Autore Topic: Nasiriyya, dieci anni fa  (Letto 1197 volte)

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Offline Er Matador

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Nasiriyya, dieci anni fa
« : Mercoledì 13 Novembre 2013, 03:29:54 »
Il 12 novembre 2003, 19 italiani fra militari, carabinieri e civili rimanevano uccisi nell'attentato che rese tristemente nota la sin lì sconosciuta città del Sud iracheno.
La vicenda ha dato la stura alle consuete espressioni di una patologia nazionale, quale va considerato - almeno in certe sue manifestazioni - lo sdoppiamento della beceraggine più plebea in due schieramenti apparentemente contrapposti.
Da una parte i "10, 100, 1000 Nassirya"; dall'altra la retorica dei bravi ragazzi, andati in missione di pace a costruire ponti e acquedotti.
La realtà, come spesso capita, è distante da entrambi da entrambi gli schieramenti: il che NON significa per forza equidistante.
Quei morti meritano rispetto per due motivi.
Intanto perché si tratta di persone uccise mentre si dedicavano al proprio dovere.
In secondo luogo perché, al di là degli eccessi e delle banalizzazioni di cui sopra, la modestissima partecipazione dei nostri militari alla parte più sporca di quella guerra è agli atti quanto il loro contributo in termini di pars construens.
Ciò non toglie che la missione italiana rappresentasse, sia pure senza colpe individuali di chi ne faceva parte, il vagone di coda di un convoglio diretto verso un crimine contro l'umanità: chi si sente di definire diversamente la riduzione di un Paese in condizioni peggiori rispetto alla Polonia invasa dai nazisti, per giunta con motivazioni inesistenti - peggio: deliberatamente falsificate -, si faccia avanti.
E ciò non toglie che laggiù non ci fosse nessuna Patria da difendere: perché l'interesse nazionale ci avrebbe voluti casomai dall'altra parte per cacciare dal Levante gli anglo-americani, non per seguirli in qualità di maggiordomi.
Chi inneggia ai carnefici di quei 19 italiani, per quanto mi riguarda, non meriterebbe neppure la sepoltura.
Ma anche il patriottismo da osteria, secondo il quale i nostri si trovavano da quelle parti "per difendere la pace / e portar democrazia", dovrebbe sottoporre le proprie buone intenzioni al filtro di una severa lezione di storia e geopolitica.
In conclusione: un pensiero per quei morti.
Dopo di che ciascuno dedichi loro, se lo ritiene, le proprie riflessioni.

Zapruder

Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #1 : Mercoledì 13 Novembre 2013, 04:45:06 »
Argomento impegnativo, e mi auguro che la tua posizione non sia filtrata dalla scarsa simpatia, mi par di capire, che nutri per gli USA e le loro politiche militari.

Il problema della legittimazione, quando si dà la parola alle armi, è antico come la guerra stessa: sono le divinità, l'ONU, la lotta al terrorismo, a fornire di volta in volta le motivazioni da spendere per rendere popolare l'idea che valga la pena di farsi fare a pezzi in qualche deserto o in qualche foresta, invece di starsene a casa propria a godersi la vita e gli affetti.

Una strage come quella, certamente, non può che essere percepita, da "questa" parte, con sgomento e dispiacere: si trattava di nostri connazionali, e tanto basta. Così, almeno, la vedo io. Certo, fosse per me laggiù non ci sarebbero mai andati, ma questo è un altro paio di maniche. Chi è morto faceva parte della "comunità", se ne condividessero o meno pensieri e azioni: inevitabili il coinvolgimento di fatto e quello emotivo.

Se invece entriamo sul piano delle "ragioni" (legittimità, appunto), il discorso si fa complesso. Le valutazioni morali di ciascuno sono l'effetto della propria sensibilità e della propria cultura: io preferisco rifarmi, ancora una volta, alle regole condivise: perché, per assurdo che possa apparire, anche per spararsi addosso esistono "regole", e nemmeno poche. In linea generale, si dovrebbe giungere a una e una sola conclusione, circa le posizioni delle parti in causa: molto difficile che la propaganda lo permetta, o non riesca a rendere del tutto impopolare, nella "sua" parte, una visione neutra: difficile anche da un punto di vista strettamente tecnico, visto che molte regole "condivise" - ad esempio, la definizione di "atto terroristico", riguardo Nassirya, è convincente ma del tutto errata - in realtà non lo sono per niente, visto che le non adesioni, o le adesioni parziali, a tentativi di stabilire un "diritto di guerra" internazionale, sono molte e significative. Il tutto, poi, viene riveduto a posteriori, dai vincitori naturalmente, e spesso qualcuno diventa "criminale di guerra" in seguito... a comportamenti legittimati da consuetudini; altri trasformano i propri crimini in "tragici effetti collaterali". Solita storia.

Offline AlenBoksic

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Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #2 : Mercoledì 13 Novembre 2013, 08:57:57 »
Dopo di che ciascuno dedichi loro, se lo ritiene, le proprie riflessioni.

L'unica riflessione che mi viene in mente è che nessuno ha mai neanche osato rimproverare di questa strage chi ha inviato i malcapitati in una missione insensata.
E nessuno ha mai portato (e porterà mai) bushilpiccolo e quell'altro mer** inglese all'Aja come criminali di guerra, quali sono.
Il tutto al netto della pantomima indegna messa su davanti all'ONU, ossia al mondo intero.
Putroppo, da allora, ci siamo abituati a tutto, travolti dall'eterno presente delle notizie che si susseguono incessantemente senza che nessuno si fermi un attimo a ragionare su quanto c'era prima, tanto poi questi paesi, l'Irak come la Libia e adesso la Siria, escono dai radar di TG e giornali una volta terminato l'evento bellico.
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #3 : Mercoledì 13 Novembre 2013, 09:10:56 »
Aldilà di ogni considerazione del fatto in sé, anche di quelle oggettivamente sensate di chi mi ha preceduto nei commenti, quello che più mi fa cadere le braccia, tanto in questa storia quanto in altre ad essa assimilabili, è la qualità delle menti che decidono il modus operandi del nostro esercito.
Che sembrano quelle dell'esercito di Francischiello riprodotte in carta carbone.
Esattamente come quelle della malapolitica che le ha insediate là dove si trovano o dei giudici che le hanno sollevate da ogni responsabilità: tutti assolti.
E questo malgrado fossero stati sottovalutati gli avvisi di attacchi imminenti e non fossero state prese le dovute precauzioni (cito: all’ingresso della base non era stato costruito un percorso obbligatorio a zig-zag per evitare che un mezzo potesse lanciarsi a grande velocità nel parcheggio della base, la riserva di munizioni non era stata adeguatamente protetta, mentre gli hesco bastion erano stati riempiti di ghiaia e non di sabbia come sarebbe stato più prudente in caso di pericolo di attentati). Le stesse delle altre basi. Bastava copiare!
Copiare. Cosa che non si è fatta nemmeno con Latorre e Girone.
Ma anche copiare richiede un minimo di capacità e di impegno, e l'esercito è solo un aspetto della situazione.
Certo, un generale che non deve le sue stellette al fatto di essere un von Clausewitz procura danni più immediati ed evidenti di un barone universitario che non deve la sua cattedra al fatto di essere un nobel, o al fatto che uno stracazzo di usciere dell'ultimo municipio non deve il suo stipendio ad un concorso regolare, ma il risultato è lo stesso: ci troviamo così perché siamo cosi.
Perché la fin troppo dimenticata questione morale di berlinguerriana memoria è diventata e diventa ogni giorno di più la causa di ogni nostro male: dal più insignificante a quello più irreparabile.
Ma la cosa al massimo può far piangere chi ci rimette (anche la pelle, come a Nassiria) o far girare le palle a chi non sta intorno alla torta con la forchetta in mano.
E andiamo avanti così.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

CP 4.0

Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #4 : Mercoledì 13 Novembre 2013, 10:21:13 »
...E nessuno ha mai portato (e porterà mai) bushilpiccolo e quell'altro mer** inglese all'Aja come criminali di guerra, quali sono.
Il tutto al netto della pantomima indegna messa su davanti all'ONU, ossia al mondo intero.
...

il tribunale dell'Aja, cosi come l'ONU, sono organismi 'occidentali', area socio-politica 'gestita' ormai dagli USA dopo la sconfitta dell'Euro in 10 anni circa di guerra economica (che mica si combatte solo con carri armati e areoplani)

l'inglese, tanto osannato nel 2001 come esempio per portare la sinistra al governo, aveva subito capito che per migliorare la propria vita politica doveva aggregarsi all'ammaricani (ai quali ha sempre fatto svariati favori anche non politici a investitori vari).

in tutto questo, uno volta agli sgoccioli le riserve dei mari del Nord, all'europa non e' rimasto che decidere di stare con zio Tom o porsi alla merce degli arancioni ucraini, altri portatori sani di liberta'.

La Francia qualche briciola l’ha presa con la possibilita’ di intervenire in Libia, a coltivare aaa Primavera, mentre in Egitto si e’ tornati a 30-40 anni, neanche saprei di preciso, sempre con laaa Primavera.

Il tutto, aspettando che i prezzi del petrolio aumentano cosi che i cittadini passeranno autonomamente ed automaticamente alle energie rinnovabili che non hanno bisogno di occupare territori pieni di petrolio. O di giochi politici con dittatori vari. Per non parlare di promesse di nobel della pace ancora da mantenere.

Intanto i consumi energetici aumentano che mica possiamo tornare alle caverne, figuriamoci sputarci su una mano e darci una pizza.

Offline lollapalooza

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Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #5 : Giovedì 14 Novembre 2013, 11:42:25 »
all’ingresso della base non era stato costruito un percorso obbligatorio a zig-zag per evitare che un mezzo potesse lanciarsi a grande velocità nel parcheggio della base, la riserva di munizioni non era stata adeguatamente protetta, mentre gli hesco bastion erano stati riempiti di ghiaia e non di sabbia come sarebbe stato più prudente in caso di pericolo di attentati

L'attacco era inaspettato perché Nassiriya era in zona sciita, priva di uomini di Al Zarqawi.
Quella la causa del basso livello di sicurezza.
E sempre quella, paradossalmente, la causa dell'attacco.



Offline BobLovati

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Re:Nasiriyya, dieci anni fa
« Risposta #6 : Giovedì 14 Novembre 2013, 12:20:05 »
.................................
l'inglese, tanto osannato nel 2001 come esempio per portare la sinistra al governo, aveva subito capito che per migliorare la propria vita politica doveva aggregarsi all'ammaricani (ai quali ha sempre fatto svariati favori anche non politici a investitori vari).

GLI inglesi, come ben sai carissimo, sono SEMPRE dalla parte dell´ammerecani; soprattutto perché, in buona parte, li considerano ancora come loro "dominio coloniale".
Li appoggiano per NON diventare un "qualsiasi altro paese europeo".

Condivido dubbi e critiche sul " come e perché " i nostri (ed altri) militari siano lì; vorrei però sommessamente ricordare che sono VOLONTARI e che la maggior parte va per buoni vantaggi economici. 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”