Autore Topic: Punto Lazio - Petkovic, orecchie da mercante  (Letto 638 volte)

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Punto Lazio - Petkovic, orecchie da mercante
« : Lunedì 23 Dicembre 2013, 11:48:06 »
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Lazio dominata dal Verona di Mandorlini, ma Petkovic rende più amaro il Natale dei tifosi biancocelesti: ora tutto su Reja, sperando nel calciomercato di gennaio.

Game over, the end. Dopo diciotto mesi si chiude il ciclo di Vladimir Petkovic alla gestione della Lazio e non potrebbe essere altrimenti. Undici mesi di disastro totale su tutta la linea, raddrizzati parzialmente dall’acuto della Coppa Italia contro una Roma che faceva fatica a guardarsi allo specchio.

Una sola vittoria esterna nell’anno corrente contro la disastrata Inter di Stramaccioni, una media goal realizzati da far rabbrividire chiunque. Ma cosa dice il tecnico bosniaco? Cosa ne pensa degli impietosi numeri messi in vetrina? La risposta sta tutta nell’ennesima delirante dichiarazione post partita rilasciata a Verona: "Abbiamo dominato l’avversario".

Un ritornello che rende ancora più amaro il Natale dei supporters biancocelesti. E non si pensi ad una sbagliata traduzione dell’italiano, perché a Bellinzona, in Svizzera, si parla italiano.

Sia ben chiaro, l’allenatore è come al solito il capro espiatorio di un sistema che non funziona, a partire dai più alti gradi della dirigenza fino all’ultimo giocatore della rosa, ma Vladimir Petkovic ce l’ha messa tutta per guadagnarsi il titolo di peggiore in campo.

Scelte tattiche spesso improbabili, giocatori fuori ruolo, cambi al limite dell’intelligenza calcistica. I giocatori, colpevoli quanto l’allenatore, non sanno più cosa fare in campo e quando si vedono Klose, Hernanes, Lulic e persino Candreva sbagliare tutto o quasi, il cambio di guida tecnica diventa una necessità assoluta per evitare di finire nelle sabbie mobili della lotta salvezza.

Le dichiarazioni spocchiose del post partita rimangono comunque la scelta più inspiegabile del tecnico bosniaco. A Verona è andato in scena il festival dell’orrore, errori di posizione, passaggi scolastici errati, mancate marcature sui calci piazzati e il solito goal subito da su ripartenza dopo corner a favore.

Un film già trito e ritrito, come la folle definizione di dominio che alimenta le imprecazioni dei tifosi; sotto Natale, poi, diventa ancora più grave. Allenatore, mercato e un bel bagno d’umiltà per tutti.

A gennaio servono necessariamente queste tre precauzioni perché la vittoria del Bologna deve essere vista gioco forza come un problema serio. Lotito e Tare dormono sugli allori della coccarda cucita sul petto, l’ambiente è sul punto di esplodere. La luce in fondo al tunnel non si intravede e più chesperare che Edy Reja compia l’ennesimo miracolo con una rosa svuotata nell’anima e nella mentalità, si prega che Babbo Natale e la Befana portino qualche giocatore di livello sia davanti che dietro.

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