Autore Topic: Felipe Anderson magia verdeoro  (Letto 521 volte)

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Felipe Anderson magia verdeoro
« : Sabato 15 Novembre 2014, 09:25:03 »
Corriere dello Sport




Felipe Anderson magia verdeoro


Maglia verdeoro, la maglia del Brasile under 21. Numero 10, un numero pesante: in passato l’ha schiacciato, oggi può rinfrancarlo. Felipe Anderson subito titolare in Brasile-Australia (2-2 finale), primo match del torneo internazionale di Wuhan. Ha firmato l’assist che ha generato il vantaggio dei brasiliani (gol di Vinicius Araujo), ha giocato 43 minuti.

Il sogno. Felipe Anderson s’è goduto la convocazione nell’under 21, può essere uno stimolo forte, può rafforzarlo caratterialmente. La 10 del Brasile non è una 10 qualsiasi. Felipe Anderson l’aveva indossata nelle nazionali giovanili, nelle formazioni minori. L’ha ritrovata nella squadra che vale come trampolino di lancio. Il Brasile, ridimensionato dal Mondiale estivo, cerca nuovi talenti. Felipe Anderson è a metà del guado, non riesce ad esplodere, a consacrarsi. Ha firmato un ottimo precampionato, aveva impressionato tutti. Pioli l’ha sganciato più volte in gare ufficiali, ha ottenuto le migliori risposte in trasferta. In casa ha faticato, non s’è imposto, spesso ha girato a vuoto. A Felipe Anderson manca la convinzione, deve imparare a gestire le pressioni. E’ cresciuto rispetto al giorno dell’arrivo a Roma, su questo non c’è dubbio. Ma non è al top, lo sarà quando diventerà pratico, quando inciderà sul risultato. Pioli lo cura molto, è successo sin dal ritiro. La società ha scommesso sul brasiliano, l’ha individuato come uomo-sorpresa della stagione. La chiamata del Brasile può sbloccarlo, può farlo sentire più sicuro. Felipe Anderson è apprezzato nuovamente, era uscito dal giro delle Nazionali verdeoro. Oggi ne fa parte, non vuole perdere il posto. «Sono felice per l’invito a indossare di nuovo questa maglia», scrisse su Twitter nel giorno della convocazione. Alexandre Gallo, il cittì dell’under 21, l’ha seguito e l’ha scelto, gli ha concesso una chance. Il torneo internazionale di Wuhan si disputa in Cina, si concluderà il 18 novembre. La manifestazione può essere utile in vista delle Olimpiadi 2016, si svolgeranno a Rio de Janeiro (dal 5 agosto al 21 agosto 2016). Felipe Anderson sogna di esserci.

La storia. E’ stato nazionale brasiliano under 17 e under 20. La sua storia, per quanto bella, ad un certo punto s’è interrotta. Felipe è stato davvero schiacciato dal peso delle responsabilità. E’ cresciuto accanto a Neymar e Ganso, è nato nel Santos, nel club che fu di “O Rei”. Il numero 10 ha iniziato a indossarlo lì, nel “Peixe”. Sin da quando s’è fatto conoscere sono scattati i paragoni eccellenti. Ogni dribbling era inquadrato e incensato, ogni gol scatenava flash e commenti. L’interesse dei club internazionali iniziava ad essere concreto. Felipe Anderson s’è trovato al centro delle cronache, aveva solo 18 anni. C’è chi riesce a sopportare il peso dei primi successi, c’è chi lo accusa tanto da subirlo. Felipe Anderson diventerà grande quando diventerà più forte, quando si sentirà libero di giocare seguendo il suo talento. La vita non gli ha regalato niente, ha superato difficoltà e sofferenze. Lasciò la casa di famiglia a 13 anni, lo fece per inseguire un sogno: «Sono di Brasilia, frequentavo una scuola per meno fortunati, la mia famiglia è stata sempre molto semplice, non poteva permettersi di farmi allenare con una buona squadra. Grazie a Dio un imprenditore si è accorto di me e mi ha portato al Santos nel 2007», raccontò una volta. Il peggio è passato.
Daniele Rindone

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