Autore Topic: Una Primavera sbocciata in autunno: l’ascesa di un gruppo sorprendente  (Letto 505 volte)

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Non ci sono più aggettivi per questa Primavera. Inizialmente scombussolati dalle numerose partenze, i biancocelesti di Simone Inzaghi si sono scrollati di dosso i primi, giustificabili scivoloni di stagione e ora sorridono dall’alto del secondo posto in classifica. 8 risultati utili consecutivi, 25 punti raccolti, solo 4 a separarli dalla Roma capolista: in pochi forse l’avrebbero detto. Una Primavera sbocciata in autunno, con la conquista della Supercoppa, il 1 ottobre, come suo simbolico equinozio.
 Oggi l’atteso match in Coppa Italia la vedrà contrapposta al Napoli, gara secca che vale l’accesso ai quarti di finale. Proprio con i partenopei incappò nella prima delle due sconfitte stagionali. Va però detto che era una Lazio segnata da tante assenze di lusso: quella che tra poche ore scenderà in campo a Formello sarà squadra ritrovata, oramai consapevole dei propri mezzi.
 Esperienza e freschezza: questi gli ingredienti di una ricetta vincente. I veterani, come capitan Silvagni e Pollace, stanno prendendo per mano i più giovani da attenti fratelli maggiori: evidente il grande lavoro del tecnico Inzaghi. A lui, che conosce buona parte dei suoi ragazzi dagli Allievi Nazionali, il merito di saperli valorizzarli e crescere al meglio, sfruttandone potenzialità con assennatezza e un occhio vigile sull’immediato futuro. Si pensi ad esempio all’impiego costante dei vari Dovidio, Manoni, Rossi, Borecki: diciassettenni di prospettiva, che hanno già mostrato di avere tutte le carte in regola per ritagliarsi presto un ruolo da protagonisti. Senza dimenticare il riuscito ambientamento dei promettenti Prce e Verkaj.
 Inzaghi non manca certo di personalità: a inizio campionato ha effettuato scelte rivelatesi decisive, tra tutte quella di trattenere Oikonomidis che, dato in partenza quest’estate, sotto la sua guida sta maturando in modo esponenziale. Il ragazzo con lo scudetto del 2000 sul petto è oggi un allenatore giovane e carismatico, che sogna di diventare grande assieme ai suoi ragazzi.

UN ATTACCO STREPITOSO - I 32 gol siglati nelle 11 gare lo rendono attualmente il migliore del girone insieme a quello romanista, con una media invidiabile di 3 reti a partita. Dati che faranno ricredere definitivamente gli scettici, quelli che dopo la partenza di Crecco e Lombardi avevano magari covato qualche perplessità di troppo.
 L’exploit del lazialissimo Palombi, numeri alla mano, era infatti già annunciato. L’intesa con Inzaghi risale ai tempi degli Allievi, quando arrivò a siglare ben 20 reti stagionali. Ad oggi, auspicare un bis non è proibitivo: con i suoi 10 gol è l’attuale capocannoniere della Lazio e del girone C. Una crescita importante, se si pensa che lo scorso campionato 10 furono le sue reti totali: reti che tuttavia – e qui entra in gioco una singolare quanto significativa statistica – l’attaccante realizzò avendo a disposizione esattamente gli stessi minuti giocati in questo girone d’andata (867), escludendo l’ultimo incontro con l’Avellino e i restanti due da disputare. Più appropriato parlare dunque di conferma, più che di rivelazione. Inzaghi lo sta alternando con Tounkara tra centravanti ed esterno destro: l’abilità nell’infilarsi negli spazi e la freddezza sottoporta ne fanno un giovane interessantissimo.
 Non da meno il greco-australiano Oikonomidis, o se preferite Ikonomidis, come lo conosce la sua Sydney (“oi” è dittongo greco). 7 i gol in campionato finora, contro i 3 totali della passata stagione, più il fondamentale sigillo che gli ha permesso di alzare al cielo la Supercoppa. La sua ascesa, cominciata tra le montagne di Auronzo di Cadore, prosegue a suon di gol realizzati in tutti i modi: un killer d’area di rigore, lui che in realtà nasce come trequartista.
 Infine, come tralasciare Tounkara: 5 gol in 10 presenze, ma soprattutto tanto lavoro a servizio della squadra, come chiesto da Inzaghi.
DIFESA DI FERRO - Stupirà forse sapere che il reparto arretrato si sta addirittura comportando meglio rispetto la passata stagione: giunti all’undicesima giornata, sono 10 i gol subiti finora, 3 in meno dell’anno scorso. Affiatatissima la coppia centrale Mattia-Prce: mai una sconfitta con loro in campo. Il croato, arrivato a ottobre e subito titolare, sta meravigliando tutti per affidabilità e precisione negli interventi, doti che gli sono finora valse due convocazioni in prima squadra. Tra i pali, un più che mai solido Guerrieri, già nel giro della Nazionale e in assoluto tra i migliori portieri della sua generazione.
QUALITA’ E QUANTITA’ A CENTROCAMPO - Grande il lavoro dei centrocampisti, con Murgia e Pace che anche quest’anno si stanno confermando a ottimi livelli, garantendo efficacia sia nella fase difensiva che offensiva. Una menzione poi a Condemi, reduce da un anno di inattività. La storia tra lui e la Lazio è di quelle che suscitano istintiva simpatia: infortunatosi per poi venire svincolato dalla società nel dicembre 2013, è stato lo stesso Inzaghi a richiamarlo alla base, convinto delle sue qualità. I fatti gli stanno dando ragione: da quando è a disposizione, 7 volte su 9 il classe ’96 è stato il primo ad entrare dalla panchina, sempre a pochi minuti dall’inizio della ripresa. “Il titolare del secondo tempo”, come potremmo a conti fatti definirlo, sta dimostrandosi importante nella gestione della gara, grazie a un lavoro dietro le quinte che assicura quantità ed equilibrio.

Adesso sotto al Napoli, dunque. La sfida vale ben più di quarto di finale: potrebbe significare un pezzetto di storia. Lo scorso anno, il cammino trionfante che portò alla conquista della Coppa iniziò proprio con il Napoli. Questa Primavera, forte della sua straordinaria freschezza, sogna di ripetere la storia e prendersi la luce di nuovi, sfavillanti equinozi.

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