Autore Topic: Pedro-Morata, nove diversi. Acerbi-Bonucci, i reduci di Belfast  (Letto 402 volte)

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Pedro-Morata, nove diversi. Acerbi-Bonucci, i reduci di Belfast
« : Giovedì 18 Novembre 2021, 09:03:22 »
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Sabato fari puntati su Lazio-Juve: reparto per reparto, quali possono essere i duelli decisivi e gli uomini-chiave del match dellâ??Olimpico

di Stefano Cieri e Livia Taglioli

Dieci punti la Lazio nelle ultime 5 partite, sette la Juve. Tre punti in meno per i bianconeri, che sono poi quelli che dividono le due squadre in classifica (21 a 18) e che confermano trend e umori delle due squadre: la Lazio è in crescita e va trovando autostima e fiducia oltre che punti, la Juve è in cerca di un’identità e di una continuità che ancora le mancano. La sosta ha imposto uno stop, e dunque sabato sarà nuova partenza, legata anche alle condizioni dei nazionali oltre che alla capacità di reset e restart delle due formazioni. Ma, a 4 giorni dal match, cominciamo a dare un’occhiata più da vicino alle due squadre, reparto per reparto, e a quelli che potrebbero essere duelli e uomini-chiave del match dell’Olimpico.

LA DIFESA—  Qui Lazio:  il duello a distanza fra Bonucci ed Acerbi avrà il sapore amaro della fallita qualificazione diretta al Mondiale consumata a Belfast lunedì sera, con Acerbi in campo a sostituire il capitano Chiellini. Il laziale arriva dunque al big-match con la Juve con uno stato d’animo che non è certo quello dei giorni migliori, ma anche con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per evitare ciò che è invece accaduto. Cercherà di riscattarsi con la Lazio: l’esame-Juve è fondamentale per tutta la squadra biancoceleste, ma in particolare per la difesa di cui lui è il leader. Il reparto arretrato era finito sul banco degli imputati dopo le prime nove giornate di campionato (17 gol subiti), poi le cose sono andate meglio nelle ultime tre gare (2 reti al passivo). Servono però conferme e il match con la Juve di Dybala, Morata e Chiesa è un banco di prova fondamentale.

Qui Juve: ancora out Chiellini, che ha saltato la Fiorentina oltre che gli impegni di Nazionale, l'altro reduce di Belfast, Leonardo Bonucci, sarà senz’altro in campo all’Olimpico, pronto a riversare contro la Lazio la rabbia azzurra e magari anche un po’ della delusione bianconera per una stagione che stenta a decollare. L'incognita sta nel suo recupero, dopo una parentesi nazionale assai dispendiosa in termini di minuti e di impegno contro Svizzera e Irlanda del Nord. Fondamentale sarà dunque la freschezza dell'altro centrale, quel De Ligt finora impiegato pochissimo dall’Olanda: apparizione-lampo col Montenegro e contro la Norvegia chissà.

IL CENTROCAMPO—  Qui Lazio: Milinkovic-Savic e Luis Alberto si sono spesso esaltati nelle sfide con i bianconeri. Questione di dna. I campioni, quando sentono aria di grandi sfide, si prendono il palcoscenico, mentre tendono ad essere più pigri quando devono affrontare partite che non sono di cartello. Le fortune della Lazio dipendono in gran parte dal loro estro. Che è tornato a sgorgare nelle ultime partite dopo qualche problema avuto nella fase iniziale della stagione. Soprattutto da parte di Luis Alberto, che ha fatto fatica a sintonizzarsi sul gioco che vuole Sarri. Adesso però lo spagnolo si è perfettamente calato nella parte ed ha ricominciato a sfornare il suo calcio abituale. Milinkovic ci ha messo meno tempo, è stato  dall’inizio a suo agio, anche se pure a lui Sarri chiede di correre di più rispetto a quanto facesse in passato. Il serbo è tra l’altro col morale alle stelle dopo aver centrato con la sua nazionale la qualificazione al Mondiale.

Qui Juve: le certezze da cui Allegri probabilmente ripartirà sono Locatelli e McKennie: l’azzurro sarà alla sua tredicesima presenza in campionato, per lo più da titolare, ed appare oggi come il perno inamovibile del centrocampo, con anche due gol all’attivo. La Nazionale lo ha restituito fra l’altro non particolarmente affaticato (ha giocato 62 minuti all’Olimpico contro la Svizzera e i 22 finali con l’Irlanda del Nord). Al suo fianco ci sarà ancora McKennie, considerando il rendimento crescente dello statunitense, l’iniezione di fiducia del gol segnato in Nazionale (per lui è la terza rete in cinque partite, in meno di venti giorni), nonché la sua freschezza per aver saltato l’ultimo match degli Usa per squalifica. Già autore di due reti in campionato, il texano nelle ultime gare ha confermato di essere al momento la miglior spalla di Locatelli, grazie alle sue doti da incursore.

ATTACCO—  Qui Lazio: assente Immobile (anche se c’è qualche flebile speranza di un recupero in extremis) toccherà a Pedro fare la punta centrale. Sarri ha infatti scartato l’ipotesi di sostituire il capocannoniere del campionato con Muriqi che sarebbe il suo ricambio naturale, visto lo stato di forma del kosovaro. Il tecnico opterà per la soluzione falso nueve, che vedrà l’ex giocatore di Barcellona e Chelsea agire da punta centrale. Pedro ha segnato già 4 gol ed è andato a segno in ciascuna delle ultime tre gare di campionato. Proverà a ripetersi contro la Juve sia per prolungare il momento fortunato sia per non far rimpiangere Immobile.

Qui Juve: in attesa di verificare in extremis la disponibilità di Dybala, che con ogni probabilità salterà il match fra Brasile ed Argentina, il peso dell'attacco bianconero sarà sulle spalle di Morata, centravanti atipico che finora ha firmato due soli gol ma che torna dalle gare con la Spagna forte di una qualificazione ai Mondiali e pure del gol decisivo che ha regalato ai suoi l'ammissione diretta a Qatar 2022. Così come lo spagnolo si incupisce nei momenti di difficoltà, così è capace di caricarsi a mille quando le cose vanno bene. Può essere lui la chiave di volta del match, su sponda bianconera.

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