Autore Topic: Ricorso Uefa, oggi si decide su Lazio-Apollon  (Letto 598 volte)

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Ricorso Uefa, oggi si decide su Lazio-Apollon
« : Martedì 22 Ottobre 2013, 11:26:53 »
www.lalaziosiamonoi.it



Giornata di confronti e verdetti in casa Lazio. Oggi infatti a Formello ci sarà l'atteso faccia a faccia tra la società e mister Petkovic, colloquio che permetterà di capire le reali intenzioni delle parti in causa, dopo giorni di dichiarazioni pubbliche e annunci di facciata. Ma non solo. Nella tarda mattinata, a Nyon, i giudici dell’Uefa prenderanno in esame il ricorso inoltrato dalla società capitolina contro la chiusura dell’Olimpico prevista per il 7 novembre, il giorno del match di ritorno contro L'Apollon Limassol. La condanna fu decisa per i fatti accaduti nella notte di Lazio-Legia Varsavia: "Cori razzisti, striscioni inappropriati, lancio di petardi e calcio d’inizio ritardato" furono queste le accuse mosse dai vertici di Nyon. La Lazio chiede uno sconto, punta alla riapertura dello stadio ad eccezione del settore accusato di condotta razzista, la Curva Nord. I legali del club capitolino hanno inviato agli organi competenti materiale audio, cartaceo e fotografico per dimostrare che lo slogan razzista non fu pronunciato in segno di discriminazione contro il popolo polacco. Secondo la Lazio, questi gravi epiteti furono intonati in risposta ai cori espressi dai tifosi del Legia e ai disordini provocati dagli stessi nel pomeriggio pre gara a Roma (13 arresti e 8 daspo, questo il bilancio nei confonti dei tifosi ospiti). Il club biancoceleste proverà a convincere l'Uefa e i suoi giudici ma i precedenti non sono favorevoli, in passato infatti i ricorsi del genere sono stati rigettati. Come riporta il Corriere dello Sport, i legali della società faranno leva sul fatto che i cori sono stati uditi solo dagli ispettori del Fare (Football Against Racism in Europe) – che hanno assistito alla partita di coppa proprio sotto la Nord - mentre non è stato riportato nulla nei verbali dei delegati Uefa né in quelli della terna arbitrale. La Lazio, pur stigmatizzando l'accaduto, chiede che venga usato il buon senso: l'episodio infatti ha avuto una dimensione modesta rispetto alla totalità dello stadio, per questo motivo sarebbe opportuno riaprire la maggior parte degli spalti ai tifosi. Una decisione del genere uniformerebbe la normativa Uefa a quanto sancito pochi giorni fa in sede di Consiglio Federale: basandosi proprio sul buon senso, i vertici del calcio nostrano hanno infatti deciso di attenuare le pene e di chiudere, in caso di reiterazione dei cori offensivi, solo il settore che si rende protagonista di tali comportamenti offensivi. E' il giorno della verità, da Formello e Nyon i tifosi sperano di ricevere solo buone notizie.

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