Autore Topic: Basta: Corsa, assist, cross. Fascia da padrone  (Letto 524 volte)

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Offline Daniela

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Basta: Corsa, assist, cross. Fascia da padrone
« : Sabato 5 Luglio 2014, 14:30:26 »


Bravo in difesa (a quattro), si esalta in progressione
di Guido Gomirato


Se la cava in difesa (quella a quattro), per esaltarsi quando presidia tutta la fascia destra spingendosi sino sulla linea di fondo per poi dosare cross pericolosi come sa fare l’ala pura tanto che Francesco Guidolin lo ha sempre considerato un attaccante grazie al quale più volte l’Udinese ha creato non pochi problemi al fianco delle difese avversarie. Ed è abile a confezionare pregevoli assist (chissà quanto lo rimpiangerà Totò Di Natale) senza disdegnare l’azione personale impreziosita da 11 gol segnati in 123 incontri con la maglia bianconera tra campionato (105), Coppa Italia (2) e Coppe europee (16). Dusan Basta, 30 anni il 18 agosto, di cui parliamo, sembra avere in Silvan Widmer, 21, il suo degno erede nell’Udinese e anche per questo motivo i Pozzo hanno deciso di accontentare Claudio Lotito che da tempo stava facendo la corte al serbo, giocatore tra i più duttili, dato che sa svolgere altri compiti oltre ai citati, quelli dell’esterno a sinistra (in questa posizione ha segnato un gol al Genoa nell’ultimo campionato), del mediano, del trequartista.

Nel cuore. Un atleta che rimarrà nei cuori dei fan friulani (i Pozzo sei anni fa lo hanno preferito niente meno che a Candreva prima, a Cuadrado poi) come uno dei migliori calciatori della storia recente del calcio bianconero, oltre che per essersi dimostrato professionista esemplare. Eppure il suo debutto nell’avventura italiana è stato negativo e nel Lecce, dove l’Udinese lo aveva parcheggiato nel 2008, disputò appena 7 incontri (evidentemente Basta non si ambientò e, si dice, accusò anche qualche problemino fisico). L’ex bianconero, cresciuto e formatosi nella Stella Rossa di Belgrado, rappresenta uno dei numerosi atleti ingaggiati a parametro zero da Gino Pozzo poi trasformatisi in giocatori veri nel laboratorio bianconero anche se un ruolo determinante per il suo salto di qualità lo ha ricoperto Francesco Guidolin il cui merito principale è stato quello di credere più che mai in lui anche quando nel luglio del 2010 (il Guido era appena subentrato alla guida dell’Udinese a Pasquale Marino) si ritrovò in ritiro il serbo con il morale sotto i tacchi, fresco reduce un intervento al tendine d’Achille, cui ne seguì un altro a settembre, che lo costrinse a rimanere out per tutta la stagione dopo aver conclusa quella precedente a febbraio 2010.

La rinascita. Dusan Basta sembrava giocatore finito, ma la sua tenacia, la pazienza di Guidolin furono la chiave di volta per il completo e sofferto recupero di Dusan che ricompensò il tecnico giocando alla grande la successiva annata caratterizzata da 31 presenze in campionato, soprattutto da 5 pesantissime reti, una gara in Coppa Italia, 7 in quelle europee, entrando anche nel giro della nazionale di cui ora è un perno fisso.
Basta nella stagione della sua esplosione, 2011-12, si rivelò dopo l’immenso Di Natale (23 gol) il giocatore più importante per l’Udinese che conquistò alla fine il terzo posto in campionato, il secondo miglior risultato di sempre dei bianconeri. Solamente a gennaio 2012 Basta ebbe un momento di difficoltà per il riacutizzarsi di un dolore tendineo, ma fortunatamente per lui e per l’Udinese fu un falso allarme.
Anche nella stagione 2012-13 Dusan fu tra i migliori, la sua intelligenza gli consentì di svolgere più compiti nel corso del match con risultati egregi e nel contropiede, arma parecchio sfruttata da Guidolin, fu un’arma micidiale in tandem con Di Natale. Nell’estate del 2013, dopo che nel frattempo gli era stato allungato e adeguato il contratto, sembrava che il serbo dovesse lasciare l’Udinese. Si era fatta viva l’Inter, ma la richiesta di Gino Pozzo, 9 milioni, scoraggiò il club nerazzurro, ma la società bianconera gli promise che se quest’anno qualche altro club si fosse fatto vivo per lui, lo avrebbe “liberato”. Così è successo, Basta ora abbraccia la Lazio dove ha la possibilità di fare un ulteriore salto di qualità, anche di guadagnare quei quattrini (750 mila euro, ndr) che la società bianconera non poteva certo garantirgli.

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