Autore Topic: La Lazio fa ricorso contro la chiusura della curva razzista  (Letto 588 volte)

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Giglic

La Lazio fa ricorso contro la chiusura della curva razzista
« : Giovedì 22 Agosto 2013, 08:01:19 »
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La Corte di giustizia Figc deciderà tra domani e venerdì Se conferma la sanzione, niente ultrà al via con l’Udinese

UDINE. La Lazio corre ai ripari. Contro la decisione del giudice sportivo di serie A, di lunedì scorso, di chiudere la curva nord nell’esordio in campionato con l’Udinese domenica, ieri ha presentato ricorso alla Corte di giustizia della Federcalcio avverso la sentenza del dottor Gianpaolo Tosel per cori razzisti anti-Juve in Supercoppa italiana.
Il ricorso. Claudio Lotito, dunque, alza la voce e ha incaricato il legale della Lazio, Gian Michele Gentile, di presentare ricorso d’urgenza. «Vogliamo ottenere l’annullamento o quantomeno la sospensione della squalifica – ha detto ieri il legale biancoceleste – e perciò abbiamo formulato ricorso con procedura d’urgenza che dovrebbe essere esaminato giovedì o, al massimo, venerdì. Ci rendiamo conto della delicatezza dell’argomento, ma ci auguriamo che i giudici federali tengano conto dell’attività svolta in tutti questi anni dalla Società per combattere e debellare il fenomeno razzista».
Nord o rimborso. In attesa dell’eventuale capovolgimento della decisione del giudice di primo grado la Lazio, ieri, ha comunicato che gli abbonati di curva nord – la maggior parte dei circa 18.500 – non saranno ricollocati in altri settori dell’Olimpico, ma dovranno rimanere a casa non potendo acquistare biglietti in tribuna Tevere o Monte Mario, mentre chi ha il tagliando per la singola gara potrà ottenerne il rimborso. Particolare, questo, non da poco per l’Udinese, visto che, se la Corte di giustizia confermasse la decisione di Tosel, i ragazzi di Francesco Guidolin esordirebbero in uno stadio semideserto.
I precedenti. Non è la prima volta che la Lazio è punita per il comportamento dei sostenitori. Nella prima occasione c’era di mezzo proprio l’Udinese che affrontò il 20 maggio 2001 l’allora formazione di Dino Zoff a Firenze per la squalifica dell’Olimpico decisa per gli striscioni razzisti esposti nel derby del 29 maggio. Quella volta, però, a quasi 20 mila laziali fu concesso di raggiungere la Toscana, dove Crespo e compagni s’imposero per 3-1 sui bianconeri. Molto più recente, del 28 febbraio di quest’anno, è invece il precedente in cui l’Uefa costrinse i biancocelesti a giocare due turni a porte chiuse per gli striscioni e i cori antisemiti nella partita con il Tottenham.
Mattia Pertoldi

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