Ombre trasparenti, misteriose
nuotano verso Te, e Tu con loro vai;
nell’abbraccio di cerulee visioni,
a noi incomprensibili, ti perdi.
Sconfinati avanti a Te s’inazzurrano
mari e campi, e montagne, e foreste,
gli uccelli si chiamano nella libera altezza,
la nebbia si leva, fiammeggiano i cieli.
Ma qui, in basso, nella polvere, nell’onta,
scorti un attimo i Tuoi tratti immortali,
l’ignoto schiavo ispirato
Ti canta. E tu lo ignori,
non lo distingui nella moltitudine,
non lo ripaghi d’un Tuo sorriso,
quando, vinto, Ti segue con lo sguardo
che ha gustato la Tua immortalità.