Autore Topic: se foste Scozzesi  (Letto 4956 volte)

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Offline aquilafelyx

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #20 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 10:30:29 »
Certo,
ma va considerato anche tutto il discorso doganale.
Oggi un cittadino scozzese gira liberamente per tutta l'UE,
domani dovrebbe adottare un proprio passaporto e farsi tutte quelle belle code riservate agli extraUE che vediamo quando andiamo in aeroporto o quando siamo all'estero in macchina.
Il tutto a non considerare dazi e tariffe anche per un semplice acquisto su internet.
Le frontiere son sempre deleterie

Non converrebbe neanche alla Ue mettersi in attrito con gli indipendenti scozzesi, oltre ad avere risorse naturali per l'autonomia economica, le stesse della dirimpettaia Norvegia (paese extra Ue) , la Scozia potrebbe diventare un pericoloso paradiso fiscale ed attrarre dei capitali che adesso sono nell'area comunitaria.
M'illumino di Lulic

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Offline AlenBoksic

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #21 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 10:50:47 »
Vero,
ma i capitali già adesso  tra Jersey e Guernsey e Lussemburgo girano senza troppi problemi,
il problema (come sempre) sarebbe per il cittadino comune che poi è quello che vota, e che sotto il miraggio del "piccolo è bello" si trova poi schiacciato da interessi economici contrastabili solo su scala più ampia.
Voglio 11 Scaloni

Offline Wasicu

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #22 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 10:55:16 »
Certo,
ma va considerato anche tutto il discorso doganale.
Oggi un cittadino scozzese gira liberamente per tutta l'UE,
domani dovrebbe adottare un proprio passaporto e farsi tutte quelle belle code riservate agli extraUE che vediamo quando andiamo in aeroporto o quando siamo all'estero in macchina.
Il tutto a non considerare dazi e tariffe anche per un semplice acquisto su internet.
Le frontiere son sempre deleterie

C e' anche il discorso delle banche che dovrebbero neacere e crescere per
supportare la nuova nazione.   Adesso contano su quelle Inglesi ma se cambia vento
cambiano anche certe logiche finanziarie .... 

Offline aquilafelyx

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #23 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 11:00:51 »
Il problema è che la "grande" Ue s'è dimenticata dei "piccoli" e che questi si sono giustamente incazzati.
Se l'Europa fosse diventata quella che si presumeva nel trattato di Roma del 57 non ci sarebbero state le odierne pulsioni indipendentiste, quindi va riformata l'Ue altrimenti avremo presto altre "scozie" a rivendicare autonomia.
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Offline AlenBoksic

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #24 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 11:44:12 »
Stravero.
Infatti rispetto al dibattito pubblico corrente il problema non è tanto l'Europa è che servirebbe più Europa,
ma questa è una considerazione che esula dal contesto del topic.
A quanto stiamo con i conteggi su biancocelesti?
 ;)
Voglio 11 Scaloni

Online MCM

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #25 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 12:03:01 »
Speriamo che la vecchia pianga amaramente.

FUCK THE QUEEN.

Offline Frusta

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #26 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 13:16:50 »
Certo,
ma va considerato anche tutto il discorso doganale.
Oggi un cittadino scozzese gira liberamente per tutta l'UE,
domani dovrebbe adottare un proprio passaporto e farsi tutte quelle belle code riservate agli extraUE che vediamo quando andiamo in aeroporto o quando siamo all'estero in macchina.
Il tutto a non considerare dazi e tariffe anche per un semplice acquisto su internet.
Le frontiere son sempre deleterie

Staccarsi dall'inghilterra non significa uscire dall'Europa.
P.s.
A me, da quel che mi riesce di leggiucchiare su qualche loro giornale on line, sembra che questa voglia di indipendenza nasca dal fatto che gli scozzesi si siano abbondantemente rotte le scatole del fatto che a Londra interessi soltanto quel miglio quadrato che sta fra Strand e Fleet street e che che, a parte i sussidi, negli ultimi trenta anni a loro non sia arrivato niente che possa essere riferito ad una qualsiasi crescita economica.
Da quelle parti circola il concetto che se sei scozzese e vuoi un buon lavoro o lavori nel whisky, o nel petrolio o te ne vai a Londra.
Del resto se dovessimo elencare gli investimenti che il mondo della City ha fatto in Scozia non sapremmo che esempi portare, e se ci chiediamo quanta ricchezza abbia portato la City da quelle parti, la risposta è che semmai l'ha drenata via.
Certo, ci sono i sussidi, ma se una persona ha un po' di dignità  tentare di chiudergli la bocca come sta facendo il governo inglese adesso ricordandogli che vive di sussidi non è il modo migliore di farsela amica. Se poi i sussidi arrivano SOLO quando la persona è disoccupata, sanno di elemosina. Se vediamo quante startup scozzesi sono state finanziate (e la finanza di Londra ha sin troppa capacità di fuoco in questo senso) scopriamo che non c' e' quasi stato interesse.
Tie', varda mpo' qua:
http://www.theguardian.com/technology/2014/jan/12/edinburgh-leading-tech-startups
http://thenextweb.com/uk/2011/08/28/startup-scotland-the-next-web-delves-into-digital-life-north-of-the-border/
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:se foste Scozzesi
« Risposta #27 : Mercoledì 17 Settembre 2014, 14:08:47 »
Bjork su Facebook esorta gli scozzesi a liberarsi.

Offline Er Matador

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #28 : Giovedì 18 Settembre 2014, 21:25:14 »
Eccomi, all'ultimo minuto prima dei risultati (il tempo libero, in questo periodo, non è un granché...).
Il mio parere? Sì, sì e ancora sì, da sempre, a una Scozia indipendente: sperando che anche Galles e Ulster abbandonino un monumento alla schiavitù la cui esistenza costituisce un crimine contro l'umanità.
Basta pensare alle Highland Clearances, vere e proprie pulizie etniche/deportazioni che però, quando vengono compiute dagli Inglesi, nei resoconti storici diventano magicamente progresso e mercato.
Oppure al fatto che ai popoli celtici l'oppressione inglese ha tolto - oltre alla libertà e alla dignità - persino le loro lingue, e con esse l'anima: più o meno la stessa nefandezza compiuta dai conquistadores nei confronti delle popolazioni precolombiane.
Veder sparire dalle carte geografiche il Paese che ha occupato un quarto delle terre emerse e che vanta le mani più sporche di sangue del pianeta, perlomeno prima di essere superato dalla sua emanazione d'Oltreoceano, rappresenterebbe un simbolico ma epocale atto di giustizia.
Se poi il sì alla Libertà servisse a destabilizzare il lager a cielo aperto in cui si stanno annientando i popoli europei, e meglio noto come UE, la Scozia potrebbe entrare nella Storia come mai le è accaduto. 

Quanto alle implicazioni pratiche ed economiche, l'orizzonte è tutto da esplorare e non privo di incognite.
Mi domando solo perché non si dica altrettanto della prospettiva contraria, vale a dire la permanenza nell'UK.
I sussidi servono anche al mantenimento di uno stato di minorità atto a combattere, ancor prima che nascano, le premesse per lo sviluppo: un po' come la false pensioni di invalidità nel nostro Meridione.
E il loro futuro, nel momento in cui la spesa pubblica viene trattata come un nemico dell'umanità, mi sembra più nebuloso anche rispetto a quello di una Scozia indipendente.

Fra le obiezioni espresse, mi ha colpito quella di AB

Detto ciò io voterei NO: le piccole patrie nate col sogno di avere più soldi son idee fallimentari in questo evo dominato dai colossi internazionali la cui prosperità, guarda caso, è direttamente proporzionale al livello di frammentazione.

col quale in questo caso non mi trovo d'accordo.
Unire le forze ha senso in presenza di un denominatore comune che si traduca in strategie organiche a vari livelli.
Le mere sommatorie algebriche di PIL, dei quali l'Unione Sovietica Europea costituisce un esempio di rara ottusità, si traducono solo in numeri incapaci di produrre alcunché proprio perché sprovvisti di quel fondamentale requisito.
A meno che valori e obiettivi non vengano uniformati imponendoli ai più deboli da parte dei più forti, e credo non ci sia da entusiasmarsi per un'ipotesi del genere.
Meglio, a quel punto, Stati nazionali magari minuscoli ma dotati di un'identità: che siano qualcosa di definito quando si tratta di pianificare e decidere.
Basti pensare all'Italia che, così come le sue merci, gode in Cina di un prestigio e un favore impensabili nei confronti degli altri Paesi europei.
Per dire: in una Repubblica Popolare che ha fatto scempio dei propri tesori storici e artistici, quali sono stati gli unici beni culturali oggetto di un restauro filologicamente corretto?
Quelli inclusi nell'ex concessione italiana di Teintsin: non sposterà miliardi, ma è indicativo del favore e dell'importanza di cui ci gratificano.
Certo, se invece di proporci in maniera forte e autonoma ci presentiamo accodati alle sciacquature di piedi del colonialismo, in omaggio all'imbroglio europeista, la nostra specificità viene così diluita da risultare inservibile.

In realtà, credo che dietro la posizione di AB ci sia almeno in parte - e se di questo si tratta, umanamente non posso non capirlo - la visione in filigrana del separatismo che ha dilaniato la Jugoslavia.
Vicenda diversa sotto molti punti di vista, ma che ebbe fra i tanti risvolti uno per il quale i Balcani si sono confermati una sorta di laboratorio della Storia europea: l'annientamento dello Stato come potere reale, soprattutto in ambito economico.
Gli unici Stati-nazione dell'area sono stati sterilizzati a favore di soggetti statuali assai più evanescenti: la Serbia con ogni genere di calunnia, violenza e brutalizzazione del diritto internazionale; il Montenegro snaturandolo in un paradiso fiscale dai contorni assai dubbi.
Per la prima volta, i privati hanno preso parte in prima persona al business della ricostruzione senza più nascondersi dietro le rappresentanze dei rispettivi Paesi.
L'economia, stravolta dalla forzosa rimessa in circolo di capitali e beni, ha assunto una fisionomia così liquida da adattarsi alle esigenze dei poteri informali - criminali e finanziari, ammesso che li si possa ancora distinguere - assai più che a quelli statuali, reciprocamente legati a un ordine costituito un po' meno sfuggente.
Tutte considerazioni che mi rimandano a un fondamentale quesito posto da Frusta, e tuttora inevaso, nell'altro topic

3) Chemist non ci crede, ma sembra che il partito dei secessionisti sta per vincere il referendum, o quasi.
Ma da chi è finanziato? Per costruire un partito occorrono soldi. E per arrivare ad un referendum e un'organizzazione del genere, che sfiori la maggioranza assoluta, occorrono MOLTI soldi. Un referendum, cioè un meccanismo proporzionale puro, richiede un potere di penetrazione che, poca popolazione o meno, rimane costoso. Palesemente sembra che non li appoggi nessuno, l' UE non vuole un altro staterello più o meno bisognoso di fondi sul bilancio, e la BCE non vuole la grana di iniziare ora le procedure per un altro ingresso nell' Euro. Nessuno vuole un crollo della borsa inglese, come sembra si stia temendo dai sondaggi.
Quindi, chiedo soprattutto a Chemist (che contravvanendo ad ogni legge chimica riesce miracolosamente a vivere respirando (ahilui!) british fog anziché ossigeno) e che a questa secessione sembra non credere molto, ma qualcuno deve pur volerla al punto da appoggiarla e finanziarla, a chi giova farlo?

E se il cui prodest, da cui dipende tanta abbondanza di fondi, consistesse proprio in questo?
Vale a dire in un ulteriore indebolimento del concetto di Stato a mezzo frammentazione?

Offline aquilafelyx

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #29 : Venerdì 19 Settembre 2014, 08:16:30 »
Food saved the Queen

Gli indipendentisti si fermano al 45%, lo spauracchio dell'aumento dei prezzi è stato decisivo per spostare il voto degli indecisi.
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Offline AlenBoksic

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #30 : Venerdì 19 Settembre 2014, 09:12:29 »
Vale a dire in un ulteriore indebolimento del concetto di Stato a mezzo frammentazione?

Intendevo dire proprio questo.
Nell'epoca attuale, in cui la profezia di Marx s'è rovesciata e invece che i proletari di tutto il mondo ad unirsi sono stati i capitalisti, polverizzare le entità statuali significa fare a brandelli l'unico ombrello esistente contro un'economia finanziaria priva di qualsiasi senso sociale.
 
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:se foste Scozzesi
« Risposta #31 : Venerdì 19 Settembre 2014, 11:09:51 »
qualcuno segnala che l'Ellenico aveva pronosticato una facile e scontata vittoria del Sì.
Pori scozzesi, vittime del principio d'opposizione...

Zapruder

Re:se foste Scozzesi
« Risposta #32 : Venerdì 19 Settembre 2014, 11:20:14 »


- Ora ti leggeremo l'editoriale dell'Ellenico
- No... pietà....

Offline chemist

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #33 : Venerdì 19 Settembre 2014, 11:37:35 »
Bene, viva il Regno Unito! Viva la regina!



 O0

Online MCM

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #34 : Venerdì 19 Settembre 2014, 12:25:18 »
GOD! TAKE THE QUEEN!
 ;D
Magari more. 8)

Offline Wasicu

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #35 : Venerdì 19 Settembre 2014, 13:17:05 »
Quello che non sono riuscito bene a capire e a condividere e' :

Ma l 'Inghiltera praticamente cosa perdeva senza la Scozia oltre alla faccia, al nome
e al processo di disgregazione che (forse) avrebbe provocato la cosa.       In pratica
cosa avrebbe perso me lo dite che non lo capisco proprio  ?    Cioe' il danno sarebbe
stato più che altro di immagine ma non certo economico .... a parte quello del petrolio 
che comunque e' limitato nel tempo.           Avete altri motivi oltre a quelli detti  ??   

Offline Er Matador

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Re:se foste Scozzesi
« Risposta #36 : Sabato 20 Settembre 2014, 06:45:17 »
Una bruttissima notizia, anche per l'Italia: quando ci si trova su un piano inclinato che porta al proprio annientamento, qualunque istanza di destabilizzazione dell'esistente rappresenta una speranza.
Il voto degli scozzesi - a questo punto con la minuscola, per quanto mi riguarda - può essere facilmente letto come il riconoscimento dell'assioma di fondo: vale a dire che il sistema, sia pure coi suoi difetti, va bene così.
Un po' come il 40% al bimbominkia di Rignano alle europee, per capirci.
Non che un voto contrario possa fare almeno il solletico a lorsignori, ma fornire loro anche questa legittimazione formale...
Ciò premesso, credo che la spiegazione razionale sia questa

Food saved the Queen

Gli indipendentisti si fermano al 45%, lo spauracchio dell'aumento dei prezzi è stato decisivo per spostare il voto degli indecisi.

Nulla di nuovo, intendiamoci: un quarto di secolo fa, al referendum per l'indipendenza della Lettonia, indigeni e russofoni partivano alla pari sul piano numerico.
Finì con un consenso bulgaro al sì e con equilibri demografici invariati.
Una condizione da meteci - compreso qualche rischio per l'incolumità fisica -, ma nella Repubblica ex sovietica coi più alti indicatori di qualità della vita, dava più garanzie per il futuro rispetto a un salto nel buio come il ritorno nella Russia di El'cin o a qualsiasi velleità "patriottica".
Ragion per cui preferirono coltivare da subito quella scelta, cominciando con l'ingraziarsi i nuovi padroni di casa.
La Patria è dove si mangia e si sta bene, insomma: come sempre.
Il problema è un altro: i calcoli dei russi di Lettonia si sono rivelati esatti; quelli degli scozzesi rischiano di non esserlo.
Sono caduti nella trappola della propaganda, abboccando allo spauracchio del possibile disastro legato all'uscita dal sistema.
Quando la priorità è rappresentata, casomai, dalla certezza del disastro rimanendo al suo interno.