Autore Topic: Ekdal-day  (Letto 972 volte)

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ThomasDoll

Ekdal-day
« : Domenica 28 Settembre 2014, 17:36:13 »
Nessuno potrà dire che io non l'avevo detto. Almeno 70 volte...
 8)

Zapruder

Re:Ekdal-day
« Risposta #1 : Domenica 28 Settembre 2014, 17:53:14 »
Ho visto quasi tutta la partita, il Cagliari ha stravinto, l'1-4 racconta più che bene il match. L'impressione è che l'Inter sia precipitata in uno dei suoi classici psicodrammi. Sembrava la possibile terza forza, e il Cagliari la squadra peggiore: tutto smentito nel giro di 90 minuti. Ekdal, Sau, Ibarbo, sono buonissimi elementi.

ThomasDoll

Re:Ekdal-day
« Risposta #2 : Domenica 28 Settembre 2014, 18:07:49 »
L'Inter di Mazzarri non è mai nata, questo allenatore sembra fermarsi sempre sulla soglia della grandezza senza oltrepassarla.
Zeman qualcosa insegna, sempre comunque e ovunque.
Ekdal è un fantasista diventato centrocampista totale, fisico e tecnica. 25 anni, è ora di fare il salto definitivo.

Offline zorba

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Re:Ekdal-day
« Risposta #3 : Domenica 28 Settembre 2014, 21:09:39 »
L'Inter di Mazzarri non è mai nata, questo allenatore sembra fermarsi sempre sulla soglia della grandezza senza oltrepassarla.
Zeman qualcosa insegna, sempre comunque e ovunque.
Ekdal è un fantasista diventato centrocampista totale, fisico e tecnica. 25 anni, è ora di fare il salto definitivo.

Grassia, sentito in radio nel dopo partita, si chiedeva come mai la stessa cattiveria e concentrazione i rossoblù di Zeman non l'avessero mostrata all'Olimpico contro i grufolanti... Ma che strano, chissà come mai?!?
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline disabitato

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R: Ekdal-day
« Risposta #4 : Domenica 28 Settembre 2014, 23:43:32 »
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Re:Ekdal-day
« Risposta #5 : Lunedì 29 Settembre 2014, 11:32:08 »
Anche io speravo-credevo nell'Inter terza forza.
Al Milan non ho mai creduto, lo so Pancra', tu ci hai puntato (magari 2 centesimi di bronzo) all'inizio, addirittura come sorpresa.
Io pensavo più all'Inter ma mi sa che a Milano, sulle due sponde, regna un'austerità molto meneghina e molto allineat
a con la recessione che stiamo vivendo.
Il Milan non lo capisco; stanno provando il ticket Inzaghi ma tra cordoni della borsa chiusi e incomprensibili miopie i reparti di difesa e centrocampo sono rimasti da metà classifica. Certe volte penso addirittura che faticherà, il Milan, a rimanere stabilmente nella parte sinistra della classifica... Lo so, è un'esagerazione, anche perché il livello complessivo è quello che è.
L'Inter è tornata ad essere quella di sempre, quella che conoscevamo nella sua inaffidabiltà, escludendo ovviamente il periodo, recentissimo, in cui il mix tra vuoto di potere nel calcio italiano (anomalia post calciopoli) e arrivo di Mourinho ha creato le condizioni per sfracelli e record. Una fiammata duratura, un lustro, avercene!, quello che avrebbe potuto (e dovuto) fare il ciclo cragnottiano da noi. Ecco, se ripenso al quinquennio nerazzurro, 2006-2010, mi viene più in mente Cragnotti che la regolarità storica della Juve, per dire.

Da sottolineare quanto scriveva Zap circa la pericolosità della mancanza di una terza forza, ai fini degli esiti del duello delle due uniche squadre degne del calcio che conta (degne un minimo): Juve ed essi.
L'anno scorso il ruolo del Napoli, analizzato a mente fredda, come potenziale più che reale terza forza del campionato è stato alla lunga benefico, secondo me. Non fosse che a Napoli i suini non sono andati a pascolare ma a prendere pizze a due mani. Ecco, chi può rivestire un ruolo del genere, quest'anno, non esiste. Allora sì che il duello di testa rischia di traformarsi, se già non lo è, in una sorta di copia di quanto accade in Portogallo, Scozia, ecc. Strisce infinite di vittorie e campionato deciso negli scontri diretti. Una dinamica che rappresenta un vero è proprio livellamento delle differenze tecniche tra le due squadre favorite.
Mi spiego. Per me un campionato è sano quando i distacchi tra le prime sono fisiologici e non patologici, come rischia di andare a finire quest'anno; un conto è finire a 8-10 punti dalle prime - ci può stare, un conto è arrivare a 20-25 punti. Un campionato "sano", con un piccolo lotto di pretendenti alla zona Champions, che eventualmente possano anche inserirsi nella volatona per lo scudetto (non è facile ma conta esserci nella volatona più che vincerla, sto infatti parlando di "ruolo" nella corsa scudetto non di risultato effettivamente ottenuto), favorisce l'emergere delle differenze tra organici. Se io valgo 10 e tu vali 9, alla fine di un campionato "sano" è più probabile che tra me te ci sia una differenza di 1 rispetto a quanto si potrebbe misurare alla fine di un campionato "malato".
In fondo, se io fossi una favorita, preferirei affrontare la mia antagonista in un gironcino modello Champions, o al limite in un doppio scontro andata-ritorno, piuttosto che in una gara secca che prevede supplementari e rigori.
Mi sembra la stessa condizione in cui si trova la Juve. Cioè, questo campionato mi sembra una gara secca con tanto di supplementari e rigori. Nessun ritorno previsto. La mancanza di una Inter, un Milan, un Napoli, ecc. provoca esattamente questa estremizzazione.
Ma siamo abbondantemente OT  :)
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ThomasDoll

Re:Ekdal-day
« Risposta #6 : Lunedì 29 Settembre 2014, 11:39:07 »
Si è rovesciata la situazione tipica/storica del calcio italiano: costruiranno lo scudetto partendo dal presupposto che bisogna vincerne 38 su 38, chi sbaglia meno arriva primo.
Una volta si trattava di essere quadrati, non prendere gol, trovare un ritmo regolare, fare un buon bottino fuori casa.
Ora non regge più nessuna di quelle regole: fare i tre punti è l'obbligo, se non vinci sei fritto.
Questo alla lunga creerà pressione, insieme agli altri impegni e all'andamento normale della stagione. Vincerà chi reggerà meglio quella pressione. Non credo che una terza forza potrebbe cambiare qualcosa perché è evidente che le uniche che possono porsi in capo di vincerle tutte e 38 sono quelle che lo stanno facendo. L'Inter era meno accreditata di altre perché già si conoscono i limiti dei giocatori e del tecnico, il Milan era un po' da scoprire ma non avrà comunque, al di là delle debolezze strutturali, il tempo di avvicinarsi alle due.
E' tipo una finale olimpica di tiro a segno, con la differenza che se sbagli arrivi secondo.