Corriere dello Sport
Rivoluzione Pioli, e’ un’altra Lazio ROMA - La rinascita è iniziata con Reja e Bollini, oggi la sta compiendo Pioli. Più 7, è questo il saldo. Più 7, è il segno di una rivoluzione lunga un anno. Il 2014 si aprì con l’ufficializzazione del cambio di panchina (da Petkovic a Reja-Bollini), con una classifica misera, con 20 punti conquistati dopo 17 giornate, fu zio Edy a riaprire le danze, a cancellare i disastri di Vlado. Il 2015 si apre con una speranza, con ambizioni, con prospettive diverse. Contano i fatti: oggi, dopo 16 turni di campionato, la Lazio può vantare sette punti in più (27). E’ il secondo saldo migliore della serie A, il primo appartiene alla Sampdoria (10 punti in più rispetto ad un anno fa). Pioli e Mihajlovic s’affronteranno il 5 gennaio e se ne vedranno delle belle. Le loro squadre hanno fatto registrare la crescita migliore, occupano il primo e il secondo posto della speciale graduatoria. Hanno scalato posizioni su posizioni, si sono arrampicate sino alla vetta. Lazio e Samp nella classifica generale sono terze insieme al Napoli (Benitez è in ribasso, ha 8 punti in meno rispetto ad un anno
fa, è terzultimo nell’elenco dei confronti).
La svolta. Pioli e Mihajlovic hanno svoltato, si sono insediati e hanno cambiato marcia applicando il loro calcio. La Lazio non poteva fallire il
rilancio, la Samp è una sorpresa. Nessuno ha fatto meglio di loro: le big, ad esempio, hanno frenato. La Juve ha quattro punti in meno, la Roma ne ha due in meno rispetto al 2013-14. Il saldo peggiore è del Parma (meno 13 punti). In crescita ci sono Genoa (6 punti in più) e Sassuolo (6 punti in più). La Lazio ha messo piede nel 2015 con obiettivi precisi, con la
voglia di tornare in Europa e l’obbligo di tentare il grande salto: la qualificazione in Champions. Il rimpianto di Milano è fresco, quella rimonta brucia. Ma bisogna guardare avanti, non c’è tempo da perdere.
Il calendario. Ci siamo, inizia il famigerato tour de force. Prima la Samp (5 gennaio), poi il derbyssimo (11 gennaio), il Torino in Coppa Italia (14 gennaio), il Napoli (18 gennaio) e il Milan (24 gennaio). Quattro sfide di campionato, quattro scontri diretti più un impegno di Coppa. Il 2015 inizia in salita e non sono ammesse cadute multiple. E’ l’anno degli esami di maturità, possono consacrare la Lazio, possono lanciarla in orbita o possono ridimensionarla. Siamo al primo bivio, non si scappa. Incroci e coincidenze: sarà l’Olimpico ad ospitare i quattro match di serie A (da calendario il derby prevede la Roma in casa, ma tant’è). Pioli e i suoi vivranno un mese di fuoco, proveranno a sfruttarlo al meglio per difendere e consolidare il terzo posto. A Milano hanno sfiorato l’impresa e hanno accarezzato il sogno. Il terzo posto, per un po’, è stato solo e soltanto della Lazio. Nel secondo tempo è cambiato tutto, s’è capovolto il mondo, s’è stravolta la classifica. Errori e
amnesie vanno cancellati insieme ai pianti e ai rimpianti. La Lazio vuole riprendersi il futuro, può distanziare la Samp, può sfidare la Roma, può allontanare il Napoli e respingere gli assalti del Milan. «Vogliamo vincere tutte le partite. Contro la Samp dobbiamo giocare con il fuoco negli occhi. Vogliamo i tifosi allo stadio, sono importantissimi, rappresentano una forza in più», ha detto ieri Felipe Anderson. Ora guida lui.
Daniele Rindone