Autore Topic: Uruguay entre los 4 mejores del mundo  (Letto 1237 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline giamma

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 7989
  • Karma: +218/-7
  • Sesso: Maschio
  • Lazio...che altro ?
    • Mostra profilo
Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« : Domenica 4 Luglio 2010, 08:46:59 »
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

zorba

Re: Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« Risposta #1 : Domenica 4 Luglio 2010, 12:01:50 »
Bellissimo video!!!!!

Purtroppo le assenze di Lodeiro, Lugano e Suarez, nella prossima sfida contro gli olandesi, peseranno maledettamente (e ciò comporterà un carico ancora maggiore di 'responsabilità' sulle spalle del nostro Fernandino......)  :( :( :( :(

zorba

Re: Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« Risposta #2 : Domenica 4 Luglio 2010, 20:58:05 »
La semifinale tra Uruguay ed Olanda non sarà trasmessa sulla Rai.

Almeno così ho letto sul Messaggero. Faranno vedere solo la diretta di mercoledì tra Germania e Spagna.......  ::) ::) ::)

Offline Andre

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6004
  • Karma: +76/-3
    • Mostra profilo
Re: Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« Risposta #3 : Lunedì 5 Luglio 2010, 13:18:45 »
Il palinsesto, sul sito ufficiale, indica che trasmetteranno tutte e due le semifinali  ;)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

zorba

Re: Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« Risposta #4 : Martedì 6 Luglio 2010, 07:36:59 »
(Il Fatto Quotidiano 06.07.2010)

CALCIO, MASSONERIA L’URUGUAY TRA PASSIONI E PAURE

Montevideo dal passato della dittatura al presente democratico

(di Maurizio Chierici)

Chi abita a Montevideo dà appuntamento al “suo” caffè. C’è chi scrive l’indirizzo nel biglietto da visita. Abitudine di una città che ricorda le città di un’altra Europa: discreta, elegante, borghese. Considera Buenos Aires, di là dal fiume, una specie di periferia agitata, mentre attorno ai tavoli decò le chiacchiere restano sussurri. La storia del paese non è diversa dalla storia dei paesi attorno. Tre milioni e mezzo di abitanti in una pianura larga mezza Italia. Dittature e democrazie e generali feroci nel reprimere i diritti umani per obbedienza agli interessi della prima America, e presidenti scelti dalla gente che ristabiliscono la convivenza civile. Tornata 6 anni fa quando il dottor Tabarè Vazquez riunisce la sinistra nel Fronte Amplio mandando a casa il ticket del partito blanco e del partito colorado da sempre al potere. Ripristinare i diritti cancellati non è stato facile, ma – come in Argentina - i militari e i governanti che hanno asfissiato il passato sono in galera, amnistie cancellate, processi che si allungano e condanne esemplari. Insomma, comunità che sopporta la crisi eppure guarda al futuro. Sintomo dell’ ottimismo il nuovo presidente – Josè Mujica – vecchio tupamaro, guerrigliero radicale. Ha combattuto, armi in mano, i dogmi delle dittature. La conversione alla democrazia condivisa è il realismo obbligato dal ritorno della ragione. Due segni accompagnano storia e fantasia di un paese contadino: il calcio e la massoneria. Non solo descamisados della domenica, politici, manager, uomini d’affari, professori, scrittori, e fra gli scrittori Eduardo Galeano, che canta le vene aperte dell’America Latina. Ha trasformato il gioco del pallone nella filosofia che può ispirare la vita. Dall’altra parte del rio della Plata rispondeva a Galea-no   , Osvaldo Soriano: fino all’ultimo giorno della breve vita, si accendeva negli stadi come un ragazzo. Galeano vive la vigilia dell’incontro con l’ Olanda con una speranza che i pronostici non contemplano ma la fantasia sì. “La storia del calcio è un triste viaggio dal piacere al dovere. A mano a mano che si è fatta industria ha perso la bellezza che nasce dall’allegria del giocare per giocare. Ormai il calcio condanna ciò che è inutile, ciò che non rende. Non porta guadagno la follia che rende l’uomo bambino e, per un attimo, gioca come gioca il gatto col gomitolo. Per fortuna sui campi c’è qualche sfacciato con la faccia sporca che esce dallo spartito e commette lo sproposito di mettere a sedere tutta la squadra, l’arbitro, il pubblico delle tribune per il puro piacere del corpo che si lancia contro l’avventura proibita della libertà. E come tutti gli uruguayani avrei voluto essere un calciatore. Giocavo benissimo. Ero un fenomeno ma soltanto di notte, mentre dormivo. Durante il giorno ero il peggior scarpone che sia comparso nei campetti del mio paese”. La sua famiglia, come ogni famiglia uruguayana arriva d’altrove: un po’ gallese, un po’ sassone. Riga che taglia i capelli e vita agitata negli anni del colpo di stato militare. Scappa in Argentina, ma dopo il golpe del generale Videla, aspetta in Spagna il ritorno alla ragione. E comincia a sognare di rovesciare l’ordine di ogni partita: 22 spettatori sugli spalti e centomila persone in campo a litigare attorno al pallone.

L’altro Uruguay ha un profilo meno solare, massoneria che determina la Costituzione e cambia nell’ufficialità anche i nomi delle ricorrenze cristiane. Natale diventa “festa della famiglia”, Pasqua, “festa della primavera”. E il monumento di Garibaldi volta le spalle alla cattedrale con addosso   una lapide che esalta la sua lotta di maestro massone contro l’oscurantismo della Chiesa cattolica. Non è solo l’eredità risorgimentale a unire vecchio e nuovo mondo: la massoneria resta il cuore segreto che regola ogni battito del paese. Potere che determina tante decisioni: dalle rivolte militari all’impero P2. Quel Banco Andino dove Gelli, Ortolani, Tassandin, Calvi e Sindona nascondevano i capitali trafugati dai bilanci Rizzoli, refurtiva che finanziava le squadre della morte, mano nera dei regime. Uruguay dove trionfano le mostre del “francobollo massone in America Latina”. E dietro al letto dei venerabile Gelli, Castiglioni, capo della polizia di Montevideo, trova l’elenco dei fratelli passati a fil di spada, gli stessi nomi sequestrati ad Arezzo. E in più 240 fascicoli che raccolgono giuramenti, lettere, versamenti delle quote affiliazione di Berlusconi, Cicchitto, faccendiere Pazienza, agenti del Sid e del Sifar. Doveva essere un segreto ma è un segreto di Pulcinella: Gelli ha messo da parte fogli che riguardano anche Saragat e Leone, fogli distrutti per decisione dei presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio. Non solo per migrazioni liguri e piemontesi dell’ Ottocento, anche la nostra storia che continua è passata da qui.

 

Offline Chuncho

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 831
  • Karma: +26/-1
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re: Uruguay entre los 4 mejores del mundo
« Risposta #5 : Martedì 6 Luglio 2010, 19:32:22 »
Vamos Uruguay a dejar todo en la cancha!!!!