Autore Topic: Governi: «Spero che la protesta mantenga toni civili»  (Letto 468 volte)

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Governi: «Spero che la protesta mantenga toni civili»
« : Sabato 22 Febbraio 2014, 09:40:24 »



Lo scrittore, giornalista e storico autore televisivo parla della contestazione al presidente Lotito


Il tono è pacato come sempre, quello di Giancarlo Governi, scrittore, giornalista e storico autore televisivo, ma si intuisce dalle sue parole e da come le scandisce tutto il grande dispiacere da laziale «innamorato della Lazio», come sottolinea, per il momento delicato e di grande attrito nel mondo biancoceleste.

È d’accordo con la protesta dei tifosi?

«Comprendo le ragioni della tifoseria quella civile, perbene e più pacata, che poi è la stragrande maggioranza dei laziali, che dopo un ennesimo mercato deludente e atteggiamenti sbagliati, stanno vivendo un altro momento di grande disagio. Vogliono manifestare civilmente domenica sera tutto il loro dissenso e ci sta. Non comprendo, invece, gli altri, la frangia dei tifosi che tra l’altro c’è sempre stata e sempre ci sarà, che contesta a prescindere, in modo incivile, maleducato, rumoroso e con espressioni irripetibili, ma che rappresenta per fortuna la minoranza. Ecco, credo che uno degli errori principali di Lotito sia stato proprio quello di rendersi antipatico alla maggioranza dei tifosi perbene».

Lei sarà allo stadio?

«Ci sarò, come sempre. Non vado solo ai derby, ma perché sono partite che sento in maniera particolare. Sono molto preoccupato però e spero davvero che ci sia la possibilità domenica di far capire che la tifoseria è composta soprattutto da chi manifesta civilmente».

Lei ha detto prima che bastava poco al tifoso per renderlo felice. Che cosa, secondo lei?

«Una maggiore attenzione e rispetto nei confronti di una parola meravigliosa, la lazialità, che bisognava preservare e conservare. Bastavano piccoli gesti che avrebbero fatto riavvicinare il tifoso, quello civile sempre, facendolo sentire parte di un progetto. Invece ha preferito non dare mai spiegazioni, facendo a volte le cose per sfida. Lui è il proprietario della Lazio, certo, ma non il padrone. I padroni sono colori che appartengono a questo mondo fatto appunto di grande tradizione e lazialità. Anche perché se non ci fosse tutta questa passione, il suo prodotto non esisterebbe. Sa cosa mi auguro?».

Che cosa?

«Che domenica sera arrivi un bel segnale da questa contestazione e che possa servire a Lotito per ravvedersi e magari aprire di nuovo ai tifosi, anche con piccoli segnali».

Samantha Trancanelli

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