Autore Topic: Lotito: Agnelli ci danneggia  (Letto 653 volte)

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Lotito: Agnelli ci danneggia
« : Sabato 5 Ottobre 2013, 09:40:53 »
(Corriere dello Sport - Antonio Maglie)


Il messaggio è chiaro: «Le critiche di Andrea Agnelli danneggiano la Lega». La lettera agli azionisti inviata giovedì pomeriggio dal presidente della Juve ha scatenato la reazione di Claudio Lotito, uno dei leader del «fronte dei tredici» (il più vicino a Maurizio Beretta, il presidente) che di fatto guida via Rosellini. Lunedì i presidenti si ritroveranno in assemblea e gli schieramenti torneranno a confrontarsi: da un lato la maggioranza, dall’altro l’opposizione, cioè sette società (Juventus, Roma, Fiorentina, Inter, Sampdoria, Verona e Sassuolo) che non si riconoscono nell’attuale «gestione» e chiedono (come ha spiegato Agnelli) un «cambio di passo». A cominciare dai diritti televisivi, nervo sensibile della Serie A. Lunedì l’advisor, Infront, illustrerà il suo piano per la vendita 2015-2018.
REPLICA –

Parafrasando Enrico Cuccia, Lotito ha fatto sapere ieri ad Agnelli che i «voti non si pesano, si contano». Lo ha fatto probabilmente ricordando i rapporti che intercorrevano tra «l’inventore» di Mediobanca e lo zio del presidente della Juve, l’Avvocato Gianni Agnelli che spesso diceva: «Quando si presenta un problema penso sempre: come ragionerebbe Cuccia» . Il banchiere, rispetto a Lotito, teorizzava il contrario: i voti si pesano e non si contano. Ma il presidente della Lazio ritiene che l’epoca delle egemonie bianconere sia stata ormai archiviata: «I problemi vanno affrontati all’interno dell’assemblea, e bisogna fare in modo che le proprie idee acquisiscano autorevolezza per farle condividere ai propri colleghi» . E ancora: «Devi fare in maniera che le persone condividano la tua posizione e lavorare su questo. Se non lo fai rimani isolato» . Per Lotito «questo atteggiamento di critica mediatica non fa altro che danneggiare la credibilità di una istituzione» , cioè la Lega. Il presidente della Lazio sostiene, infatti, che i problemi vanno affrontati «nelle sedi istituzionali» , restando disponibili «ad ascoltare anche le idee degli altri, cercando di trovare una soluzione condivisa altrimenti si rischia di fare le monarchie e le monarchie non ci sono più».
NERVOSISMO –

Una cosa è certa: l’assemblea di lunedì si preannuncia tesa e incerta. Le «sette» vogliono una gestione più forte della Lega ed è su questo tema che tra di loro l’accordo è solido. Sulla questione della vendita dei diritti tv e degli advisor, invece, le opinioni non coincidono del tutto. Perché se alcuni (la Juve, ad esempio) vorrebbero un cambio dell’advisor (si parla dell’Img), altri non sembrano essere scontenti dell’operato di Infront. La situazione, poi, è complicata dagli intrecci tra mondo editoriale e mondo calcistico che, in questi casi, tornano di attualità. Quello di Adriano Galliani e del Milan è chiaro e noto da tempo: il club è controllato da Fininvest che controlla anche Mediaset. Nel frattempo, però, nello scorso mese di maggio, John Elkann (presidente di Exor che controlla la Juve) insieme all’ex premier spagnolo, Josè Maria Aznar, è entrato nel consiglio d’amministrazione della nuova News Corporation, la società di Rupert Murdoch che controlla Sky. La partita delle Tv è come sempre è complessa e affascinante.

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