Autore Topic: Lazio, Lotito: «Pallotta? Nel 2014 ha perso più di 38 milioni  (Letto 570 volte)

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Lazio, Lotito: «Pallotta? Nel 2014 ha perso più di 38 milioni
« : Martedì 13 Gennaio 2015, 20:55:48 »
www.corrieredellosport.it



Replica del presidente della Lazio al presidente della Roma: «Gli auguriamo che a partire dal 1 luglio 2015 sia in grado di rispettare le norme del fair play italiano»

ROMA - "Baldissoni ha detto che siamo esperti nel campo delle scommesse? Non voglio fare polemiche, ma vorrei dirgli di non perdere tempo dietro a queste cose e di dedicarsi invece a tenere in ordine i conti della propria società". È la replica del presidente della Lazio, Claudio Lotito, dopo la stilettata arrivata dal direttore generale giallorosso. "Se vuole può venire a Formello così gli facciamo vedere le scommesse vinte ai fini del risanamento e dell'efficienza della Lazio" aggiunge il patron biancoceleste.

RISPOSTA A PALLOTTA - Pallotta "si ricordi che nel solo 2014 ha perso oltre 38 mln e presentato un patrimonio netto negativo consolidato di oltre 81 mln. Gli auguriamo che a partire dal 1 luglio 2015 sia in grado di rispettare le norme del fair play italiano, norme che la Lazio rispetta da oltre 10 anni". Così Claudio Lotito controreplica James Pallotta, n.1 della Roma sul tema dei conti economici.

IL SELFIE - Tornando sul selfie di Totti dopo il pareggio nel derby, Lotito ha ricordato di averlo etichettato come "inopportuno in quel contesto e in quel momento, tanto è vero che dopo ci sono stati dei problemi di ordine pubblico". "Immaginate adesso cosa può capitare dalla prossima giornata se ognuno fa la stessa cosa - sottolinea il presidente della Lazio lasciando il Coni dopo aver preso parte ai lavori di un convegno sul tema della riforma della giustizia sportiva -. Il telefonino innanzitutto non può essere detenuto all'interno del recinto del campo, quindi è motivo di sanzione, ma adesso se ricapiterà cosa accadrà? Sarà sanzionato come comportamento oppure no? Se verrà sanzionato vorrà dire che ci sarà una disparità di trattamento". "Quello che io chiedo alle persone che hanno un alto tasso mediatico - conclude Lotito - è di avere il senso della responsabilità dei propri comportamenti nei momenti opportuni. E avrei detto le stesse cose a un calciatore della Lazio, ma un mio giocatore non lo avrebbe mai fatto perché è educato e ha rispetto dei valori".

FELIPE ANDERSON - "La società sicuramente gli sta vicina, lui è un grandissimo giocatore e soprattutto una persona di altissimo livello morale". Lo ha detto il presidente della Lazio in merito alla situazione di Felipe Anderson, il cui padre è stato arrestato in Brasile per aver provocato la morte di due persone in un incidente stradale. "Purtroppo questo genere di cose, le problematiche delle famiglie, capitano nella vita", ha aggiunto il patron biancoceleste.

DELINQUENTI E TIFOSI - "Una società non può rispondere dei comportamenti e delle violazioni che avvengono anche al di fuori dallo stadio perché altrimenti il sistema diventa ingovernabile. E il danno economico diventa irreparabile". Sono le parole del presidente della Lazio, Claudio Lotito, che domenica prossima vedrà la Curva Nord dell'Olimpico chiusa in occasione della sfida col Napoli. La decisione è stata presa dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale in seguito agli incidenti verificati al termine del derby con la Roma. L'accesso al settore dello stadio sarà consentito ai soli possessori della Tessera del Tifoso. "Bisogna censurare in modo mirato il comportamento dei singoli, dobbiamo distinguere una volta per tutte i delinquenti dai tifosi - aggiunge il patron biancoceleste lasciando il Coni dopo aver preso parte ai lavori di un convegno sul tema della riforma della giustizia sportiva -. C'è gente che va allo stadio per delinquere, munito di tutta una serie di oggetti che possono addirittura uccidere come quella bomba carta con i chiodi, e il cui comportamento va sanzionato col codice penale impedendogli così di andare allo stadio". "Queste situazioni non possono ricadere sulla responsabilità delle società, soprattutto quando i club collaborano con la giustizia e fanno di tutto per prevenire e reprimere certi fenomeni mettendo in campo persone e risorse - conclude Lotito -. Le società non possono pagare pegno per il comportamento di un singolo".

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