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Continuare con o senza Petkovic?

Via Petkovic, dentro un mister in grado di imbastire il nuovo ciclo
9 (22.5%)
Via Petkovic, dentro un traghettatore
13 (32.5%)
Con Petkovic fino a quando non dovessimo essere fuori dall'Europa League
0 (0%)
Con Petkovic fino a quando la classifica in campionato non dovesse essere preoccupante
8 (20%)
Con Petkovic fino a fine anno comunque vada, poi grazie
7 (17.5%)
Con Petkovic e col rinnovo del suo contratto, per dargli massima responsabilità e farlo sentire importante
3 (7.5%)

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Autore Topic: Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro  (Letto 5848 volte)

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Offline gentlemen

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #120 : Sabato 30 Novembre 2013, 18:51:31 »
Petkovic va valutato x quello che sta dando e/o non dando a questa squadra e x quello che potrà dare in questa stagione, xcheè questa stagione è viva e potenzialmente molto competitiva x la Lazio, per cui se ci deve essere un cambio di guida tecnica deve essere x valutazioni di carattere tecnico-agonistico, e per gli obiettivi di questa stagione, e non certo x il  suo prossimo incarico, dal 1° luglio 2014, come CT della nazionale svizzera.

Offline MCM

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #121 : Sabato 30 Novembre 2013, 20:34:45 »
Concordo.
Se va sollevato dall' incaricato è per ragioni tecniche, non perché si è promesso alla panchina di una nazionale.(comprensibile oltretutto. Sarei contento per lui.)

Offline Centurio

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #122 : Sabato 30 Novembre 2013, 22:17:25 »
Intanto sollevatelo, poi trovateme un motivo.
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Offline Fabio70rm

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #123 : Domenica 1 Dicembre 2013, 10:51:22 »
Concordo con la mozione Disabitato.

A prescindere comunque che il lavoro di Petkovic va misurato complessivamente, per me non è sufficiente nel campionato, anzi, assolutamente deludente, mentre è buono barra ottimo nelle coppe, specie in EL.

Servirebbe un omologo per le coppe ma molto più bravo in campionato, oltre a un serio potenziamento della rosa, colmando i buchi in attacco e difesa ormai cronici.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Centurio

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #124 : Domenica 1 Dicembre 2013, 21:48:12 »
potremmo tenerlo solo per le coppe, perché no? Lotito, sorprendici!
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Offline Er Matador

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Re:Petkovic, la confusione, la Svizzera, il futuro
« Risposta #125 : Lunedì 2 Dicembre 2013, 06:15:45 »
Servirebbe un omologo per le coppe
Giustissima osservazione.
Ricordo raramente, anche nei nostri anni migliori, una Lazio calata con tanta naturalezza nella dimensione europea.
Anche lì ha mostrato limiti di personalità, ad esempio nel primo tempo di Istanbul in cui avrebbe potuto e dovuto approfittare di un Fenerbahçe contratto e timoroso: ma se tali limiti emergono nei quarti di finale, e non assai prima, significa che qualcosa di buono lo si è fatto eccome.
Basta imbastire un confronto con Vaslui-Lazio e altri euroscempi della gestione Reja: si fatica a credere che sia non la stessa squadra, ma lo stesso sport.
Del resto, quando ci si sposta su palcoscenici continentali, Petko diventa un altro: coraggioso, deciso nelle scelte, lasciando sempre l'impressione che, anche quando l'esperimento non rende al massimo, si stia costruendo qualcosa di definito.
Dev'essere la refrattarietà ambientale al campionato italiano a chiamare in causa, non appena si rientra nei patri confini, quel suo parente che galleggia nel caos e nella mediocrità più stagnante.
Che fare, dunque, da qui a fine stagione? Non è facile rispondere.
Da un lato, la manualistica della gestione societaria impone l'allontanamento del tecnico non appena assume un impegno altrove, dato l'effetto "libero tutti" che un evento del genere innesca in maniera più o meno conscia all'interno del gruppo.
C'è un però, tutto legato alla specificità del contesto.
Non riesco a dare contorni più definiti a quanto sto per descrivere, ma ho l'impressione che l'intera gestione del tecnico di Sarajevo sia stata lacerata da due tendenze contrapposte: da una parte la spinta del mister verso un'innovazione in linea con le sue convinzioni; all'altra la silenziosa ma coriacea azione frenante dello spogliatoio, o di una sua parte.
La differenza di scelte, di rendimento, persino di atmosfera passando dall'Italia all'Europa, e viceversa, può essere letta in buona misura come prevalenza ora dell'una ora dell'altra componente.
Se davvero c'è un gruppetto di persone determinate a ibernare sine die la dimensione tecnica della Lazio nel Pleistocene Rejano III, offrire loro la testa di un tecnico relativamente innovatore - a maggior ragione se si chiudesse il cerchio col ritorno del goriziano - ne rafforzerebbe l'immunità con conseguenze poco incoraggianti sul futuro della squadra.
Un aspetto da tenere presente per controbilanciare l'impressione suscitata dall'allenatore in campionato, e che ne imporrebbe l'allontanamento con criteri di urgenza.
Qualora si decida per un addio anticipato, insomma, servirà aria nuova non solo in panchina: avviando qualche senatore alla decadenza già sancita, e neppure in tempi recentissimi, dal campo.
Altrimenti, il tutto rischia di risolversi in un pericoloso passo indietro.