Autore Topic: Oligarchi, emiri, petrolieri, invadeteci!  (Letto 732 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline fish_mark

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 16724
  • Karma: +356/-253
    • Mostra profilo
Oligarchi, emiri, petrolieri, invadeteci!
« : Giovedì 24 Aprile 2014, 13:54:18 »
Milan, voglia di vendere: si valutano le offerte

In prima linea Lim, imprenditore di Singapore: verifica sulle sue disponibilità. la società rossonera per ora prende le distanze: le banche però sono al lavoro di Monica Colombo (Ansa) (Ansa) shadow Il rosso di bilancio, i mancati proventi della Champions League, la necessità di sacrificare qualche big della rosa per rendere i conti sostenibili, la volontà già esplicitata di aprire a nuovi investitori. Il Milan, che ha appena approvato il bilancio del 2013 con una perdita di 15,7 milioni di euro, cerca potenziali soci per restare competitivo. Non è un mistero che Fininvest abbia dato mandato a Lazard Ltd per individuare possibili acquirenti, ai quali cedere parte delle quote azionarie del club. Del resto la stessa Barbara Berlusconi il giorno della presentazione di Casa Milan non fece mistero della volontà di privarsi di quote di minoranza della società rossonera («ma non superiori al 20-30%») spiegando che «un’eventuale partnership sarebbe ben vista, specialmente per approcciare la costruzione di strutture impegnative come potrebbe essere uno stadio». Le banche da mesi sono al lavoro per reperire sul mercato soci interessati. Finora ogni trattativa che è stata avviata con emiri o oligarchi del gas russi non ha avuto esito positivo essenzialmente per due motivi: il presidente Berlusconi non ha intenzione di cedere l’intero pacchetto azionario e non solo per una questione affettiva (tanto più ora che la figlia terzogenita ha iniziato ad occuparsi del Milan divenendo vicepresidente e amministratore delegato); soprattutto finora al club ha attribuito una quotazione altissima, cioè fuori mercato. La cifra di 950 milioni ha scoraggiato gli imprenditori più ingolositi. In queste ore si sono rincorsi nuovi rumors. Peter Lim, l’uomo di Singapore, il socio di Jorge Mendes nel fondo che si occupa della compravendita di giocatori, è l’ultimo ad aver mostrato interesse a rilevare quote del club. Attratto dall’idea di investire in società di calcio (in passato era già stato accostato al Valencia e al Liverpool) ha offerto 300 milioni per il 51% del Milan. Ma la proposta fu bocciata («la cifra rappresenta il 30% del club» disse gelida BB). Pare che Lim ora sia determinato ad operare un rilancio. «Lim cerca solo di farsi pubblicità» ha provato a liquidare l’argomento qualcuno in via Aldo Rossi. Ciononostante si cerca di verificare la reale disponibilità economica del miliardario orientale. Dai piani alti di Fininvest non arrivano conferme su un’imminente chiusura di trattative e nemmeno Silvio Berlusconi ha comunicato ai suoi più fidati collaboratori eventuali accelerate. Di certo qualcosa si muove. Resta sempre sullo sfondo la pista che porta a Gazprom, più volte indicato come possibile socio del club rossonero. I legami di Berlusconi con Vladimir Putin e la predilezione del colosso dell’energia per il calcio che conta (ha sponsorizzazioni con lo Zenit San Pietroburgo, la Stella Rossa di Belgrado, lo Schalke 04 e, last but not least il Chelsea) sono indizi troppo netti per non essere considerati. Il prossimo anno il Milan dovrà fare a meno dei 50 milioni derivanti dalla partecipazione alla Champions League. Il mercato è alle porte ma senza (almeno) una cessione eccellente è difficile immaginare rinforzi in grande stile. Ecco perché vendere non è un‘ipotesi, è un obbligo.] Milan, voglia di vendere:
si valutano le offerte
In prima linea Lim, imprenditore di Singapore: verifica sulle sue disponibilità. la società rossonera per ora prende le distanze: le banche però sono al lavoro

Il rosso di bilancio, i mancati proventi della Champions League, la necessità di sacrificare qualche big della rosa per rendere i conti sostenibili, la volontà già esplicitata di aprire a nuovi investitori. Il Milan, che ha appena approvato il bilancio del 2013 con una perdita di 15,7 milioni di euro, cerca potenziali soci per restare competitivo. Non è un mistero che Fininvest abbia dato mandato a Lazard Ltd per individuare possibili acquirenti, ai quali cedere parte delle quote azionarie del club. Del resto la stessa Barbara Berlusconi il giorno della presentazione di Casa Milan non fece mistero della volontà di privarsi di quote di minoranza della società rossonera («ma non superiori al 20-30%») spiegando che «un’eventuale partnership sarebbe ben vista, specialmente per approcciare la costruzione di strutture impegnative come potrebbe essere uno stadio».

Le banche da mesi sono al lavoro per reperire sul mercato soci interessati. Finora ogni trattativa che è stata avviata con emiri o oligarchi del gas russi non ha avuto esito positivo essenzialmente per due motivi: il presidente Berlusconi non ha intenzione di cedere l’intero pacchetto azionario e non solo per una questione affettiva (tanto più ora che la figlia terzogenita ha iniziato ad occuparsi del Milan divenendo vicepresidente e amministratore delegato); soprattutto finora al club ha attribuito una quotazione altissima, cioè fuori mercato. La cifra di 950 milioni ha scoraggiato gli imprenditori più ingolositi.

In queste ore si sono rincorsi nuovi rumors. Peter Lim, l’uomo di Singapore, il socio di Jorge Mendes nel fondo che si occupa della compravendita di giocatori, è l’ultimo ad aver mostrato interesse a rilevare quote del club. Attratto dall’idea di investire in società di calcio (in passato era già stato accostato al Valencia e al Liverpool) ha offerto 300 milioni per il 51% del Milan. Ma la proposta fu bocciata («la cifra rappresenta il 30% del club» disse gelida BB). Pare che Lim ora sia determinato ad operare un rilancio. «Lim cerca solo di farsi pubblicità» ha provato a liquidare l’argomento qualcuno in via Aldo Rossi. Ciononostante si cerca di verificare la reale disponibilità economica del miliardario orientale.

Dai piani alti di Fininvest non arrivano conferme su un’imminente chiusura di trattative e nemmeno Silvio Berlusconi ha comunicato ai suoi più fidati collaboratori eventuali accelerate. Di certo qualcosa si muove. Resta sempre sullo sfondo la pista che porta a Gazprom, più volte indicato come possibile socio del club rossonero. I legami di Berlusconi con Vladimir Putin e la predilezione del colosso dell’energia per il calcio che conta (ha sponsorizzazioni con lo Zenit San Pietroburgo, la Stella Rossa di Belgrado, lo Schalke 04 e, last but not least il Chelsea) sono indizi troppo netti per non essere considerati. Il prossimo anno il Milan dovrà fare a meno dei 50 milioni derivanti dalla partecipazione alla Champions League. Il mercato è alle porte ma senza (almeno) una cessione eccellente è difficile immaginare rinforzi in grande stile. Ecco perché vendere non è un‘ipotesi, è un obbligo.


Qualcuno ha il numero di Lim?
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Pomata

Re:Oligarchi, emiri, petrolieri, invadeteci!
« Risposta #1 : Venerdì 25 Aprile 2014, 15:25:42 »
Chiama a plastino, ore pasti.

Giglic

Re:Oligarchi, emiri, petrolieri, invadeteci!
« Risposta #2 : Venerdì 25 Aprile 2014, 19:20:52 »
Certo che deve essere brutto campare così