www.gazzetta.itI gol dell'armeno (propiziato da un grande Dzeko) e dello spagnolo escludono la Lazio dalle prime quattro. Molto bene anche il portiere FuzatoIl derby dice Roma. Vittoria netta, meritata, ottenuta grazie ai gol di Mkhitaryan nel primo tempo e Pedro nella ripresa. Un successo che non salva la stagione, ma che consente ai giallorossi di chiuderla con un sorriso. E soprattutto al loro allenatore Fonseca di congedarsi con la prima vittoria in un derby e con il primo successo in questo campionato contro una delle squadre di vertice. I tre punti conquistati consentono inoltre ai giallorossi di fare un passo importante verso la qualificazione in Conference League. Molto male la Lazio. I biancocelesti giocano bene solo nella prima mezzora, nel corso della quale hanno però il torto di non capitalizzare le occasioni create. Poi si afflosciano e scompaiono letteralmente dal campo. E con la sconfitta dicono pure definitivamente addio alla Champions.
LA SBLOCCA MIKI— La partita inizia con una lunga fase di studio tra le due formazioni che dura fino alla metà del rimo tempo. Giallorossi e biancocelesti si annusano, pensano più a non scoprirsi che a tentare di mordere l’avversario. Il 4-2-3-1 di Fonseca copre molto bene il campo ed impedisce alla Lazio di tessere le sue consuete trame di gioco. Luis Alberto e Milinkovic sono costretti ad arretrare parecchio il loro baricentro per trovare spazi, mentre Cristante e Darboe tengono botta. Dopo il 20’ la Lazio riesce però a trovare il modo di rendersi pericolosa. Lo fa con improvvise fiondate dalla sua metà campo che mettono in difficoltà la retroguardia romanista. La prima situazione di rischio per la formazione giallorossa arriva al 20’, quando Lazzari riesce ad incunearsi in area e servire una palla d’oro a Luis Alberto che però ci mette troppo tempo a caricare il tiro e favorisce così il salvataggio di Karsdorp. Al 27’ è ancora lo spagnolo ad andare vicino al gol. L’assist di Milinkovic è favorevolissimo, il tiro a botta sicura, ma Fuzato si supera e devia in angolo. Altra grande occasione per la Lazio al 35’, stavolta le parti si invertono: è Luis Alberto a liberare Milinkovic davanti a Fuzato, ma il serbo anziché cercare la soluzione di potenza opta per un improbabile pallonetto che finisce alto. La Lazio spreca, la Roma no. Alla prima vera occasione (in precedenza c’era stato solo un colpo di testa di Dzeko finito a lato) la squadra di Fonseca passa. E’ il 42’ quando El Shaarawy lavora molto bene il pallone sulla fascia sinistra per poi pescare Dzeko in area. Il bosniaco anticipa Acerbi e serve a Mkhitaryan una palla che deve essere solo depositata in rete.
ROMA PADRONA— La Lazio rientra dagli spogliatoi dopo l’intervallo con largo anticipo. Un segnale della volontà di aggredire subito il match per ristabilire l’equilibrio. Ma poi, una volta che il match riparte, le intenzioni bellicose dei biancocelesti evaporano immediatamente. E’ invece la Roma a fare la partita, con una grandissima concentrazione ed una interpretazione tattica ineccepibile. I giallorossi non concedono nulla e sono letali nelle ripartenze. Cristante sfiora il raddoppio al 12’ (altra bella iniziativa di El Shaarawy). Poi è Dzeko in un paio di occasioni a rendersi pericoloso. Il raddoppio arriva però per merito del nuovo entrato Pedro al 33’. Lo spagnolo si porta a spasso mezza difesa laziale e poi spera Reina con un gran tiro da fuori. E la Lazio? Non pervenuta. Inzaghi prova a rianimarla con i cambi, a metà ripresa passa pure al 4-3-1-2 (con Pereira dietro Immobile-Caicedo), ma l’inerzia della gara non cambia. L’unica palla-gol arriva alla mezzora con un bel colpo di tacco di Immobile, sul quale Fuzato si supera ancora. Ma il gol sarebbe stato comunque annullato per fuorigioco. L’espulsione di Acerbi per somma di ammonizioni chiude la partita ancor prima del fischio finale di Pairetto.
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