www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
Lazio-Roma, la partita della svolta. Chiedevamo risposte a
Sarri e alla
Lazio, chiedevamo una forte iniezione di fiducia dopo una serie di passi falsi: con 20 minuti di pura forza il tecnico toscano
si prende il derby. La Lazio gioca la migliore partita della sua stagione, ma non cadete nella narrazione del
solo cuore - che in parte è raccontata anche dalla squadra:
hanno giocato più convinti, hanno giocato più liberi di testa, spinti dagli stimoli e dall'atmosfera derby
. Il derby ha liberato i giocatori dalle gabbie di un apprendimento complesso, speriamo per sempre. Mentalmente la Lazio ha finalmente giocato senza starci troppo a riflettere, senza farne una questione di metri, di spazi
, e magicamente ha ritrovato proprio quei metri, quei tempi, quegli spazi che sono mancati nelle ultime partite. In realtà, molti concetti di gioco di Sarri sono già istintivi per quasi tutti i ragazzi, solo che manco loro se ne erano accorti.
L'AVVELENATORE DI POZZI - Apro parentesi sugli episodi: forse ne servirebbero altri 3-4 di rigori come quelli su Zaniolo
per farne uno vero. Non ho sentito
Mourinho parlare di
Rui Patricio graziato, mentre a sentir lui i suoi hanno dominato, bontà sua,
dominassero sempre così. Fa ridere: Mourinho stesso doveva essere buttato fuori, ma parla di Leiva. Non ho sentito il nostro parlare di quel rigore francamente incredibile che Guida gli ha generosamente regalato.
Ha il coraggio di usare la mazza del rosso a Pellegrini, che da tutti è stato riconosciuto come orrendo, per chiederne uno ugualmente orrendo per Leiva.
Il gol della Lazio dopo la mezza spinta di Hysaj su Pellegrini ha una duplice funzione, purtroppo: ci fa parlare di un episodio che altrimenti avremmo relegato alla triste
rubrichetta sull'arbitraggio, e ha in qualche modo impedito a Guida anche di considerarlo, va detto, perché francamente togliere una rete per quella mezza spintarella
era troppo perfino per lui. Detto tra noi: quel rigore ci poteva anche stare, forse, ci si poteva forse pensare mezzo secondo,
ma farne un caos da prima pagina è opera di Mourinho, della sua capacità di portare a spasso l'ambiente dove sta col guinzaglio.
E tutti dietro, bovinamente. Non solo, il nostro lo conosciamo:
vuole sempre avvelenare i pozzi degli altri. Dopo aver ricevuto quel rigore, parlare di episodi arbitrali è la tipica narrazione Mourinhana.
Non sa perdere, e quando perde deve avvelenare la vittoria altrui. Prima loda il calcio italiano, la crescita,
poi parla solo di episodi. Lo fa per preservare la squadra, per difenderla, è il suo classico specchietto per le allodole.
Avvelena i pozzi a cui i suoi non hanno saputo bere, per provare a proteggerli dalla certezza di averne preso 3, in un derby in cui erano dati per stra-favoriti.
Per capire come si parla di calcio, potete sentirvi Sarri, se volete. La differenza è evidente, e chi non la capisce non la capirà mai. Peccato, occasione persa: difficile parlare di un derby bellissima con la bestia liberata dal portoghese, dopo essersi bevuto la narrazione tossica e studiata a tavolino di
Mourinho, l'avvelenatore di pozzi. Era una strategia, intelligente ma creata ad arte, e ci sono cascati tutti. Nel gioco del fango il nostro si muove a suo agio, bontà sua, ma, lo dico ai tifosi della Lazio, non fatevi schizzare addosso i suoi liquami. Non c'è bisogno, il vostro sorriso stamattina è già abbastanza.
I POZZI CHE CI SERVONO - Basta parlare di loro.
La Lazio confeziona una partita bella, gagliarda, con esperienza e talento è passata in vantaggio, ha subito due gol su due episodi (un calcio d'angolo e un mezzo rigoretto) ma è riuscita a capitalizzare due contropiedi (da quanto non li vedevamo). Non è solo questo: ha finalmente fatto vedere qualcosa di seriamente Sarrista. Attacco alto del pallone, triangoli di passaggi finalmente precisi, movimenti difensivi più oliati, uscite da dietro geometriche e precise: abbiamo visto seriamente qualcosa di bello, finalmente.
Non è un cliché: questo derby può essere una partita della svolta, questi pozzi che abbiamo scavato - e che Mou ha provato ad avvelenarci - possono dissetare la Lazio a lungo.
I SINGOLI - Difficile in casa Lazio trovare ottimi singoli, perché è la partita corale che ha stupito, la forza, la capacità di trovare coraggio e anima. Immobile ha fatto una partita mostruosa, due assist, il talento di tenere in apprensione totale la difesa. La sua partita è stata colossale. Non solo: i
big sono saliti di tono, da Milinkovic Savic che apre le marcature a Luis Alberto sempre pulito, a Leiva. Bene anche
Hysaj, bene pure Marusic (qualcosina da registrare tutti e due, ma meglio), benissimo
Pedro (che ancora ha voglia, che ancora ha capacità, che ancora ha fame) e
Felipe Anderson (che belle le parole di Sarri). Un gol a testa, le loro serviranno tantissimi alla Lazio, e per lo spagnolo è l'ennesimo record di una carriera pazzesca.
AVETE CAPITO SARRI - È stata la partita dei Cataldi, degli Akpa, è stata la partita in cui Sarri contro 5 punte toglie una punta e mette un'altra punta, non un difensore. È questo il Sarrismo? È questa l'idea di fondo, giocare, giocare sempre, giocare bene, divertirci e divertire, finire con l'adrenalina di aver visto il calcio, le idee, i rovesciamenti di fronte. Una partita bellissima
: è questo il Sarrismo. Abbiamo capito qualcosa. Abbiamo avuto le risposte, abbiamo avuto indietro la fiducia che abbiamo dato.
Abbiamo capito qualcosa di più di che significa Maurizio Sarri.