Dai un voto al campionissimo: Zico (Arthur Antunes Coimbra)

[Zapruder]

Prima che cominciasse l'inflazione di "nuovi Pelé" e "nuovi Maradona", accostamenti spesi con ignobile leggerezza financo per calciatori come Ortega, Zico fu "il Pelé bianco": e lo stesso Pelé, non certo uso a peccare in modestia, non ebbe nulla da dire, anzi riconobbe che "Zico è il calciatore che più si è avvicinato a me".

In un'epoca, la fine degli anni '70, in cui del calcio sudamericano giungevano a noi pochissime immagini e molti racconti, la sua figura assunse tratti leggendari: da qualche parte in Brasile, ci dicevano, esisteva un Fenomeno che allietava gli occhi dei tifosi del Flamengo, troppa roba per noi italiani col nostro miserello campionato.

Nel '78 Zico giocò il primo dei suoi tre sfortunati mondiali: era un Brasile forte quello, ma tutto sommato anonimo, e il Galinho non riuscì a firmare più di tanto quel torneo, passato alla storia come quello di Kempes e Bertoni. Poi inizia l'era del calcio in tv e l'anno dopo possiamo ammirarlo nella leggendaria Argentina-Resto del Mondo, quella in cui la nuova stella Maradona firma un gol stupendo e Zico dà vita a fantastici duetti "sudamericani" con Causio. L'Intercontinentale col Flamengo ('81) ne accresce ancora la fama, e Zico si presenta al suo secondo appuntamento mondiale come favorito col suo Brasile, anche se tutti aspettano che il nuovo re argentino si insedi al suo posto sul trono di Numero Uno: finirà come sappiamo per i verdeoro, mentre Maradona viene "rimandato" e il primato di Zico resta indiscusso. Sbarca in Italia, il nostro, in tarda età e in una piazza non di primissimo livello: gli ostacoli al tesseramento causano proteste di piazza, nella pacifica e compassata Udine: impensabile, non fosse appunto per la dimensione epica che i tanti racconti e le poche immagini garantivano ai fuoriclasse dell'epoca. L'impasse della Figc, che aveva bisogno di un pretesto per violare le regole, fu risolta dall'intervento di Pertini, che la Federazione accolse grata piegandosi a una sorta di ubi maior: nel buco aperto per Zico si infilarono anche i soliti parassiti per chiudere il tesseramento, anch'esso altrimenti impossibile, di Toninho Cerezo: grandissimo calciatore, ma fu come se di una valigia diplomatica preparata per far transitare la Gioconda, qualcuno profittasse per far passare anche due etti di mortadella. Ma questa è un'altra storia.

Lo Zico italiano apparve realmente come un alieno, al suo debutto, segnando 6 reti nelle prime 4 partite, dando vita con Platini a una favolosa corsa per il titolo di capocannoniere e, soprattutto, mostrando i suoi colpi geniali: su tutti, i calci di punizione, che grazie a lui e Platini divennero una "normale" via per giungere al gol attraverso traiettorie ricercate, modalità che fino a quel momento nel nostro campionato erano considerate poco più che curiosità balistiche e legate ai piedi di qualche occasionale "artista" (Mario Corso, su tutti).

Nemmeno Zico bastò per dare all'Udinese una grande dimensione, in un campionato di enorme qualità, e la stella del brasiliano si spense lentamente, soprattutto nella seconda stagione: il crepuscolo divenne notte negli ultimi anni al Flamengo, con in mezzo la fiammata di un altro Mondiale bello ma sfortunato, simboleggiato dalla splendida e perduta Francia-Brasile. Poi gli anni in Giappone, a svilire un pochino il suo mito in un torneo la cui modestia rendeva penosa anche la sua figura.

Zico è considerato nelle varie classifiche redatte da riviste specializzate tra i primi dieci-venti calciatori di sempre, anche se con i parametri di valutazione odierni la sua figura appare più leggendaria che tangibile: lo penalizzano la mancanza di un vero confronto col calcio europeo e l'assenza nel palmares di un titolo mondiale con la sua nazionale: inoltre non fu mai "leader", ma solo uno degli undici in campo. Impossibile, purtroppo, inserirlo nelle Divinità, ma sul gradino del "9" per me ci sta benissimo, perché quanto a tecnica individuale rimane uno dei migliori mai visti.

[Eagles71]

9

Il 10 probabilmente lo meriterebbe per classe e piedi mostruosamente delicati, le sue punizioni hanno disegnato traiettorie e parabole imprendibili, forse, senza forse il più forte che abbia mai visto dalla lunetta dei 16 metri, ma il fatto che non abbia vinto un mondiale e che in Europa abbia giocato solo in Friuli e in nessun top club lo penalizza rispetto agli alieni.
Resta comunque un grande della storia del calcio ed una leggenda del Brasile.

[Brocchi 63]

Tra il 9 e il 10

[Giglic]

Vado controcorrente: 8
Se il 9 è per Crujiff, Zico è da 8.
Come dice Abraham, Arthur ha fatto la stessa parabola dell'olandese (la sua ultima partita "vera" in nazionale fu l'Italia Brasile 3 a 2, dove quella maglia strappata è una dimostrazione della sua impotenza, più che della cattiveria di Gentile), ma senza mai essere "la" squadra. Quella squadra era Socrates e Falcao, non Zico (anche se la sua semirovesciata contro i neozelandesi fu da mostra permanente della bellezza del calcio).

[Zapruder]

Beh, in quella azione Zico aveva mandato Gentile a spasso e s'era liberato al tiro, prima di essere fermato per un fuorigioco che non c'era (con le moviole di oggi, l'arbitraggio di Klein sarebbe giudicato dilettantesco) e che il nostro terzino dimostrasse che i brasiliani avevano sbagliato candeggio: era la terza volta almeno nel solo primo tempo: intorno al 10', quando un uno-due spettacolare gli consentì di arrivare solo davanti a Zoff: gli tolse palla... Serginho, che calciò orrendamente a lato (per fortuna), mentre Zico gliene diceva di tutti i colori; la seconda, nell'azione del gol di Socrates, servito appunto dal Coimbra dopo che questi si era liberato di Gentile con un dribbling di tacco da urlo. Duello assai più impegnativo rispetto a quello contro Maradona, almeno nei primi 45': alla fine i danni non furono irreparabili, ma di certo Gentile andò nello spogliatoio per l'intervallo con un gran mal di testa. Nella ripresa invece l'assalto al pareggio fu guidato dall'urto tremendo e rabbioso di Junior, Socrates, Cerezo, Falcao, mentre il nostro in effetti si defilò un po' dalla pugna. Io adoro Zico, ma non posso non sottolineare questa mancanza di carisma, che di certo fu invece un valore aggiunto, determinante, apportato da gente come Cruijff e, ancor di più, come Maradona.

[Drenai]

gli do 9 anche se l'ho visto giocare poco e solo nella parte finale di carriera. mondiali 82 e 86 e a udine.
ma nelle mie estati da bambino quando si giocava a pallone "zico" era il sinonimo di fuoriclasse. era il giocatore-mito che nessuno di noi aveva mai visto ma che per definizione era il piu forte del mondo. solo a sentire il nome è come se tornassi ad avere i calzoni corti... quindi il voto glielo devo.

[WombyZoof]

Voto 9. 
giocava con calma più che olimpica, e  telecomandava il pallone.
 
lo seguivo già con il flamengo grazie al telecronache sulle tv private di mattioli, e accolsi  la notizia del suo acquisto da parte dell'udinese come avessero detto che era atterrata una astronave a san pietro.
 
in una prima giornata in cui si segnarono fraccate di gol su tutti i campi fece la sua parte  a genova con una una tripletta, di cui  un gol preparato con una finta di corpo in area che mandò fuori dal tempo e dallo spazio  tre difensori.

memorabile lo sputtanamento in diretta del poro maurizio mosca che si era inventato una intervista sulla gazzetta, il famoso titolo "pronto, sono Zico".  ho nel cuore una sua progressione sulla  destra contro un affannato di bartolomei, con  perfetto tiro ad incrociare. GOL!

a udine soffrì a lungo di emicranie e fastidi respiratori. scoprì il secondo anno che il problema erano i termosifoni tenuti a palla - si sa, Udine non è Rio - senza l'accorgimento di usare i contenitori d'acqua. insomma leggere intossicazioni di  anidride carbonica e la famosa secchezza delle fauci. 

non vinse i mondiali, ma il calcio tra i giochi di squadra è il più .. imponderabile.

[BobLovati]

fra l´8 ed il nove, per me.
L´ho visto al Maracaná in un Fla-Flu da sballo ( purtroppo non trovo più le foto  ) e, come gli capitava con una certa frequenza, nelle partite più importanti finiva sempre sotto la sua media solita.

[carpelo]

8. Bellissimo da vedere ma poco leader. Come già detto, figura mitizzata. Stranamente non da. 

Curiosità: conosco diverse persone che hanno chiamato il loro cane Zico. E' un caso o capita anche a voi?

[Zapruder]

Qui un simpatico giochino del Galinho contro l'Uruguay, che mostra anche con che metodi difensivi ci si dovesse confrontare all'epoca.

[mrmoto]

10. Per un amore cieco che ho nei confronti di questo giocatore. Ero piccolo, piccolissimo e sono cresciuto con il suo mito. Maradona è diventato dio davanti a miei occhi, Zico lo era già per legenda. Comunque, un giocatore di un'eleganza sontuosa, che ha ereditato la maglia più pesante della storia del calcio e le ha dato nuova linfa. Così elegante da non compromettersi mai con quella cosa così volgare, la vittoria, il successo. 

Graeme Souness on Zico ...

"I thought to myself..How would he react to a really physical challenge......But in truth I never got within 2 yards of him"

Graeme Souness su Zico...

"Pensai a me stesso... voglio vedere come reagisce ad un tackle molto fisico.... ma a dire il vero non riuscì mai ad avvicinarmici"

[AlenBoksic]

Stravedevo per Zico quando si videro i primi filmati di calcio brasiliano a fine anni '70.
Ultimamente mi è capitato di imbattermi su RaiSport in argentina RestodelMondo 1 2 a Buenos Aires nel 1979, dove entrò nella ripresa (aveva giocato il giorno prima in campionato) dettando legge nel senso letterale del termine, visto che l'unico modo per fermarlo era il fallo.

[DinoRaggio]

9.

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[Reflexblue]

Nei primissimi anni ottanta, avrò avuto setto o otto anni, un amico di mio padre fece un viaggio in Brasile e mi riportò la maglia del Flamengo. Ai quei tempi in Italia non c'era l'abitudine di vestirsi con le divise delle squadre di calcio, quindi figuratevi la curiosità che suscitò nei miei compagni di scuola e di strada una maglia così esotica. Qualcuno mi chiedeva addirittura se avessi origini brasiliane.
Ovviamente per me il Flamengo era sinonimo di Zico, uno di quegli esseri mitologici che nessuno aveva mai visto giocare ma che era sinonimo di fuoriclasse indiscusso. Come lui Socrates, Eder, Junior, Cerezo. Ricordo come fosse ora l'emozione per l'esordio del grande Brasile contro l'Urss ai mondialidellottantadue. Da una parte i campioni che ho citato, dall'altra Dasaev, presentato come il portiere più forte del mondo. Nella mia ingenuità di bambino mi chiedevo se il portiere più forte del mondo potesse mai subire un gol. Ero combattuto tra il desiderio di vedere una magia di Zico o un missile da centosettanta chilometri orari di Eder e la delusione di un Dasaev che si china a raccogliere la sfera nel sacco.

Zico preferisco non votarlo. Se tenessi fede ai criteri che hanno animato i miei giudizi fin qui dovrei premiarlo con un misero otto. Non me la sento di oltraggiare così uno dei pilastri della mia genuina ed infantile passione per il calcio.

La maglia era questa.

[cuchillo]

Nella mia ingenuità di bambino mi chiedevo se il portiere più forte del mondo potesse mai subire un gol. Ero combattuto tra il desiderio di vedere una magia di Zico o un missile da centosettanta chilometri orari di Eder e la delusione di un Dasaev che si china a raccogliere la sfera nel sacco.

Io, invece, mi dicevo...Ma se Ungheria-El Salvador è finita 10 a 1, mentre l'Argentina ha liquidato i centroamericani con un "semplice" 2 a 0, come ha fatto l'Argentina a battere l'Ungheria?
Ricordo nitidamente quando feci questa domanda a mio padre...
...E lui m'ha risposto "so' tutti d'accordo, le partite so' finte, ma non li vedi che so' tutti d'accordo?"
Mi ripete incessantemente 'sta frase da 30 anni...insieme a: "ancora che je regali i sordi, a 'sti miserabili?"

[Zapruder]

Lo Zico nero.

(per chi non lo sapesse ancora, "Zico" viene da Arthurzico, storpiatura di Arthurzinho, a sua volta diminutivo di Arthur).

[Er Matador]

Approfitto per chiarire i criteri con cui assegno i voti.
Il 10 va agli dei del calcio, per capirci Pelé, Maradona, Cruijff e simili.
Il 9 va a quanti erano in possesso delle qualità per entrare far parte della categoria superiore, ma rimangono un gradino sotto non essendo stati in grado, per vari motivi, di esprimerle a pieno.
Gli esempi per me più immediati sono Van Basten e, appunto, Zico.
Sul piano della tecnica pura e della padronanza nell'imporre magie a quell'oggetto di cuoio, fatico a mettere qualcuno al di sopra di lui.
Dei suoi limiti si è detto, ma credo che dai vostri commenti sia emerso il tratto distintivo per cui in assoluto merita di essere ricordato: è grazie a campioni come lui se tanta gente ama il calcio.

[mrmoto]

Approfitto per chiarire i criteri con cui assegno i voti.
Il 10 va agli dei del calcio, per capirci Pelé, Maradona, Cruijff e simili.
Il 9 va a quanti erano in possesso delle qualità per entrare far parte della categoria superiore, ma rimangono un gradino sotto non essendo stati in grado, per vari motivi, di esprimerle a pieno.
Gli esempi per me più immediati sono Van Basten e, appunto, Zico.
Sul piano della tecnica pura e della padronanza nell'imporre magie a quell'oggetto di cuoio, fatico a mettere qualcuno al di sopra di lui.
Dei suoi limiti si è detto, ma credo che dai vostri commenti sia emerso il tratto distintivo per cui in assoluto merita di essere ricordato: è grazie a campioni come lui se tanta gente ama il calcio.

Non ho votato Cruijff perché non lo conosco abbastanza bene. Ma non capisco cosa rende lui un dio, e Zico no.