www.ilmessaggero.itHa perso i leader, non ha trovato gli acquisti. Tradito dai vecchi e dai nuovi, Petkovic rinnega se stesso: non c"è un gioco costruito. Mancano le fondamenta Marchetti, Biava, Hernanes e Klose, non cementano Novaretti, Vinicius, Biglia, Felipe Anderson e Perea; quest"ultimo, unico esemplare del mercato a Marassi. Domani sera invece quasi 25 milioni tutti insieme – tranne Vinicius (fuori dalla lista) – per la prima volta in campo a Varsavia: solo turnover in vista del Napoli. Persino Berisha riprenderà i guantoni gelati di Marchetti. Non solo Klose e Biava (ancora ai box), anche la certezza Federico ormai vacilla: goffo a Genova per la 24esima rete subita in 17 gare.
ALLA RICERCA DI SE STESSO
Hernanes continua invece a vagare alla ricerca del Profeta, disperso in una patria che non è più nemmeno il Brasile. Tare lunedì era in Albania (si parla dei connazionali Mavraj e Kace, come rinforzi fatti per gennaio), domenica assicurava: «Hernanes non gioca perché siamo una grande squadra». Quale fenomeno gli ha tolto il posto? Felipe Anderson, senza 9 milioni di motivi, è naufragato sulle rive di Trebisonda: in campo appena 249 minuti su 1530. Biglia è andato in buca e non è più riemerso dall"Udinese. In Argentina è come Mascherano, lui si rivede in Pirlo, alla Lazio chi l"ha visto? Sbiadito Novaretti, invisibile Vinicius. Focalizzato Perea, sgomita, ma non ha mira: il palo sotto la Lanterna è un altro dei gol divorati dall"attacco biancoceleste.
TRE GARE PER VLADO
La linea verde sboccia, ma pure il fiore Keita non inquadra mai la porta di Coppa. La verità: è tosta sgrezzare questi giovanotti con 6 punti meno dello scorso campionato. Forse meglio affidarli a chi sa succhiarne ogni goccia di talento: Bollini traghettatore farebbe maturare le promesse da mantenere per chi a giugno – da Allegri, Guidolin e la forte new-entry Murat Yakin – ha già dimostrato di saperle trasformare in campioni. Proprio il tecnico del Basilea, che ieri sera s"è tolto la soddisfazione di battere di nuovo il Chelsea di Mourinho e sognare gli ottavi di Champions, prende sempre più quota come successore di Petkovic a giugno. “Adesso penso solo al Basilea, ma a dicembre deciderò il mio futuro”, le parole dello svizzero. Lui e Tare sono grandi amici: hanno giocato insieme nel Kaiserlautern e Murat è stato perfino il testimone di nozze del ds. I due tra qualche mese potrebbero essere di nuovo insieme per ricostruire la Lazio. Da uno svizzero a un altro. A Petko che non vede l"ora di accomodarsi sulla panchina della Svizzera e salutare tutti già entro fine anno. “Addio consensuale? No comment”, liquida Mueller, avvocato di Vlado. Svizzera-Pektovic-Lazio: un triangolo a Natale, magari Lotito non l"aveva considerato.
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