Autore Topic: Patria, XXI secolo  (Letto 3651 volte)

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CP 4.0

Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #20 : Venerdì 5 Settembre 2014, 11:41:22 »
tutto cio' che non puo' essere misurato in maniera univoca secondo uno standard scientifico accettato da tutti e' relativo.

che sia dio, la patria, l'intellettuale o ...'quant'e' bello far l'amore da Trieste in giu''  :D

Offline aquilafelyx

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M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

ThomasDoll

Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #22 : Venerdì 5 Settembre 2014, 13:03:09 »
uno stato del quale i cittadini, salvo rarissime eccezioni di ragionatori contemplativi, non discutono il fondamento. Quello stato, del cui ordinamento non si parla, dei cui organi essenziali - Re o presidente o consiglio federale, camere legislative, primi ministri - nessuno mette in dubbio i poteri, quello stato esiste davvero «per grazia di Dio e per volontà della nazione».

ThomasDoll

Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #23 : Venerdì 5 Settembre 2014, 13:05:32 »
La volontà della nazione non si esprime, per quanto tocca gli istituti fondamentali dello stato, con votazioni, ma con il consenso dei più e con la cooperazione dei dissenzienti.

maremma stramaialaccia

Offline Frusta

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Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #24 : Sabato 6 Settembre 2014, 11:15:54 »
il discorso di Fini è un discorso di parte, se la sinistra avesse inciso profondamente sul concetto di patria come dice lui, il che si può accettare per buono per amor di ragionamento, dovrebbe spiegarci, lui e chi è d'accordo con lui, come mai in tutto il resto dello scibile la sinistra non ha spostato un cazzo di niente. E' un Paese che ama i soldi, la topa e le canzoncine oggi come ieri e come sempre, vestire alla moda, comprarsi la macchina bella, apparire più che essere. Mi pare che la sinistra, o quel che ne resta, si sia uniformata al resto in una brodaglia insipida, abbattendo differenze che quantomeno consentivano un orientamento preventivo in attesa del voto. Di questo resta l'anticomunismo dei Frusta, l'antifascismo di qualcun altro, ma sono cartoline in bianco e nero. Come il datatissimo pezzo di Fini...
Sarebbe un discorso di parte se si sapesse da che parte sta Fini.  ;)
Comunque, dal momento che Fini non è qui e non può spiegare quello che ha scritto, provo a mettermi al suo posto e dire che c'è poco da spiegare dal momento che non espresso una sua opinione, ma si è limitato ad esporre dei fatti. Inconfutabili, mi sembra.
La domanda poi relativa al perché mai la sinistra non abbia spostato un cazzo di niente sul resto (e cioè sul vacuo, sul gretto e sul superfulo) parte da un presupposto sbagliato, e cioè che la sinistra "di per sé" debba rappresentare il contrario di queste cose.
E cioè il "bene". Il che non è.
Ed il fatto che "la sinistra" persegua queste cose non è dovuto al suo adeguarsi al "male" rappresentato dalla brodaglia insipida con cui si è fusa abbattendo chissà quali differenze, ma al fatto che quelle differenze non sono mai esistite se non nella sua teoria o nella mente di chi, magari in buona fede, l'aveva presa per buona.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #25 : Domenica 7 Settembre 2014, 09:14:52 »
Fini da che parte non sta lo sanno tutti. Ma non è un problema di destra e di sinistra, veniamo da un periodo di egemonia assoluta della destra che non mi pare abbia fatto riprendere quota alla patria...

Offline Frusta

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Re:Patria, XXI secolo
« Risposta #26 : Domenica 7 Settembre 2014, 09:31:07 »
Fini da che parte non sta lo sanno tutti. Ma non è un problema di destra e di sinistra, veniamo da un periodo di egemonia assoluta della destra che non mi pare abbia fatto riprendere quota alla patria...
E chi ha detto il contrario? Anzi. Essendo la Lega una parte essenziale del centrodestra.
Il fatto è che veniamo da un secolo in cui il patriottismo è stato prima sfruttato pro domo sua dal fascismo e poi denigrato in chiave antifascista ed internazionalista dalla sinistra, quindi a quelli delle generazioni nate durante e dopo lo sputtanamento sistematico di questo concetto, cosa resta? Quello che vediamo: un popolo fra i meno patriottici del mondo, se non il meno in assoluto.
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