www.ilmessaggero.itSe Balde Keita rappresenta la faccia allegra e vincente della Lazio, Felipe Anderson è decisamente quella triste e delusa. Il brasiliano, pagato quasi 10 milioni, è stato l’investimento più oneroso del mercato estivo, uno dei più importanti della gestione Lotito.
Si è presentato alla Lazio scortato da credenziali di primo piano, per qualità ed esperienza maturata nel Santos. Ma è arrivato anche con un serio infortunio alla caviglia, ancora tutto da smaltire.
OCCASIONI SPRECATE
Purtroppo, dopo quasi un terzo del campionato, il talentuoso neo biancoceleste non è riuscito a far vedere il suo valore. Petkovic l’ha atteso a lungo, per consentirgli di guarire con calma, poi gli ha concesso alcune importanti opportunità, facendolo giocare da titolare. Ma Anderson le ha puntualmente sprecate. Forse impiegato fuori ruolo, forse ancora inesperto per un calcio tattico e aggressivo che raramente concede il tempo per un tocco in più, però il brasiliano non ha ancora lasciato tracce. Contro il Genoa, quando la squadra è andata sotto, l’allenatore l’ha subito tolto di scena. Quindi, almeno per il momento, il fantasista deve fare i conti con una prima bocciatura. Così, il calciatore che avrebbe dovuto far lievitare il tasso tecnico della formazione e dare un volto nuovo alla manovra, resta un oggetto misterioso.
MALUMORE
Anderson aveva immaginato un impatto decisamente diverso con la nuova squadra, invece si ritrova fuori e in discussione. Ovvio che questa realtà lo abbia messo di malumore, una situazione difficile della quale ha parlato al portale brasiliano ”semprepeixe.com.br”. «Ringrazio il Santos perché, in sei anni, ha cambiato la mia vita. Anche nei momenti di difficoltà è stato il posto migliore per crescere. Dio non avrebbe potuto trovarmi un luogo più bello per diventare un calciatore». Però, per la seppur breve esperienza laziale, non ha usato lo stesso tono, rispondendo con una vena polemica alle prime critiche. «Ognuno ha il suo stile di gioco, ognuno ha il diritto di avere la sua opinione, non ci posso fare nulla. Molti non capiscono i problemi della squadra, tante persone non riescono a capire che mi muovo molto in mezzo al campo...» Però il gioiellino, movimento a parte, ha fatto vedere poco. «La Lazio ha una rosa di valore ed è un grande club, come il Santos. Mi alleno bene, spero di avere la fiducia e l’affetto di tutti, m’impegnerò a dare il massimo. Quanto alla posizione in campo è quella ma posso svariare: mi piace molto agire così». Una frecciatina all’indirizzo di Petkovic, il tecnico preposto a inquadrare nei ruoli i calciatori negli allenamenti. Evidentemente ancora non è riuscito a capire qual è la miglior collocazione tattica di Anderson. O il brasiliano non ha capito quello che gli chiede l’allenatore. Di sicuro, il fantasista, rappresenta la più grande delusione di questo scorcio di stagione.
MIRO PIÙ GRAVE
Sono più serie del previsto le condizioni di Miroslav Klose, dopo l’infortunio alla spalla. L’attaccante dovrà restare a riposo per 3 settimane e salterà Sampdoria e Trabznospor, a rischio anche la partita contro il Napoli. Buone notizie, invece, per Lulic che potrebbe tornare disponibile dopo la sosta. La squadra ha ripreso la preparazione senza i nazionali. A Coverciano il ct Prandelli ha elogiato Candreva per la personalità dimostrata sia con la Lazio con la maglia azzurra.