Partita la 99a Grand Boucle dal Belgio,
dove l'ultimo italiano che indossò la maglia gialla vincendo il prologo è ben noto
Assenti Contador e A. Schleck i favoeri del pronostico vanno tutti al campione in carica Evans e al britannico Wiggins, dominatore della stagione nelle corse di una settimana,
forse però, visto il Delfinato, troppo in forma troppo presto.
Dovesse saltare anche uno solo di questi due la corsa dovrebbe incendiarsi, visto che il lotto di aspiranti è assai nutrito: Nibali, esperto di attacchi da lontano spesso a vuoto ma comunque in grado di recitare il ruolo del piromane e/o del terzo incomodo,
l'evergreen Samuel Sanchez, l'astro nascente Rolland, lo Schleck
superstite, Gesink e Van Den Broeck alla ribalta due anni fa, mentre escluderei per eccesso di bollitura il vecchio Menchov e anche il rientrante Valverde.
Un cast di tutto rispetto anche nella lotta per i successi parziali come ha dimostrato la lotta Sagan Cancellara per la tappa di ieri.
Una corsa al cui cospetto lo scalcinato Giro di quest'anno non pare in grado neanche di recitare il ruolo di parente povero