visti i danni irreparabili, fra cui molti dei motivi che portarono poi alla "
sonata insurrecional" del generale Francisco Franco y Bahamonde, è meglio che le pulsioni repubblicane siano prima ben verificate, soprattutto da parte di quelli che vorrebbero portarle avanti.
Il pericolo, secondo me, è che baschi a catalanisti ( diciamo un po´ i lombardo veneti nostrani ), prendano al volo la palla dei referendum per andare poi a separazioni nazionali assolutamente disastrose; tutte e due queste comunità, infatti, hanno il dubbioso onore di non essere "
amate" da nessuno dei paesi con cui hanno frontiera: Francia e Spagna. Francia che, dopo essere stata più o meno involontariamente il rifugio del terrorismo dell´ETA,dal 2000 in poi ha iniziato a collaborare con la polizia spagnola nella repressione del fenomeno.
Quanto ai catalani, il problema ( soprattutto dato dal fatto di essere la "
locomotiva economica del paese" - vi ricorda qualcosa ?? ) è anche culturale; nel 1936 la Republica española
http://es.wikipedia.org/wiki/Segunda_Rep%C3%BAblica_Espa%C3%B1ola era all´avanguardia europea, avendo adottato il matrimonio civile ed il divorzio, cose impensabili ed inaccettabili per un paese che, dopo la perdita delle ultime colonie d´oltremare ( Cuba e Filippine - 1898 ), stentava ancora ad uscire dal XIX secolo e che, perdute le entrate coloniali, viveva in condizioni economico-culturali da terzo mondo odierno.
La spinta in avanti quasi fantascientifica delle avanguardie catalane (Antoni Gaudí, Joan Miró ecc. ) non poteva essere compresa dal resto di un paese ancora in gran parte retto da latifondismo ed
hidalguismo
( hidalgo era chiunque fosse "hijo de algo", cioè di famiglia importante) .
Tornando a bomba, Juan Carlos I ( grazie anche
all´ascesa in cielo dell´Almirante Luis Carrero Blanco ) a mio parere approfittò perfettamente della fiducia datagli dal dittatore ( che in ogni caso, nei suoi intendimenti, lo lasciava
SOTTO LA CUSTODIA dell´Almirante di cui sopra
) per dichiarare il 6 dicembre 1978 la nuova e vigente Costituzione che teneva conto delle differenti Autonomie e lingue della penisola. Costituzione cui ha giurato pochi giorni fa Felipe VI, ricordando, nel discorso d´insediamento, di essere il primo re spagnolo che succeda nella corona secondo il mandato costituzionale.