Autore Topic: Federico: «Doloroso lasciare a Varsavia tre amici»  (Letto 702 volte)

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Federico: «Doloroso lasciare a Varsavia tre amici»
« : Sabato 21 Dicembre 2013, 10:12:05 »
iltempo.it





La burocrazia polacca regala a Matteo Buttinelli, Alberto Corsino e Daniele De Paolis un altro week-end forzato a Varsavia


La burocrazia polacca regala a Matteo Buttinelli, Alberto Corsino e Daniele De Paolis un altro week-end forzato a Varsavia. Si riducono così al lumicino le speranze di vederli in Italia per Natale.

La sentenza, attesa per ieri, sulle nuove istanze presentate giovedì dai legali dei tre giovani italiani ancora costretti dietro le sbarre del carcere di Bialoleka presso il Tribunale Inferiore, non è stata emessa in quanto i loro fascicoli non sono giunti in tempo sulla scrivania dei giudici. A confermarlo a Il Tempo, l’addetta stampa dell’Ambasciata italiana a Varsavia. Così, solamente a causa di evidenti problemi amministrativi della giustizia polacca, si fa sempre più probabile uno slittamento della valutazione delle loro posizioni all'anno nuovo. Ultima data utile per i tre ragazzi, partiti per andare a vedere una partita di calcio e trovatisi «sequestrati» dalla polizia locale, lunedì 23 dicembre. Poi tutto chiuso per le festività natalizie e tanti auguri. Intanto, ieri alle 15 e 30, con il volo Alitalia AZ 491, è atterrato a Fiumicino Federico D’Alessandro, uno degli ultimi supporters biancocelesti rilasciati dietro il pagamento della cauzione di settemiladuecento euro. «Sono felicissimo di essere finalmente rientrato a Roma, non ce la facevo più».

Federico è provato dalla terribile esperienza vissuta dietro le sbarre del carcere di Bialoleka e il suo pensiero va subito a Matteo, Alberto e Daniele. «Quando li ho salutati ho letto nei loro occhi la gioia per la mia scarcerazione ma anche il dispiacere di non aver ricevuto lo stesso trattamento. Erano convinti che il tribunale avrebbe accettato anche le loro richieste, invece è tutto fermo a causa di un assurdo intoppo burocratico. È stato doloroso lasciarli lì». Federico resta in attesa di conoscere la data del processo d’appello anche se papà Paolo ha le idee abbastanza chiare su un eventuale ritorno a Varsavia. «Stiamo valutando con i nostri legali come agire anche se non credo che ci presenteremo La prospettiva di far ritorno in Polonia non è allettante anche perché Paolo è convinto che suo figlio verrà condannato.

«Ne sono certo. - afferma – Altrimenti dovrebbero ammettere di essersi sbagliati e di averlo trattenuto in galera per ventidue giorni senza ragione. Certo è che, - conclude Paolo D'Alessandro – nel caso di un’assoluzione, saremo noi a rivolgerci alla giustizia polacca per ottenere un giusto risarcimento e le doverose scuse».

Massimliano Vitelli

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