Autore Topic: Lazio, la scommessa Berisha ora è il muro biancoceleste  (Letto 649 volte)

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Lazio, la scommessa Berisha ora è il muro biancoceleste
« : Giovedì 13 Febbraio 2014, 13:31:52 »
www.ilmessaggero.it



A volte succede, soprattutto nel calcio, passare per goffo e far cambiare radicalmente opinione a chiunque. E" la storia di Etrit Berisha, da brutto natroccolo a cigno. Da bufala di mercato ad affare prezioso. Da portiere semisconosciuto ed ennesima scommessa azzardata a titolare nella Lazio. E chi ne ha, più ne metta perché nei suoi primi sei mesi da biancoceleste se ne sono dette tante. Forse troppe. C"è voluto del tempo, ma alla fine Etrit ha tappato la bocca a chi lo prendeva in giro e gli dava del raccomandato e, a suon di prestazioni e parate decisive, ha conquistato un ambiente difficile come la piazza romana. Le ha sentite davvero di tutti i colori sul suo conto, ma si è lasciato scivolare ogni cosa addosso e grazie al lavoro e pure a un pizzico di fortuna, vedi lo stop di Marchetti, non solo è arrivato a ritagliarsi il suo spazio, ma ha confermato quanto di buono si diceva su di lui. Arrivato l"estate scorsa tra i mugugni, soprattutto per via della sua nazionalità e della sua provenienza, il Kalmar, piccola squadra svedese, l"estremo difensore albanese ha scalato la sua personale montagna. E di battesimi del fuoco ne ha avuti, visto che in extremis è stato chiamato in causa per giocare contro l"Inter, la prima dell"anno. All"ultimo momento Marchetti ha dovuto dare forfait e, a circa un"ora dalla gara, si è riscaldato in fretta e furia, facendosi trovare pronto. Da lì, un"escalation con prestazioni super con Juve e Napoli. E" il leitmotiv della sua vita, sempre al posto giusto, nel momento giusto.

NUMERO UNO PER CASO
 Come ogni buona storia di calcio che si rispetti, Berisha non nasce portiere, bensì centrocampista di fascia. Aveva sette anni e, durante una partita, il portiere titolare si infortunò e il suo allenatore mandò proprio lui a difendere i pali. E da quel giorno non è mai più uscito. Una similitudine con il suo compagno Marchetti. Anche a Federico accadde la stessa cosa. I due hanno un buon rapporto e lavorano fianco a fianco ogni giorno. Etrit è umile e sa perfettamente che deve ancora migliorare. E" un ragazzo che si è messo subito a disposizione e non ha mai fatto problemi, nonostante proprio l"estate scorsa fosse diventato titolare della nazionale albanese. In patria, come ammette lo stesso ct dell"Albania, De Biasi, non c"è una grande tradizione di portieri, ma da quando la sua strada ha incrociato quella di Grigioni, saggio preparatore di portieri nella Lazio, non ha fatto altro che migliorare. Rispetto a Marchetti però ha qualcosa in più. Una peculiarità che solo pochi portieri hanno al mondo: tira i rigori. Dal dischetto è un cecchino, in Svezia era diventato famoso anche per questo, mettendo a segno ben sette penalty su otto.

AFFARE DI MERCATO
 Grazie alle sue prestazioni ora il suo valore è aumentato a dismisura. La Lazio l"ha acquistato dal Kalmar per 500.000 euro e adesso sul mercato vale almeno dieci volte di più. Sul suo futuro c"è solo una piccola ombra, ovvero l"inchiesta minacciata dal Chievo l"estate scorsa. La società di Campedelli sostiene di averlo ingaggiato prima di Lotito, facendogli firmare un contratto, anche se i tempi non sarebbero stati giusti perché ancora non era svincolato del tutto dal suo vecchio club, così la Lazio, che lo seguiva da molto più tempo, ne ha approfittato e acquistato direttamente dal Kalmar. Il Chievo avrebbe mandato tutto alla Fifa ed Etrit in estate potrebbe rischiare una squalifica di qualche mese.

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