www.corrieredellosport.itLa qualità media è elevata e Pioli ha individuato anche lo spirito di giocoROMA - Nove squadre in 6 punti. Normale dopo 8 giornate. Nove squadre in cerca di una dimensione prima ancora che di una posizione, che poi è l’ultima buona per la Champions League. Partendo dal basso: Fiorentina, Verona, Genoa, Inter, Napoli, Milan, Lazio, Sampdoria e Udinese. Considerando la storia, potremmo rinviare Verona (che ha preso 9 gol nelle ultime due partite) e Genoa a un prossimo futuro: se a febbraio saranno ancora a ridosso della terza posizione, verranno prese in considerazione. Farlo adesso, sarebbe come scaricare una pressione eccessiva su squadre nate e costruite per altri obiettivi. Ne restano sette e le più sorprendenti sono le prime due di questo gruppetto, Udinese e Sampdoria. Il loro cammino è superiore a ogni aspettativa. Dei friulani continua a incantare Di Natale (l’ultimo gol, quello all’Atalanta, può farlo un ragazzino di vent’anni, ha un guizzo che ancora oggi fulmina chiunque), dei doriani la solida organizzazione che Mihajlovic ha trasmesso al gruppo. Ma Totò è vicino ai 40 e la Samp non ha, in squadra, un giocatore così forte da sostenerla quando verranno i giorni cupi. Le aspettiamo più avanti con curiosità e interesse. Continuiamo per esclusione. L’Inter è il tormento dei tormenti.
Un giorno, un direttore di questo giornale disse a Riccardo Ferri, in diretta tv, che l’Inter era la più grande fabbrica di notizie di tutti i tempi. Sono passati più di vent’anni e la fabbrica dell’Inter non conosce crisi. Continua a produrre a ritmi vertiginosi. Se per arrivare terzi serve un minimo di solidità societaria e di serenità ambientale, l’Inter va cancellata dalla corsa. Ne restano quattro. La Fiorentina è doppia: meglio quella d’Europa League (tre vittorie in tre partite) che quella del campionato (mai avuti così pochi punti e mai segnato così poco negli anni di Montella). Siamo a tre. Il Milan ha fatto molto più di quanto ci potevamo aspettare e se ogni tanto s’inceppa è quasi normale. Manca la convinzione di essere una grande squadra per un motivo molto semplice: non lo è. Restano alla fine Napoli e Lazio. Il Napoli sta considerando l’Europa League come un intralcio, gli toglie energie e concentrazione. Però l’ultima partita, i 6 gol al Verona, può restituire alla squadra, e all’ambiente già in tumulto, l’entusiasmo che per quella città è decisivo. Nessuna di queste nove squadre in corsa è completa, ma quella che oggi sembra meno incompleta è la Lazio. Non ha le Coppe però ha un organico con cui potrebbe giocare anche le Coppe. La qualità media è elevata e l’allenatore ha individuato non solo il modulo, non solo i titolari, ma anche lo spirito di gioco di cui la Lazio ha bisogno per alzarsi di livello. Ha una difesa solida, un centrocampo ricco, un centravanti forte. Per il terzo posto è pronta.
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