Autore Topic: Infortuni e supplementari fermano la Lazio, addio bis-scudetto  (Letto 652 volte)

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Infortuni e supplementari fermano la Lazio, addio bis-scudetto
« : Domenica 8 Giugno 2014, 12:28:25 »
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di Matteo Vana

Sembrava essere più forte della sfortuna, più forte degli infortuni, più forte di un destino chiaramente avverso, ma non è stato cosi. La Lazio saluta le Final Eight Scudetto, la corsa dei ragazzi di Inzaghi si ferma alla semifinale, battuti dal Torino che vendica la sconfitta dell’anno passato. Inizio choc dei biancocelesti che dopo 20 minuti sono già sotto di due gol, entrambi firmato da Aramu. Oikonomidis accorcia, ma l’autogol di Seck riallarga la forbice.I ragazzi di Inzaghi non si demoralizzano e accorciano nuovamente con Oikonomidis in chiusura di primo tempo. Gli sforzi laziali vengono premiati  ad inizio ripresa, è Palombi a rimettere a posto le cose. La Lazio continua a spingere, solo la traversa ferma i biancocelesti. Poi, quando ormai la lotteria dei rigori sembra prossima, il gol che manda a casa i biancocelesti. Lo segna Morra, la Lazio abbandona il sogno del bis-scudetto, la prima sconfitta di Inzaghi - in campionato - sulla panchina biancoceleste è amarissima.

FORMAZIONI - Inzaghi deve fare i conti con le squalifiche e gli infortuni. In porta confermato Strakosha, linea difensiva composta da Pollace e Seck sulle fasce con Filippini che scala in mezzo al fianco di Ilari. A centrocampo c’è da sopperire l’assenza di Minala, Crecco retrocede nel terzetto in mediana composto da Murgia, Elez e Crecco. Tridente offensivo con Tounkara, Palombi e Oikonomidis. Nel Torino nessuna novità rispetto alle anticipazioni della vigilia, da tenere sott’occhio Gyasi e Aramu, gli elementi di maggior spessore tecnico.

PRIMO TEMPO -  Lazio in emergenza, la mancanza di capitan Serpieri non  tarda a farsi sentire. E’ il 6° quando  prima Gyasi e poi Pardini chiamano al miracolo Strakosha che si oppone come può. Sulla respinta , però, il più lesto è Aramu, il Torino è in vantaggio. La Lazio fatica a reagire a complicare le cose ci si mette anche la sfortuna che, quando c’è la colpire i biancocelesti, ci vede benissimo. Duro contrasto a centrocampo, Crecco ha la peggio: il numero 11 laziale fatica a respirare e viene portato via in ambulanza. Lo choc è forte, entra Antic, ma la squadra non riesce ad assestarsi e subisce il secondo gol, ancora per mano di Aramu, liberissimo in mezzo all’area. I granata sembrano padroni del campo, Ientile sbaglia un gol praticamente fatto, poi la Lazio risorge dalle proprie ceneri. Palombi serve Oikonomidis, il numero 22 controlla la sfera e fulmina Saracco. La rete ha il potere di svegliare i biancocelesti, ma a far ripiombare nell’incubo i ragazzi di Inzaghi ci pensa Seck che confeziona un autogol incredibile. Sembra finita, il doppio vantaggio del Torino taglierebbe le gambe a chiunque, ma non a questa Lazio che si getta in avanti e confeziona palle gol in serie. L’occasione giusta arriva al minuto 38: calcio d’angolo, mischia in area, batti e ribatti fino a che Oikonomidis, sempre lui, colpisce il pallone che sembra varcare la linea di porta. Dopo qualche secondo l’arbitro Piccinini indica il centrocampo, l’ennesima rinascita biancoceleste può prendere corpo. I ragazzi d Inzaghi ci provano fino alla fine, ma il gol del pareggio non arriva. Si va negli spogliatoi con la sensazione che la Lazio, nonostante la sfortuna, nonostante le assenze, nonostante una formazione sperimentale, possa compiere l’ennesima impresa.

SECONDO TEMPO – Bastano 4 minuti a questa Lazio per trasformare quella che era una semplice sensazione in una certezza: Elez recupera palla e serve subito Oikonomidis, l’australiano controlla e calcia trovando il palo, ma sulla respinta Palombi è l’uomo giusto al posto giusto, il 3-3 è realtà. La partita si accende, non mancano gli interventi duri, a farne le spese è Elez che finisce sul taccuino dell’arbitro. I biancocelesti, raggiunto il pareggio, rallentano, ma non rinunciano alla conclusione. A provarci è prima Tounkara, imitato poco dopo dal compagno di squadra Elez, ma nessuna delle due trova il bersaglio grosso. Alla mezz’ora Inzaghi toglie uno spento Murgia per inserire Pace che va subito alla conclusione, ma il muro granata smorza. Si fa vedere anche il Torino in avanti, il tiro cross di Morra mette i brividi, ma Strakosha fa buona guardia. Il match vive di fiammate, ma nessuna delle due sembra riesce ad affondare il colpo, i supplementari sembrano molto più che un’eventualità. L’ultimo brivido lo regala Tounkara che stoppa e scarica un sinistro che sibila a fil di palo. Non succede più nulla, si va ai supplementari.

SUPPLEMENTARI – Non bastano 90 minuti per decretare la prima finalista, le squadre rientrano in campo per disputare il primo dei due tempi supplementari. E’ la Lazio a fare la partita, i biancocelesti al 5° minuto hanno l’occasione giusta per passare, ma sul colpo di testa di Elez è bravissimo Saracco a deviare. Sul proseguimento dell’azione Pollace prova a pescare il jolly, ma il suo destro al volo scheggia solo la parte superiore della traversa. Sono i biancocelesti a crederci maggiormente, Palombi è un motorino inesauribile e, in chiusura, ci prova con il destro, ma colpisce male. Il duplice fischio dell’arbitro interrompe le ostilità giusto il tempo necessario per dissetarsi. Il secondo tempo supplementare inizia subito con la conclusione di Antic che, direttamente da calcio d’inizio, coglie la traversa. Sfortunata la Lazio, è il secondo legno della partita per i ragazzi di Inzaghi. Il tecnico laziale si gioca anche l’ultima carta a disposizione, fuori un positivissimo Oikonomidis dentro Paterni.  Le squadre sembrano non averne più, ma la beffa è dietro l’angolo; è il minuto 117’ quando Morra palleggia al limite dell’area e scarica il destro che supera Strakosha. Stavolta non c’è più tempo per la rimonta, cala il sipario sull’avventura laziale: lo scudetto lascia la Capitale

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