www.iltempo.itA Empoli i biancocelesti inseguono il settimo risultato utile consecutivo. Pioli alza l’asticella: abbiamo ancora margini di miglioramento importanti
di Daniele Palizzotto
«Empoli, Empoli, Empoli». Stefano Pioli ha un solo pensiero in testa, la squadra toscana che alle 15 ospita la sua Lazio terza in classifica e lanciata verso le favorite Juventus e Roma. Nessuna distrazione, nessun pensiero alla super sfida in programma sabato 22 novembre, dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, contro i campioni d'Italia. E nessun calcolo: la Lazio, reduce da 5 vittorie e un pareggio nelle ultime sei giornate, non vuole, anzi non deve fermarsi a Empoli, dove Juve e Roma hanno già vinto pur soffrendo.
Pioli, come sempre, non nomina mai la Champions, ma ci crede davvero, come dimostrano le sue parole sulla stato di forma biancoceleste. «Abbiamo ampi margini di miglioramento - ha ammesso l'allenatore emiliano - dal punto di vista individuale e collettivo». La Lazio può crescere ancora, dunque. Lasciare indietro le avversarie per il terzo posto, a partire da quel Napoli attrezzato per grandi obiettivi, e magari addirittura inseguire le due lepri. Un obiettivo impossibile solo poche settimane fa e forse anche oggi, ma non per Pioli. «Nella classifica dei primi tempi siamo in testa, ma le partite durano 90, anzi 95 minuti - ha osservato il tecnico biancoceleste - Quindi possiamo ancora crescere. Contro il Cagliari abbiamo fatto un primo tempo incredibile dal punto di vista dell'intensità: mantenere quei ritmi non è possibile, ma quando cali fisicamente devi aumentare la concentrazione. Ogni pallone può essere decisivo, dobbiamo mantenere il giusto atteggiamento mentale per tutta la partita».
Per cementare il gruppo giovedì Pioli ha portato la squadra a cena («Sono occasioni che creano unione e compattezza, l'idea è nata prima della trasferta di Firenze e poi si è realizzata. Se ho pagato io? Non è importante») e oggi si affiderà come sempre agli insostituibili, da Candreva al capitano Mauri fino ai diffidati Parolo e Lulic. Perché la sfida alla Juventus è lontana, prima bisogna vincere a Empoli e gli umori del pubblico biancoceleste - con una discussione già accesa sull'atteggiamento da tenere tra due settimane contro i bianconeri - non interessano Pioli: «Non fa parte del mio modo di pensare, la nostra testa è proiettata all'Empoli, poi ci preoccuperemo della Juve. Siamo terzi in classifica perché stiamo lavorando sodo e abbiamo preparato una gara alla volta. Tra l'altro l'Empoli è una squadra propositiva, che ha fatto soffrire anche Roma e Juventus. Dobbiamo giocare al massimo».
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