16:38:33 »
Negro e Nero, da lingua italiana, sono etimologicamente equivalenti.

Offline borgorosso

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #33 : Martedì 27 Agosto 2024, 19:53:59 »
Curiosamente gli unici che del razzismo se ne fanno una colpa e se ne accusano al punto da considerarla reato arrivando perfino ad usare violenze e censure al proprio lessico siamo noi, i cosiddetti bianchi, una minoranza tutto sommato risibile se paragonata all' insieme dei cosiddetti colorati.

Io detesto profondamente il politicamente corretto come quintessenza dell’ipocrisia.
Mi rimane incomprensibile come sia più intollerabile un bianco che non riconosce il direttore nero e non lo fa entrare (licenziato, caso realmente accaduto) di una sperequazione salariale tale da rendere gli impiegati di Walmart incapaci di portare a casa un salario equo al punto da dover cercare un secondo lavoro.

Allo stesso modo detesto il formalismo di decontestualizzare la parola negro: ha una connotazione razzista, sempre.


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Offline Boksic

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #34 : Mercoledì 28 Agosto 2024, 10:32:38 »

L'antropologia contemporanea riconosce tre classificazioni dell'Homo Sapiens: Europoide, Mongoloide e Negroide, ognuna con distinte caratteristiche morfologiche.

Quattro, c'è anche l'australoide.

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Re:Negro, nero o di colore
« Risposta #35 : Lunedì 2 Settembre 2024, 17:13:31 »
Succede in Spagna...

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