(Corriere dello Sport)
MARCHETTI 6 – E’ saltato in aria nel finale, fortunatamente era un tiro a salve. Il suo cielo è stato poco infestato di palloni, gli è bastato azionare il radar per controllare i pericoli. Ma che paura…
CAVANDA 5 – E’ in vena di regali, sarà la stanchezza. Due palloni persi nel secondo tempo, due errori in stile Bergamo, ha rischiato altre frittate. A volte esagera nel controllo del pallone, si salva per l’impegno e perché sulla fascia si sbatte sempre.
NOVARETTI 6 – Rabbia, grinta, aggressività: s’è ripresentato carico, voglioso di riscatto dopo un inizio d’avventura da incubo. Ha attaccato ogni pallone, ha tampinato chiunque gli capitasse di fronte, nel primo tempo saliva sino a centrocampo per rubare palla, vuole demolire lo scetticismo. Bene negli interventi, il brivido finale provocato dall’Apollon ha colto impreparato anche lui. Ha dato segnali di crescita, servono test più probanti.
CANA 6 – Ha fatto il vigile, ha inserito il pilota automatico. L’Apollon spingeva, ma non pungeva. Ci è riuscito solo una volta, il bolide finale che ha fatto rabbrividire Marchetti è stato causato da una disattenzione corale.
RADU 6 – S’è speso superandosi, non poteva fare di più. Due mesi (o quasi) di inattività non son pochi, si son fatti sentire fisicamente. L’infortunio di Lulic ha accelerato il rientro di Radu: ha giocato con poco fiato, ma con la solita verve. Il suo ritorno in difesa serviva, è un timbro autorevole. Ha retto sino all’ultimo, ha provato a lanciare l’assalto finale. Che coraggio, che cuore.
GONZALEZ 5 – Irriconoscibile, il Tata. Non è ancora lui, si vede. Non ha il turbo, non riesce a pressare alla sua maniera, a lanciarsi nello spazio. Fatica, soffre, va in battaglia, ne esce male. La fascite plantare l’ha tormentato per troppo tempo, è ancora in rodaggio. Ha provato a colpire con un fendente, anche la fortuna gli ha girato le spalle.
LEDESMA 6 – Capitano e regista, di nuovo. Solo contro tutti. S’è sfiancato da equilibratore: girava palla, arretrava per dare un riferimento alla difesa, lottava, ripartiva. Gonzalez ed Hernanes l’hanno aiutato poco e male, Ledesma si è trovato a cantare da solo. E doveva anche portare la croce.
HERNANES 5 – Un’altra partita bucata. Irritante, impreciso, inconcludente. Ha il tiro fulminante, lo rende sempre pericoloso, ma non può bastare anche perché non fa centro. Bolidi a parte, si perde nei dribbling, sbatte contro il muro avversario, pecca d’egoismo. Il vero Profeta non è mai stato così. Dov’è finito?
EDERSON 5 – Partenza a razzo, poi è calato. Nel primo tempo ha calibrato un bel cross per Hernanes (palla fuori), nel secondo ha provato a colpire senza successo. Ha iniziato da cursore esterno a destra, non è il suo ruolo. Da centrale, sulla trequarti, ha regalato qualche segnale in più. Ma pochi.
FLOCCARI 5 – Troppo lontano dalla porta, troppo decentrato. Negli ultimi trenta metri la Lazio fatica a pungere, il lavoro che deve fare il centravanti è pesante, lo allontana dal bersaglio. Floccari va ammirato per il sacrificio, ma servono i gol.
PEREA (dal 25’ st) 5,5 – Dentro al posto di Floccari, la musica non è cambiata. Senza palloni giocabili non c’è trippa per nessun attaccante. Ha solo lottato.
KEITA 6 – Il migliore, il più fresco, il più affamato, viva la gioventù. E’ partito largo a sinistra, ha fatto spiovere palloni in area, ha lottato a centrocampo, s’è distinto anche in fase di non possesso. E’ andato bene nel primo tempo, nel secondo è calato molto, era difficile tenere lo stesso ritmo.
PETKOVIC 5 – Vittoria e gol spariti, brutto secondo tempo. La svolta non può arrivare solo a parole.
L’arbitro MANUEL JORGE SOUSA (Por) 5,5 – Direzione squilibrata: molte decisioni disciplinari sono state troppo sfavorevoli alla Lazio. (Daniele Rindone)
