Gabbo vive!

[Boks XV]

Il sentire è spesso dettato da meccanismi di appartenenza, oltre che dalla sensibilità individuale. Niente di nuovo.

bè, nel caso di Paparelli e di Sandri, l'appartenenza è la Lazio e il loro essere presenti -un derby e una trasferta- a un evento che coinvolgeva la Lazio.
usarli per malcelati sentimenti di appartenenza ideologica e quindi operare dei distinguo è -tra tifosi della Lazio- schifoso.
il bravo padre di famiglia, pane e frittata, di periferia muore molto di più del giovane ultras di Balduina.

[Brocchi 63]

Sandri non era assolutamente un ultras, tanto che aveva una vita professionale e personale per conto suo, totalmente sganciata dalla Lazio e dal mondo che gli ruota intorno; gli è che quella sera gli telefonarono degli amici e gli chiesero se voleva andare a vedere la Lazio a Milano; lui disse di si in primis per l'amicizia che lo legava a De Silvestri e poi anche in virtù della amicizia tra tifoseria che la rendevano una trasferta tranquilla.
Diverso è il fatto che il mondo ultras si sia impossessato del suo nome (tra l'altro ucciso da uno che in teoria avrebbe dovuto tutelare i cittadini, quindi un moloch da innalzare quale vittima dello Stato). I tafferugli, i sassi in tasca, sono cazzate propanate all'inizio dallo stesso ambiente che ha partorito le cazzate  del questorino di Arezzo.
La verità, accertata è che Sandri dormiva nel momento in cui è stato ucciso.

Capitolo ultras.
Io lo sono stato ed anche per diverso tempo, non per questo antepongo la morte di ... alla morte di .... Per me sono due fratelli di fede sportiva, persone perbene uccise da mano assassina, due stelle polari il cui ricordo deve vivere sempre.
Poi dell'interpretazione che gli dà questo mondo ultras, sempre più simile ad una organizzazione criminale, me ne frega cazzi.
Purtroppo, e dò ragione a Boks, incide e molto la valutazione "politica" che qualcuno gli dà; ricordo ancora sulla vecchia LN che qualcuno si permise di scrivere, "un fascio de meno". Credo che, purtroppo sia il sentire silente di molti, quello almeno ha avuto il coraggio di esplicarlo.

[Zapruder]

il bravo padre di famiglia, pane e frittata, di periferia muore molto di più del giovane ultras di Balduina.

Amico mio, il però un po' se l'è cercata viene speso volentieri, in una società che ama le categorie - perché può avere qualche motivo per disprezzare il prossimo e perché può esorcizzare certi avvenimenti pensando che tanto a me non può capitare - financo dei confronti dei magistrati che saltano in aria: figurarsi se non diventa riflesso condizionato quando un ragazzo che va in trasferta, un ultras, viene ucciso in quelle circostanze. Una società così ignorante e primitiva, a dispetto di ipad ipod e icazz, da elaborare pensieri (si fa per dire) del tipo "se non fai nulla, la Polizia non ti spara": gente cui spiegare (mi è capitato di cercare di farlo) che l'uso delle armi avviene in base a regole ben precise, sortisce lo stesso effetto che mostrare loro le prove dello sbarco degli alieni. La grande maggioranza della gente è così. Non può esorcizzare la morte dell'uomo qualunque Paparelli, perché sente che potrebbe capitare anche a me: allora lo fa nell'unico modo possibile: dimenticandosene. Perché questo, fino a un certo punto, è avvenuto. Sandri è vivo nella memoria ultras più che in ogni altra forma di memoria, questo è vero: così come è vero che ci sono morti di cui ci si dimentica volentieri, come Siroli e Vitone, bruciati su un treno per colpa di qualche cretino che non trovava miglior passatempo che dare fuoco alle carrozze.

[Zapruder]

ricordo ancora sulla vecchia LN che qualcuno si permise di scrivere, "un fascio de meno".

Mai successo nulla del genere, cerchiamo di non spargere cazzate a pompa.

[CP 4.0]

Che sia il fatto che su Paparelli i merditristi si siano continuamente accaniti, oltre ad essere accaduto di fronte a migliaia di tifosi laziali, mentre con Sandri nulla di questo è successo?

[Fabio70rm]

Un pensiero a Gabbo e a Vincenzo, e a tutti i morti per le tragedie attorno alle partite, da Heysel a Raciti...

[Giglic]

La distinzione operata da Boks è interessante e triste al tempo stesso. Posso dire che, personalmente, l'identificazione è totale con tutte e due, in quanto mio fratello fa il mestiere di Gabriele, e per quanto riguarda Vincenzo.. beh: potevo essere io.
Il punto non è sentire personalmente le due morti (ed anche le altre, ovviamente): secondo me è l'appropriazione che altri hanno fatto delle due vicende nel sentir comune: Vincenzo è stato scandalosamente dimenticato troppo in fretta dal mondo esterno alla Lazio, Sandri è diventato un simbolo "ultras" (e possiamo anche indovinarne i motivi). Più che di ciò che sentiamo noi laziali, quindi, quella distinzione secondo me è più evidente nel mondo esterno alla tifoseria (non ultras, la tifoseria che è anche ma non solo ultras) Laziale.

[Ceres]

Condivido in pieno l'intervento di Drenai, anche se a Vincenzo quelli della mia generazioni sono molto più legati (credo incida molto l'anagrafe).
Va anche detto che l'immaginario collettivo è più colpito naturalmente dalla morte del tranquillo padre di famiglia piuttosto che da quella del povero Gabriele (non so se sia stato un ultras, ma la percezione che si è avuta è quella).
Quanto alle ricostruzioni di questori e giornalisti vari, non lasciamoci influenzare.

Che riposino in pace entrambi.


P.S.
Quelli di Lazio net [MSG EDITATO] non avrebbero MAI permesso di far scrivere una cosa del genere.
Io venni buttato fuori per molto meno. Non diciamo falsità!

[Whistle]

Mai successo nulla del genere, cerchiamo di non spargere cazzate a pompa.

Infatti, non ricordo assolutamente una cosa del genere.
Leggenda metropolitana.

[Reflexblue]

Un fascio de meno non lo ricordo nemmeno io, però a caldo, anzi a caldissimo (e per poche ore, visto che poi l'attività del forum fu sospesa in segno di rispetto per circa una settimana) ci fu qualcuno che, sventolando tronfio l'inattaccabile bandiera della libertà di pensiero, si lanciò in conclusioni -diciamo- un po' affrettate.
Ecco, forse a due ore dalla tragica morte di un ragazzo di 26 anni la suddetta bandiera si può anche ammainare, soprattutto se i fatti non sono stati ancora chiariti. Ma rientriamo nel terreno vasto e variegato della sensibilità umana.

[Zapruder]

Un fascio de meno non lo ricordo nemmeno io, però a caldo, anzi a caldissimo (e per poche ore, visto che poi l'attività del forum fu sospesa in segno di rispetto per circa una settimana) ci fu qualcuno che, sventolando tronfio l'inattaccabile bandiera della libertà di pensiero, si lanciò in conclusioni -diciamo- un po' affrettate.
Ecco, forse a due ore dalla tragica morte di un ragazzo di 26 anni la suddetta bandiera si può anche ammainare, soprattutto se i fatti non sono stati ancora chiariti. Ma rientriamo nel terreno vasto e variegato della sensibilità umana.

I pezzi di merda in forma umana non mancano mai, in nessun contesto. A volte sono quelli che scrivono certe schifezze, a volte quelli che in mezzo a un milione di post si ricordano solo le schifezze, a volte quelli che quando spargi sale sull'account dei pezzi di merda, si rotolano per terra frignando sulla libertà d'espressione violentata. Per tutti costoro, non esiste peggior punizione che l'essere il mucchio di fango e vomito che sono.

[Reflexblue]

I pezzi di merda in forma umana non mancano mai, in nessun contesto. A volte sono quelli che scrivono certe schifezze, a volte quelli che in mezzo a un milione di post si ricordano solo le schifezze, a volte quelli che quando spargi sale sull'account dei pezzi di merda, si rotolano per terra frignando sulla libertà d'espressione violentata. Per tutti costoro, non esiste peggior punizione che l'essere il mucchio di fango e vomito che sono.

Non ho capito se mi vuoi inserire in una di queste categorie (vabbè, non è importante), ma visto che si era alzato un contenzioso che rischiava di diventare spiacevole mi sono permesso di scrivere quello che ricordavo.

[Brocchi 63]

Credo ce l'abbia con me, inserendomi nella seconda categoria.

[Eagles71]

Gabriele vive, come Vincenzo.

[Zapruder]

Credo ce l'abbia con me, inserendomi nella seconda categoria.

Con nessuno dei due, perché la malafede non vi appartiene di certo.

[ThomasDoll]

Il caso Sandri e quello Paparelli non sono paragonabili. Gabriele poteva benissimo non essere un tifoso e trovarsi lì per caso. Paparelli è stato ucciso perché si trovava lì, per colpa di un altro tipo di gesto insensato. Paparelli è stato ucciso in quanto laziale, Sandri in quanto cittadino che viaggiava. Due fatti atroci, ma quello di Sandri fu, se è possibile, più grave, perché il demente che ha sparato era un tutore dell'ordine e non un disadattato imbecille come l'ultras romanista che uccise Paparelli. Chi chiama in causa gli ultras per la storia di Gabriele perde di vista il fatto che l'omicidio ultras è solo quello di Paparelli. Sandri è stato ucciso senza ragione da un poliziotto mentre si trovava in un autogrill dove c'erano dei tifosi che si scontravano. Poteva essere chiunque, Spaccarotella ha sparato dall'altro lato dell'autostrada. Poteva essere passato un pullman...

[ThomasDoll]

(tra l'altro credo che l'omicidio Paparelli sia un caso unico, almeno in Italia: ci sono stati altri omicidi DENTRO lo stadio?)

[Indaco]

Che sia il fatto che su Paparelli i merditristi si siano continuamente accaniti, oltre ad essere accaduto di fronte a migliaia di tifosi laziali, mentre con Sandri nulla di questo è successo?

Non credo. A mio avviso si avvicinano molto alla verità gli interventi di Boks, Drenai, NoSurr, Zapruder, ecc.

Gabriele Sandri è stato vissuto come un ultras. Io non l'ho mai conosciuto, e non so se lo fosse o no, però ricordo che nei giorni successivi l'omicidio si vociferava addirittura del posto in curva dove sedeva abitualmente la domenica e del gruppo che frequentava. Ripeto: ancora oggi non so se fossero notizie vere o false.

Certo è che il mondo ultras, tutto e non solo in Italia, si è appropriato di Gabriele e ne ha fatto l'icona e il martire della sua lotta.

Tempi, modi e luoghi del delitto, d'altronde, hanno finito per avvalorare l'identificazione di massa di questo povero ragazzo col mondo ultras.

Inoltre la figura di Gabriele è stata strumentalizzata dagli ultras della Lazio in funzione antilotito, nei lunghi periodi della guerra civile seguente l'arresto dei 4 capi irr. Situazione cui, oggi si può dire, la famiglia non riuscì subito a sottrarsi.

Ecco perché, a mio avviso, Gabriele Sandri è vissuto da tanti laziali con minore identificazione rispetto a Vincenzo Paparelli.

Anche se io la giornata dell'11 novembre 2007 non l'ho mai dimenticata.

[Brocchi 63]

Gabriele Sandri è stato vissuto come un ultras. Io non l'ho mai conosciuto, e non so se lo fosse o no, però ricordo che nei giorni successivi l'omicidio si vociferava addirittura del posto in curva dove sedeva abitualmente la domenica e del gruppo che frequentava. Ripeto: ancora oggi non so se fossero notizie vere o false.

Sandri andava abitualmente in Tevere, lato curva Nord