www.tio.chIl presidente della Lazio si è espresso così dopo la forte contestazione avvenuta ieri in occasione del match tra Lazio e SassuoloROMA (italia) - La soddisfazione per la vittoria sul Sassuolo per 3-2 che avvicina la Lazio alla zona Europa League ma anche l’amarezza per la pesante contestazione allo stadio. È stata una serata strana per il presidente biancoceleste Claudio Lotito che si è trovato in un Olimpico rovente con oltre 10mila tifosi a sventolare cartoncini con la scritta “Libera la Lazio”.
Un invito a lasciare il club che però è stato rispedito al mittente: “Non posso accettare condizioni esterne alla società, la Lazio non è in vendita, casomai la darò a mio figlio. Tutte le persone che pensano di costringermi a vendere devono cambiare atteggiamento per non incorrere in situazioni spiacevoli, analoghe a quelle successe nel 2005 quando ci furono parecchi arresti. C’è una regia occulta che vuole farmi vendere la Lazio ma l’era Lotito è ancora lunga e io sono sereno. Questa contestazione non ha a che vedeere con lo sport. La Lazio è una società che è stata quasi sempre stabilmente in Europa League, che ha vinto due trofei. Non è un problema sportivo, ma è un problema di chi vuole appropriarsi della società, ma per venderla deve esserci chi la vuole vendere. Ringrazio le istituzioni che mi stanno affianco, che non sottovaluteranno la situazione. Questa è una situazione ridicola, senza senso, fuori luogo, il presidente della Lega mi ha chiamato oggi per manifestarmi la sua vicinanza. La critica? Chi non lavora non sbaglia! Il mio unico errore è il troppo affetto che ho per questa squadra. Quando però le critiche non sono critiche ma sono strumentalizzazioni io non le accolgo. Anche gli organi di sicurezza hanno capito che questa è una battaglia di legalità. Le persone devono scegliere. Ho vinto e per anni ho pagato tre squadre, non una. Ringrazio i miei colleghi che spesso condividono le mie idee. Noi dobbiamo cambiare questo sistema, non diventare ostaggio di determinate persone. Non c'è nessuna giustificazione logica che possa avallare questo comportamento. La società ha il ranking più alto nel settore giovanile, ha vinto due Coppa Italia ed una Supercoppa, è stabilmente presente nelle competizioni europei. Il problema non è il tifoso, che è solo uno strumento in mano ad altre persone che vogliono farmi vendere la società”. (itm)
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