www.LaLazioSiamoNoi.itLa Lazio Women sembra aver toccato la Kryptonite. Le biancocelesti viste nelle prime tre uscite in Serie A sono lontane parenti di quelle che nella passata stagione hanno fatto sfracelli battendo ogni tipo di record della serie cadetta. Se non fossero bastate le battute d'arresto con Sampdoria e Inter, la rovinosa sconfitta con il Milan dovrebbe essere il campanello d'allarme che risveglia dal torpore le ragazze di Carolina Morace. Uno dei problemi principali, venuto a galla in questo inizio di campionato, è la poca intesa tra le giocatrici. Lo scorso anno la Lazio ha fatto del gruppo la propria forza, riuscendo a recuperare situazioni difficili, compattandosi. Oggi questo aspetto sta venendo meno. Forse gli 8 nuovi innesti, voluti fortemente dalla coach Morace, hanno bisogno di ambientarsi. Forse si paga oltremodo la scelta di mettere da parte pezzi importanti della rosa. Forse sta venendo meno proprio quel collante fra squadra e società che ha determinato il carburante più raffinato della scorsa stagione. Rivalutare e rilanciare i perni di una Lazio fa potrebbe servire. È il caso di Martina Santoro ad esempio, capitano di quella squadra plasmata dal direttore Bianchessi e dalla Team Manager Caprini, che da leader indiscussa è diventata spettatrice non pagante, relegata in tribuna ai margini del progetto. Troppi cambiamenti, tanto calciomercato. Le logiche del cambiamento, pronte a sacrificare anche Claudia Palombi, ceduta con estrema facilità dimenticando il suo attaccamento alla maglia.
RIVOLUZIONE IN ATTO - Questa rivoluzione non è detto che si fermi qui, ma al momento non sta dando i risultati sperati. Le nuove giocatrici, per lo più provenienti dall'estero, hanno bisogno di tempo per ambientarsi ed entrare nei meccanismi che chiede la coach. Carolina Morace, una delle figure più competenti e influenti nel mondo del calcio femminile, ha perfettamente in mente quali sono i limiti caratteriali e tecnici di questa rosa e sa quali corde toccare per far reagire le proprie ragazze, ma siamo sicuri che fosse necessaria una rivoluzione così drastica? Chi sembra averne pagato lo scotto, oltre alle escluse, è la bomber Adriana Martin, diventata da poco capitano. La numero dieci ha stupito per l'estrema facilità con cui riusciva a insaccare il pallone in rete, mentre al momento, in questo campionato, ha realizzato un solo gol (quello della bandiera contro il Milan). Da lei ci si aspetta di più, soprattutto ora con la fascia al braccio.
TEMPO AL TEMPO - Se tutto al momento sembra girare dalla parte sbagliata, un fattore, che può giocare dalla parte delle biancocelesti è il tempo. Siamo ancora alla terza giornata di campionato, ne mancano altre 19 alla fine. La sosta per la Nazionale arriva al momento giusto. Giorni di studio e di riflessioni, lo staff potrà lavorare per migliorare cosa ancora non va. Serve il cambio di passo, come avvenne nella stagione scorsa diventata poi magica. La Kryptonite ha bloccato le biancocelesti, ma il modo per tornare a essere Superwomen c'è.
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