www.gazzetta.itNuova sfida ai biancocelesti, dopo la vittoria in Coppa Italia. Il tecnico: "L'obiettivo è stare attaccati al carro delle prime, poi vedremo..." Ancora la carissima nemica Lazio. Domani terza puntata stagionale di una storia che le vicende degli ultimi anni stanno rendendo infinita e che all’Atalanta da un po’ regala solo buone vibrazioni. L’ultima mercoledì scorso: in 90’ il pass per la semifinale di Coppa Italia e la “vendetta” per la sconfitta in finale del maggio 2019. Domani è campionato, sono punti che fanno correre verso la prossima Champions: stavolta è la Lazio a doversi riprendere qualcosa, perché nelle ultime tre partite ha lasciato alla Dea 7 punti su 9, e potevano essere 9 su 9 se non avesse azzeccato una rimonta da 0-3 a 3-3.
Spirito ed entusiasmo --- L’1-4 dell’andata all’Olimpico brucia ancora esattamente come all’Atalanta bruciava il 2-0 di venti mesi fa, e questo Gian Piero Gasperini l’ha messo abbondantemente in conto. Però, anche negli ultimi giorni, "ho visto uno spirito che mi piace molto e giocare questa partita avendo vinto la precedente ci dà serenità, ma anche voglia di ripeterci, oltre che conoscenze tattiche più fresche: per fare meglio delle cose noi e poter limitare meglio quello che faranno gli avversari. E alla fine siamo contenti anche di giocare così spesso, anche due semifinali di Coppa Italia in otto giorni: veniamo da risultati che ci stanno dando ragione e entusiasmo". Non è casuale il riferimento alla doppia sfida con il Napoli, che Gasperini definisce "un osso duro". E dura è stata anche la partita di mercoledì scorso: "40' in dieci uomini ti lasciano anche un po’ di acciacchi, facendo le scelte per la Lazio dovrò valutare anche in funzione della gara di mercoledì prossimo a Napoli. In Coppa Italia ti giochi tutto in due partite, in campionato c’è più tempo per recuperare".
La formazione --- Dunque la formazione non è scontata, l’unica certezza sono i tre assenti: Gosens squalificato, Hateboer con un problema al metatarso e Sutalo con un fastidio alla caviglia. Sugli esterni "ci sono Maehle e Ruggeri, ma abbiamo provato anche una soluzione diversa, che ci teniamo in caldo". La buona notizia è il ritorno fra i convocati di Pasalic: "Ha fatto una buona settimana, da qui in avanti potrò usarlo, come Malinovskyi e Miranchuk, come alternativa a Pessina, anche se nessuno dei quattro ha vere e proprie caratteristiche da attaccante. Kovalenko? Per parlare di lui aspettiamo lunedì. In allenamento sto vedendo bene anche Lammers, rispetto ai primi tempi: per me resta qui, perché diversamente potremmo correre dei rischi, ma poi ci sono dinamiche societarie che possono prevedere l’esigenza di farlo giocare con continuità, per consentirgli un’evoluzione diversa in prospettiva. Miranchuk più trequartista che seconda punta? Questa squadra ha delle sue caratteristiche e i giocatori devono essere funzionali alla squadra: poi è chiaro che ci possono essere adattamenti a proposito delle loro qualità, e anche dell’interpretazione del ruolo".
Prospettive --- Tutto sarà più chiaro alla chiusura del mercato, un giorno dopo questa Atalanta-Lazio che può cambiare la classifica, "ma non le prospettive: c’è e ci sarà grande battaglia, è un campionato diverso dai passati. Si è giocato talmente tanto che sembra di essere a fine stagione e invece siamo appena a metà. Per ora noi dobbiamo pensare a stare attaccati al carro delle primissime, obiettivi più precisi si potranno tracciare solo più avanti. Nel giro di pochi punti sei in Champions o fuori anche dall’Europa League; nel giro di poco più di tre settimane hai partite importanti in campionato, ti giochi una finale di Coppa Italia e devi cominciare a pensare al Real. A Madrid cominciano a guardare all’Atalanta? Anche noi guardiamo tanto il Real...".