Autore Topic: 21 Novembre 2013  (Letto 400 volte)

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Offline Matita

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21 Novembre 2013
« : Giovedì 21 Novembre 2013, 08:11:43 »
E' Candreva il tuttofare della Lazio (Corriere dello Sport)


 
La fortuna si chiama Antonio Candreva, fa tutto lui. Gol e assist, cross e affondi, andrebbe clonato. I numeri lo incoronano, vanno snocciolati a raffica. Il signor Candreva calcia in porta più di tutti in campionato (34 tiri), ha fatto meglio di bomber di ruolo del calibro di Toni, Tevez e del capocannoniere Rossi. Non ha la precisione dei tiratori scelti (ha segnato 4 reti), non ha le medie di Pepito (11 reti con 28 tiri) o di Palacio (7 gol con 21 tiri), ma è uno dei più pericolosi del reame calcistico italiano. Candreva è un’arma micidiale per la Lazio, col suo poker di reti è il cannoniere biancoceleste. Non è tutto: ha servito più assist vincenti (2), ha effettuato più cross su azione (90), ha firmato più passaggi nella metà campo offensiva (322) e ha completato più dribbling (37). Domenica festeggerà la 150ª presenza in serie A, ha segnato alla Samp nel match di ritorno dell’anno scorso, realizzò il 2-0 su rigore, con un cucchiaio delizioso.

IL FUTURO - Candreva è un pezzo unico, è il tuttofare di Petkovic. Pochi giocatori possono vantare una collezione di record così ampia, così completa. Candreva incide tirando, passando, crossando, correndo, dribblando, attaccando, sacrificandosi. Cosa può fare di più? Se segnasse con medie da goleador, da centrocampista, sarebbe un fenomeno paranormale. Se lo tenga stretto Lotito, a fine stagione dovrà riscattarlo dall’Udinese, la metà mancante del suo cartellino sarà quotata molto bene. Se ne parlerà a giugno, difficilmente accadrà a gennaio: «Non ci siamo più sentiti da questa estate con la società di Lotito. La chiusura dell’affare nel mercato invernale? Non è un’ipotesi che mi convince, credo non si farà. Sicuramente torneremo a parlarne dopo questa sessione di mercato. Il calciatore sta bene alla Lazio e per questo entrambe le società sono soddisfatte dalla situazione», parole di Cristiano Giaretta, diesse dell’Udinese. (d.r.)



Mihajlovic ritrova la Lazio e consiglia Djordjevic (Corriere della Sera ed. Roma)



Da ieri è ufficiale: Sinisa Mihajlovic è il prossimo avversario della Lazio. Eppure il suo era il primo nome nella «short list» di allenatori presa in esame dalla società in caso di esonero di Petkovic. La poteva allenare, ad un certo punto ci aveva addirittura sperato, «se ci fosse l’occasione tornerei di corsa», aveva detto un paio di settimane fa. E invece farà come Delio Rossi l’anno scorso: debutterà sulla panchina della Sampdoria proprio contro quei tifosi che in 6 anni biancocelesti (dal 1998 al 2004) si sono spellati le mani ad ogni punizione-gol (per un totale di 33 reti in 193 presenze) e ad ogni trofeo portato a casa (uno scudetto, due Supercoppe italiane, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea).
Il fatto è che anche per Sinisa casa è Roma, ci abita da anni e da anni è un laziale dichiarato, anche se la sua carriera da allenatore si è sviluppata tra Bologna, Catania, Firenze e Belgrado, come c.t. della Serbia. Infatti i tifosi ci avevano fatto la bocca, un po’ per il valore del tecnico, ma soprattutto per il carisma dell’uomo, speravano in un’iniezione di dna laziale. Invece, nel dna, si ritroveranno un po’ più di Serbia, un regalo che Mihajlovic sta tentando di fare ai «suoi» tifosi biancocelesti: la punta del Nantes e della nazionale serba Filip Djordjevic. Che sotto la gestione di Sinisa ha fatto il suo esordio internazionale (con gol contro il Cile, il 14 novembre 2012) e che all’ex c.t. ha chiesto una dritta su come muoversi visto che la Lazio è sulle sue tracce. «Mi trovo bene al Nantes, ma non so cosa accadrà in futuro…», ha detto ieri Djordjevic che sta accelerando sulla questione passaporto: se raggiungerà lo status di comunitario entro gennaio, allora raggiungerà anche la Lazio.
Ieri Eddy Onazi è tornato alla base, a Formello lo aspettavano per dei chiarimenti sulla presunta intervista rilasciata ai media inglesi nella quale si parlava della voglia di Premier del nigeriano: «Non ho mai detto di voler andare al Liverpool – ha rettificato Onazi -. La Lazio è una grande società e io voglio restare qui». (Andrea Arzilli)

Hinteregger, c’è il contatto (Corriere dello Sport)

 
Il nome è in ballo, un contatto c’è stato. La rivelazione è di Frank Scheirer, il manager di Martin Hinteregger, difensore austriaco del Red Bull Salisburgo: «Alcuni intermediari italiani, ad essere sincero, mi hanno chiesto informazioni sul calciatore. Erano in contatto con due società, la Lazio e la Juventus. Posso assicurare che in ogni caso parliamo di un’operazione che potrebbe prendere piede a partire da giugno e non nella sessione di mercato invernale. C’è infatti la volontà di concludere la stagione con il Red Bull Salisburgo. La Lazio ci piace come destinazione così come il campionato italiano. Considerando anche l’interesse del Manchester United - ha detto il procuratore a cittaceleste.it – il calciatore ha un futuro tutto da scrivere in Serie A o in Premier League» . Hinteregger è seguito, ha 21 anni, lo hanno notato in tanti. Il Red Bull Salisburgo l’ha blindato sino al 2018, ma non l’ha dichiarato incedibile, il suo cartellino sarebbe valutato 2-3 milioni di euro. Ha un fisicaccio, è alto 1,84, ha già esordito in Champions, è mancino, sa adattarsi a destra. Su Hinteregger hanno chiesto informazioni in tanti: Manchester United, Arsenal e Lazio, anche la Juve l’avrebbe monitorato. Lotito e Tare tengono sotto osservazione vari talenti, potrebbero acquistare un difensore a gennaio. Scheirer ha svelato l’interesse dei biancocelesti, ha aperto a Lotito, ma l’ha fatto per giugno. Nelle prossime settimane si capirà se la pista è concreta e se ci sarà la possibilità di anticipare la partenza del difensore.

DJORDJEVIC - E’ sempre viva l’operazione Djordjevic, è la più calda. Il bomber serbo ha parlato in Francia, i tifosi sono in subbuglio. Djordjevic a giugno lascerà il Nantes a parametro zero, l’ha deciso, ma non può ancora dirlo ufficialmente: «Sto molto bene a Nantes, sono il capitano e i tifosi sono sempre con me. Tutto questo naturalmente fa gioco, mi fa sentire felice, non prevedo cosa accadrà alla fine del mercato. Se sarò costretto a rimanere in Francia non ci sarà alcun problema, amo questo club» . Sono dichiarazioni di facciata, la realtà è diversa. Djordjevic è stato criticato dal suo presidente, si chiama Waldemar Kita, s’era detto deluso nei giorni scorsi a causa delle indiscrezioni che hanno legato il suo futuro alla Lazio. Kita ha rilasciato un’intervista all’Equipe, ha lanciato nuovi segnali al suo attaccante: «E’ impossibile che sia d’accordo con un altro club, me l’avrebbe detto, ragioneremo con logica sul futuro visto il rapporto che ci lega. L’ho sempre protetto a tutti i livelli, salariali e sociali. Non sono però così stupido ed ingenuo da pensare che un calciatore possa essermi grato. Dovrà riflettere bene, oggi è il capitano e la stella di una delle migliori squadre della Francia, potrà trovare qualcosa di simile altrove?» . Djordjevic ha segnato 8 gol in 13 gare di Ligue 1, se continuerà così le offerte aumenteranno e avrà modo di strappare un ingaggio sempre più alto. Il Nantes gli riconosce uno stipendio di 600 mila euro, l’attaccante punta a strappare un accordo più ricco, da oltre un milione più bonus. La Lazio ritiene le richieste alte, il bomber entro 10 giorni si riunirà col suo manager, verrà tracciato un bilancio. La strategia è stata modificata, si aspetterà un po’ prima di decidere il futuro, febbraio sarà il mese decisivo.
ZARATE - Nuove indiscrezioni dall’Argentina, la guerra Zarate-Lazio s’arricchisce di un nuovo capitolo. L’agenzia Noticias Argentinas ha scritto che «l’attaccante starebbe pensando ad un’altra causa basandosi sul denaro andato perso nel suo ultimo anno di contratto con la Lazio». Una causa è in corso, l’argentino si svincolò ricorrendo all’articolo 14 della Fifa. Lotito ha chiesto a lui e al Velez dieci milioni di risarcimento danni. (Daniele Rindone)



Samb, un’indagine svela i motivi legati all’acquisizione della società. Lotito estraneo (Corriere dello Sport)

 
E’ una notizia rilanciata dal sito leggo.it: «Secondo la Finanza, al lavoro per un’indagine della Dda di Roma, il faccendiere Paolo Oliverio, arrestato per lo scandalo dei padri Camilliani e in affari recenti con il boss della banda della Magliana Ernesto Diotallevi, voleva – con un finanziere corrotto – far comprare la Sambenedettese al presidente della Lazio, Claudio Lotito». Lotito, in estate, smentì più volte le indiscrezioni legate ad un suo interesse verso la Sambenedettese. Il presidente della Lazio è fuori da tutta questa vicenda: «Questa gente proprio non la conosco. Il sindaco di San Benedetto mi chiese se potevo fare qualcosa per salvare la Samb, gli dissi di no. Io ero proprietario di Lazio e Salernitana, i regolamenti lo vietano. Stop». (d.r.)


Fate largo a Senad (Gazzetta dello Sport ed. Roma)


 
Ma non è che adesso il problema sarà trovarlo, un posto a Lulic? Paradossi dell’abbondanza, paradossi che Petkovic fin qui non sapeva neppure esistessero. E invece eccoli, su una fascia sinistra che all’improvviso si scopre affollata. Così succede che l’intoccabile Lulic, il pupillo di Vlado, l’eroe della Coppa, deve sgomitare per farsi largo. Sta bene, il guaio muscolare è dimenticato, Genova gli evoca anche ricordi felici, come la giocata che un anno fa portò al gol vittoria di Hernanes. Però nel frattempo la concorrenza è aumentata e l’equilibrio (forse) è stato faticosamente trovato.

L’equilibrio
Perché fa fede Parma, quell’equilibrio instabile che sarà pure un ossimoro, ma descrive alla perfezione la prestazione della Lazio, a tratti deludente ma per buona parte ottima: concreta e sciupona allo stesso tempo, quella squadra ha sfoderato una delle migliori prestazioni del campionato. E allora perché toccarla? Perché togliere Radu dalla zona difensiva? Perché lasciare fuori proprio ora Keita, nel frattempo diventato grande (e non solo perché ha preso la patente)? Gli stessi dubbi di Petkovic, in fondo.

Ipotesi terzino
Petkovic che peraltro sulla fascia sinistra ultimamente ha impiegato anche Felipe Anderson (con scarsi risultati) e Pereirinha (segnalato in grande ascesa nella considerazione di Vlado). Come se ne esce? Con la terza via: dentro tutti. Dentro Keita, nella speranza che la rete di Parma sia stata solo la prima di una lunga serie. Dentro Lulic, magari con un ritorno all’antica, da terzino sinistro. E dentro pure Radu, riportato al centro della difesa. Non che l’unica prestazione del romeno in mezzo a una difesa a quattro — Lazio-Genoa — sia stata fortunata. Ma da Formello raccontano di un Petkovic intenzionato a ripetere l’esperimento. Sarebbe una squadra a trazione anteriore, con il motore Lulic pronto ad accendersi dalle retrovie. Un po’ come mettere il turbo. E questa Lazio, in effetti, ha tanto bisogno di dare un’accelerata alla stagione (davide stoppini)
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
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Offline Matita

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Re:21 Novembre 2013
« Risposta #1 : Giovedì 21 Novembre 2013, 08:15:11 »
Onazi e il futuro: «Lo sa solo Dio…» (Gazzetta dello Sport ed. Roma)

 
E come da copione il giorno dopo il rumore suscitato dalle dichiarazioni alla stampa inglese («Mi vedrei bene al Liverpool»), Eddy Onazi è intervenuto a Lazio style radio per ritoccare il senso delle sue parole: «Sì, ho fatto un’intervista, ma nessuno mi ha fatto una domanda sul Liverpool — ha spiegato il nigeriano —. Questo è molto strano. Sto bene alla Lazio, mi piace. Poi il mio futuro lo sa solo Dio». Della serie: smentita ma non troppo, con un punto interrogativo lasciato in sospeso. Sulla Lazio Onazi ha detto: «Adesso viene il difficile, dobbiamo vincere tutte le partite per risalire la classifica». Con lui in campo, nonostante abbia saltato la seduta del pomeriggio per una lieve distorsione alla caviglia sinistra.

Konko, ko con giallo «È affaticamento» (Gazzetta dello Sport ed. Roma)


 
Solito stop Konko. Con giallo, in fondo neppure questa è una novità. È andata così: il difensore francese ha saltato una parte dell’allenamento di ieri mattina, riferendo di avvertire dolore alla gamba sinistra. Lo staff medico allora ha programmato subito gli esami di rito alla Paideia, che non hanno evidenziato particolari problemi. Konko in ogni caso non è sceso in campo neppure nel pomeriggio (ieri era programmata una doppia seduta). Il bollettino ufficiale racconta genericamente di un «affaticamento muscolare alla gamba sinistra». Non un guaio da metterlo in dubbio per la gara con la Sampdoria, questo filtra da Formello. Ma fare previsioni, con Konko, è davvero un azzardo.



«Anche la Lazio ha bisogno del suo museo» (Il Tempo)

 
Applaudo l’iniziativa della Roma che avrà a Testaccio una mostra che sarà visitabile per alcuni mesi ma rilevo, con rammarico, che tutti i passi compiuti ripetutamente negli anni per dotare la Società Sportiva Lazio di una location dove ospitare un museo che ricordi la propria storia, sono al momento stati vanificati dai fatti. La Roma nasce nel 1927 come sodalizio calcistico. La Lazio invece nasce ventisette anni prima, ha una vocazione sportiva di cui la sezione calcistica costituisce ad oggi il momento più amato ma non quello originario e più glorioso. Questo comporta un’enormità di testimonianze, di documenti, di cimeli, di trofei e di ricordi più vasta di quella che può avere la Roma. Tanto materiale che non aspetta altro se non diventare di pubblico dominio e godimento. Al momento però non c’è nessuna prospettiva, ho ricevuto solo tante promesse. Per la ricerca di un luogo dove costruire un museo della Lazio, ci siamo sempre concentrati su caserme dismesse nella zona del Flaminio dove la società è nata o nel quadrilatero dell’antica Piazza d’Armi. Ora abbiamo nuovi interlocutori pubblici, tra cui il sindaco Marino, il presidente della Regione Zingaretti e il ministro della difesa Mauro: mi auguro che questo impegno morale venga portato avanti dalle istituzioni, per non privare la città di una testimonianza storica così importante. (Antonio Buccioni*)

Suona la sveglia per gli attaccanti (Corriere dello Sport)


 
Sveglia! E’ tardi! Suona la sveglia per gli attaccanti della Lazio, sono in ritardo, segnano pochissimo. Nella classifica marcatori i bomber biancocelesti sono sprofondati nelle retrovie: Klose ha segnato due reti, Perea una, Keita una, Floccari è a quota zero. La Lazio ha realizzato 16 reti in campionato, è andata in gol 4 volte con gli attaccanti, 7 volte con i centrocampisti e 5 volte con i difensori (quelli laziali sono secondi per prolificità, comandano i difensori interisti con 6 reti). I bomber invece vantano un record negativo, solo i goleador di Cagliari e Catania hanno fatto peggio: sono andati in gol 3 e 2 volte. Vlado non vince anche perché l’aiuto degli attaccanti è limitato, servono medie realizzative diverse. Per fortuna ci hanno pensato difensori e centrocampisti a bucare le reti, altrimenti la classifica generale sarebbe drammatica.

I TIRI - La Lazio fa gioco e non segna, la produttività è rimasta scarsa. I biancocelesti hanno segnato 16 gol tirando 139 volte in porta, la percentuale realizzativa è bassa. La Lazio tira quanto il Napoli (terzo nella classifica generale), ma fatica a centrare il bersaglio, questa tendenza si registra dall’inizio dell’anno. La Lazio, nella graduatoria dei tiri totali, occupa il quarto posto insieme agli azzurri di Benitez, in prima fila ci sono Inter (142 tiri), Milan (146) e Juventus (166). Su 139 tiri scoccati in porta nello specchio ne sono arrivati 61. La morale è sempre uguale: serve più precisione, servono più gol. La società valuterà le prossime sette partite (cinque di campionato e due europee), se gli attaccanti non daranno segnali di risveglio si proverà a sfruttare il mercato invernale per rinforzare il reparto offensivo.
KLOSE-HERNANES - Klose è ai box, spera di tornare per Lazio-Napoli. Perea e Keita sono giovani, non sono goleador di razza. Floccari segna in Europa, ma fatica in Italia. I gol da qualche parte devono arrivare, non si può sperare sempre nella partecipazione dei difensori e dei centrocampisti. Alla Lazio mancano soprattutto le reti di Klose e di Hernanes: dopo il dodicesimo turno di campionato della scorsa annata avevano firmato 12 reti in coppia (7 il tedesco, 5 il brasiliano). Klose ed Hernanes oggi sono a quota 4 (due reti a testa). Petkovic ha sempre praticato un gioco offensivo, la scarsa vena dei bomber è stata penalizzante. Suona la sveglia, non si può continuare a dormire sotto porta. Gli attaccanti sono sotto processo, lo sono i più esperti, ma i giovani non possono sentirsi al sicuro. Lotito e Tare conoscono i numeri, analizzano costantemente la situazione, tengono tutto sotto controllo e tutti sotto esame. Radiomercato diffonde da settimane nomi di nuovi bomber per gennaio e giugno. Quagliarella è una tentazione mai sopita, Pazzini sembra più staccato. Djordjevic è l’obiettivo fissato per la prossima stagione. Klose e Floccari sono in scadenza, il tedesco deciderà il futuro a fine anno, probabilmente dopo il Mondiale. Floccari ha interesse a liberarsi a parametro zero, a gennaio accetterebbe solo proposte da club di livello. Il rinnovo con la Lazio è un’idea del passato, non del futuro. (Daniele Rindone)

E Petkovic deve ripartire a razzo (Corriere dello Sport)

 
Sedicesimi nel 2009/10, fu l’anno orribile di Ballardini. Secondi, miracolosamente, nel 2010/11. Da lì in poi indietro tutta: quarti nel 2011/12, quinti nel 2012/13, ottavi quest’anno. E’ l’andamento fatto registrare dalla Lazio nelle ultime cinque stagioni, i dati si riferiscono alla 12ª giornata di campionato. Petkovic è partito lento, ha frenato subito, dovrà accelerare nel rush finale del 2013. Solo Ballardini ha fatto peggio nelle ultime annate, sarà bene non eguagliare il primato negativo dell’ex allenatore biancoceleste. Vlado vive una realtà totalmente diversa rispetto alla scorsa stagione: oggi è ottavo, un anno fa era quinto e la scalata era appena iniziata, lo portò ad occupare il secondo posto al giro di boa (dietro la Juve). La Lazio di oggi è in affanno, non segue le orme di quella passata, non viaggia in scia.

LA MORALE – Ogni stagione ha la sua storia e la sua evoluzione, negli ultimi cinque anni si sono registrati vari exploit nel girone di andata, ma anche dei cali vistosi nel ritorno. E’ curioso un fatto: dal 2010/11 (stagione della rinascita) la Lazio ha fatto registrare un calo di rendimento. Reja, nella prima stagione completa, alla 12ª giornata era secondo con 25 punti, l’anno dopo si piazzò quarto con 22 punti. Di Petkovic s’è scritto (quinto un anno fa, ottavo oggi). I numeri certificano la parabola discendente, sarà un caso o forse no. Per crescere, per puntare stabilmente a grandi traguardi, servirebbe una continuità diversa, un andamento costante di stagione in stagione. Petkovic è al bivio, deve rialzare la Lazio, deve far leva sulla prestazione di Parma, non può rivelarsi solo un fuoco di paglia. Da Genova in poi, dalla Samp di Mihajlovic in avanti, sarà bene vincere e convincere. La classifica piange, sono pochi 16 punti, lo sono per una squadra che s’era ripromessa di puntare alla Champions.
LA ROSA - Le intenzioni esistono, gli uomini ci sono. Tempo di rientri a Formello: Lulic ha ottenuto il via libera, l’ultimo esame ha annunciato il suo recupero, è a disposizione per domenica. Il bosniaco si allena in gruppo da giorni. Konko lamenta i soliti fastidi, ma potrebbe essere disponibile. Si allenano con i compagni Dias e Radu. Biava crede nel suo rientro. Klose sta smaltendo la lussazione alla spalla destra. Petkovic ha riabbracciato alcuni nazionali, a Formello sono tornati Berisha, Cana, Marchetti, Candreva, Onazi e Biglia. I prossimi a rientrare saranno Hernanes (oggi) e Alvaro Gonzalez (l’Uruguay ha sfidato la Giordania nel match di ritorno dello spareggio valido per l’accesso al Mondiale). Nelle prossime ore si potrà pronosticare la squadra anti-Sampdoria. Lulic, come scritto, è arruolabile, il tecnico deve decidere se sganciarlo subito o farlo partire dalla panchina: rinunciare ad un Keita esplosivo e decisivo non sarà facile. Meglio l’abbandonanza, basta miseria. Vlado sta recuperando tutta la rosa, era ciò che sperava. La ripresa dei giochi è fissata per domenica, sino alle vacanze natalizie bisognerà correre a perdifiato, trasformando il pallone in oro. E provando a riscrivere certi record. (Daniele Rindone)

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Brocchi 63

Re:21 Novembre 2013
« Risposta #2 : Giovedì 21 Novembre 2013, 12:19:10 »
Grazie Matita  :)

Konko, ko con giallo «È affaticamento» (Gazzetta dello Sport ed. Roma)

Solito stop Konko. Con giallo, in fondo neppure questa è una novità. È andata così: il difensore francese ha saltato una parte dell’allenamento di ieri mattina, riferendo di avvertire dolore alla gamba sinistra. Lo staff medico allora ha programmato subito gli esami di rito alla Paideia, che non hanno evidenziato particolari problemi. Konko in ogni caso non è sceso in campo neppure nel pomeriggio (ieri era programmata una doppia seduta). Il bollettino ufficiale racconta genericamente di un «affaticamento muscolare alla gamba sinistra». Non un guaio da metterlo in dubbio per la gara con la Sampdoria, questo filtra da Formello. Ma fare previsioni, con Konko, è davvero un azzardo.


Si può sapere cosa cavolo gli sta succedendo ?
Scazzato, ccurato male o quale altro diavolo di problema ?

Offline Fabio70rm

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Re:21 Novembre 2013
« Risposta #3 : Giovedì 21 Novembre 2013, 14:18:38 »
Martin Hinteregger...dalle caratteristiche sembra l'ennesimo lungagnone, dopo Cana, Ciani, Novaretti...poi leggo che fa anche il terzino sinistro. Domanda: è veloce? Se si, trattasi di un acquisto interessante...e finalmente EUROPEO!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Drenai

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Re:21 Novembre 2013
« Risposta #4 : Giovedì 21 Novembre 2013, 14:28:42 »
non lo conosco. ho dato un'occhiata or ora sul tubo e a me ricorda... mexes. impossibile dare un giudizio per qualche highlight comunque.

la prossima volta che c'è il salisburgo in coppa gli do un'occhiata per bene.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird