Autore Topic: Rassegna stampa 5.8.2013  (Letto 655 volte)

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Offline Matita

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Rassegna stampa 5.8.2013
« : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:42:42 »
Petko scommette su un futuro alla Ferguson (Corriere della Sera ed. Roma)

 
Voce: è stato Petkovic a stoppare i lavori per il rinnovo del suo contratto. Risposta: no, nessuna frenata per differenza di vedute con la società, anzi. C’è solo una discussione ancora in corso, che non è né sui soldi né sull’estensione dell’accordo, lì le parti convergono sia sulle cifre (800 mila euro a stagione) che sulla scadenza, giugno 2015. Si continua, però, a parlare di ruoli e mansioni. Anche su questo c’è sintonia, ma si aspetta che la stagione entri nel vivo per capire se c’è margine di ratifica. È che «Petko» non si accontenta della panchina, anche se prestigiosa e per molti aspetti difficile da cavalcare, ma ha proposto un piano dettagliato per il futuro e ha chiesto alla società di valutarlo con calma, magari attendendo qualche verifica dal campo prima di buttarsi nell’impresa di affidargli prima squadra, giovanili, carta bianca nella scelta del suo staff e, chiodo fisso dopo l’esperienza dei «fuori rosa», l’ultima parola sulla gestione del gruppo. Provvedimenti disciplinari compresi. «La Lazio mi ha dato tanto, ma anche io ho dato qualcosa: ora siamo pari. Voglio proseguire nel mio lavoro, il resto arriverà da solo». È sicuro del fatto suo, Petkovic. Per l’anno del debutto aveva detto sì un po’ su tutta la linea, non aveva scelta e doveva ancora dimostrare tutto. Ma l’equilibrio tecnico-società si è stabilito con la vittoria nel derby di Coppa Italia, interpretata da tutti come il lancio di un progetto a lungo termine, quasi rivoluzionario per l’Italia. E cioè area tecnica completamente in mano a Petkovic, dai ragazzini ai «big», tutto organizzato in un campus a Formello per incentivare l’osmosi tra le varie squadre. Un ruolo da direttore tecnico all’inglese, insomma, con Lotito che andrebbe ad occuparsi delle questioni politiche e col d.s. Tare libero di scatenare sul mercato e sullo scouting il proprio, indiscutibile, talento. Certo, la scelta è cruciale. Tanto potere in mano ad un uomo solo significa anche tanto coraggio da parte della società che, per ora, ha dato seguito ai piani del tecnico ingaggiando una marea di giovani scommesse che Petkovic avrà il compito di azzeccare. Poi, magari ad ottobre, quando la Lazio incasserà i primi verdetti dopo la salita in avvio di campionato, la proposta di «Petko» sarà oggetto di un nuovo summit. Le parti non hanno fretta: Lotito aspetta segnali per consegnare il progetto Lazio in mano al tecnico e Petkovic sa che, se cose andranno per il verso giusto, avrà ancora più manico per trattare. Non solo con la Lazio, comunque. (Andrea Arzilli)


Pari con il Panathinaikos in un match nervoso (Corriere della Sera ed. Roma)


 
La penultima amichevole della Lazio prima della la Supercoppa è un pareggio di prestigio: 0-0 ieri sera ad Atene contro il Panathinaikos in un match impegnativo (e anche nervoso: nel secondo tempo è stato sospeso per lancio di oggetti in campo, Marchetti era il bersaglio) nel quale Petkovic ha riproposto l’esperimento del doppio mediano Ledesma-Biglia. Assente Klose, rimasto a Formello. (A. Ar.)


Svastiche e scritte antisemite sui muri, sospetti sugli ultrà della Lazio (Corriere della Sera ed. Roma)

 
Scritte antisemite e svastiche su un muro di Prati, in via dei Gracchi, all’altezza della clinica Sacra Famiglia. Una scritta fa riferimento al presidente della comunità ebraica della Capitale: «R. Pacifici tifa AS Roma». Accanto c’è il disegno di una svastica e le due lettere U.L., che per alcuni è un riferimento a gruppi ultrà della tifoseria laziale. L’altra scritta, sempre in via dei Gracchi, dice invece «As Roma americana, una stella sul petto e il pigiama a strisce». Anche qui, accanto alla frase, c’è il disegno di una svastica e la sigla U.L. Per ora nessuno è intervenuto per coprire o far sparire queste scritte. Lo scorso fine maggio, sempre a Prati, sono comparse scritte dello stesso tenore e per rimuoverle è stato necessario spendere 15 mila euro per l’uso di un’idropulitrice. Gli addetti del nucleo decoro urbano dell’Ama sono stati impegnati un’intera giornata con due squadre che si sono divise tra giorno e notte. In quell’occasione le scritte antisemite sono spuntate dopo il derby Roma-Lazio e sono apparse anche nei pressi dello stadio Olimpico.

Andamento lento (Il Tempo)

Lazio imballata, poco gioco e squadra ancora alla ricerca della propria identità. Il test di Atene contro il Panathinaikos si chiude senza reti e un passo indietro rispetto alla prova più brillante di Nizza.
Petkovic prova tutti i moduli possibili con una sola certezza, la difesa a quattro. L’assenza di Klose pesa sempre come un macigno nonostante l’impegno di Floccari e degli altri fantasisti e non è un caso che davanti si cotruisce complessivamente troppo poco. Non si doveva pretendere molto di più, è calcio d’estate ma, a due settimane dalla sfida contro la Juventus che vale la Supercoppa, non resta che sperare nella crescita dei nazionali (Candreva e Gonzalez soprattutto) apparsi molto indietro rispetto al resto della truppa.
Si parte col 4-2-3-1 per verificare i progressi della coppa Ledesma-Biglia, Hernanes comincia in panchina mentre Kozak e Klose sono rimasti a casa il primo in attesa di cessione, il secondo per non affaticarsi troppo. Primi dieci minuti di studio poi un clamoroso errore di Konko rischia di mandare in porta Zeca. Il «Pana» pressa, la Lazio va in affanno anche se dopo il primo quarto d’ora Ledesma comincia a dirigere l’orchestra con Biglia che resta troppo defilato. Candreva inventa, Floccari fallisce di testa un gol facile facile. Cresce il centrocampo con Ederson e Lulic (clamoroso il piattone in bocca al portiere greco dal dischetto di rigore) ma si rischia troppo dietro dove Biava e Dias si aggrappano all’esperienza. Così Marchetti deve esibire il meglio del repertorio per salvare lo 0-0 su un fendente velenoso di Bajrami.
Ripresa con Hernanes al posto di Candreva e poco dopo Gonzalez per Ledesma (torna il 4-1-4-1). I tifosi greci bersagliano Marchetti con bottigliette e petardi: gara interrotta e cinque minuti di stop per calmare la curva greca. Poi traversa di Dinas, tanto possesso palla della Lazio che però non sfonda nonostante l’ingresso di Bizzarri, Cavanda, Gonzalez, Rozzi (hascelto il numero nove, maglia molto pesante), Keita e Vinicius. Finisce 0-0 con i greci soddisfatti e la banda di Petkovic che deve crescere molto nei prossimi quattordici giorni. Floccari si accontenta e vede miglioramenti: «Il Panathinaikos è una squadra molto veloce, è stata dura ma questi test servono per arrivare nel migliore dei modi alla Supercoppa. Dobbiamo crescere tanto sotto l’aspetto fisico, vedrete che saremo pronti per la Juventus». (Luigi Salomone)



Da oggi ritiro a Fiuggi, Kozak verso l’addio (Il Tempo)
 
La Lazio è rientrata nella notte in Italia e nel pomeriggio arriverà a Fiuggi, dove inizierà la seconda fase della preparazione. Nella cittadina termale i biancocelesti svolgeranno gli allenamenti in doppia seduta a partire da domani fino al 9 agosto, per volare poi a Londra, dove sfideranno il 10 agosto il Crystal Palace. A Fiuggi Petkovic potrà contare anche su Felipe Anderson che si aggregherà ai suoi compagni di squadra. Mercato: Kozak, nuovamente lasciato a casa, è sempre più lontano dalla Lazio. Per lui sirene inglesi del Wigan oppure Italia con Chievo e Udinese. Bizzarri e Matuzalem andranno al Genoa ma dopo la Supercoppa. Per Berisha si aspetta di risolvere il nodo legato al presunto contratto firmato col Chievo. (Sam. Tra.)


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Re:Rassegna stampa 5.8.2013
« Risposta #1 : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:44:47 »
Petkovic cerca i gol per la Juve (Corriere dello Sport)
 
Senza Klose e con gli esterni in serata poco brillante o in ritardo di forma, la Lazio non ha trovato il gol ed è stata fermata dal Panathinaikos, che non è più una delle grandi di Grecia: del passato glorioso i verdi oggi conservano soltanto il nome e una tifoseria indiavolata. Partita sospesa cinque minuti, nel cuore della ripresa, per lancio di oggetti verso Marchetti, preso di mira dagli ultras del Gate 13. E’ finita in pareggio e alla fine si può considerare un risultato giusto. Gli episodi avrebbero potuto condannare la squadra di Petkovic, che può considerare questa amichevole un test confortante verso la finale di Supercoppa. Ha avuto delle buone risposte dalla difesa e da un gruppo che ha saputo tenere il campo nonostante i greci viaggiassero ad una velocità superiore. E’ mancato qualcosa negli ultimi trenta-quaranta metri, ma le gambe erano pesanti e Floccari, isolatissimo, è stato poco servito. La Lazio ha costruito le occasioni migliori quando è riuscita ad accompagnare l’azione con più giocatori. Non avendo la condizione sufficiente, ha cercato soltanto di gestire il gioco.

RITMO – Rispetto all’amichevole in Costa Azzurra, Petkovic s’è affidato alla coppia collaudata Biava-Dias sulla linea difensiva, ha sostituito Klose (lasciato a casa) con Floccari e inserito Candreva al posto di Mauri, squalificato dalla Disciplinare. L’azzurro è stato l’unico dei nazionali a trovare posto nel blocco dei titolari, ma dopo la fiammata di Nizza e qualche altro giorno di preparazione pesante le gambe sono diventate all’improvviso di piombo. Solita qualità nel palleggio, solo un filo di gas negli allunghi, così la Lazio per buoni venti minuti ha sofferto la vivacità e la freschezza dei giovani greci. Il Panathinaikos, travolto dalla crisi finanziaria e costretto a chiedere sostegno ai suoi tifosi, invasati e appassionati come sempre anche nel vecchio stadio Nikolaidis, ha smobilitato e ceduto tutti i suoi pezzi migliori, puntando su qualche ragazzo. Ci hanno messo subito ritmo, aggressività e pressing per provare a sorprendere la squadra biancoceleste, non proprio ispirata in avvio. Biglia più veloce di Ledesma nel recupero palla e nel ribaltare l’azione, ma tutta la Lazio è apparsa statica, con una marcia in meno nella corsa, facendo immaginare (o confermando) quanto sia indispensabile il dinamismo di Onazi e Gonzalez in mezzo al campo. Bajrami ha puntato Radu a ripetizione, Zeca s’infilava nei corridoi liberi con troppo facilità. Il capitano del Pana, approfittando di un retropassaggio sbagliato da Konko, dopo sei minuti s’è trovato solo davanti a Marchetti, lo ha superato in velocità e poi inspiegabilmente non ha tirato a porta vuota, ma ha provato a rimettere al centro dell’area, divorandosi un gol già fatto. Sotto pressione la Lazio ha concesso solo un tiro di sinistro a Karelis (smanacciato da Marchetti) e non ha sbandato, sorreggendosi grazie all’organizzazione difensiva e ad una migliore qualità. Appena Ederson e Candreva sono entrati in partita, i greci hanno cominciato a scricchiolare. Floccari non ha inquadrato di testa la porta da posizione ravvicinata e poi Kapino, portiere della Grecia al Mondiale Under 20, ha respinto il destro di Lulic: era quasi un rigore in movimento.
CLASSE – Dopo l’intervallo Petkovic ha tolto Candreva e ha inserito Hernanes, spostando Ederson sulla fascia destra. L’ingresso del Profeta ha alzato subito il livello e ha regalato imprevedibilità alla manovra. Accarezza il pallone, lo addomestica in un metro, i suoi sono ricami di classe purissima. Con l’ingresso di Gonzalez per Ledesma, la Lazio ha abbandonato il 4-2-3-1 per tornare al 4-1-4-1, marchio di fabbrica conosciuto, con Biglia in regia. Gli ultras del Panathinaikos, scatenati come fosse una partita ufficiale, hanno preso di mira Marchetti. Il lancio di oggetti e lo scoppio di alcuni petardi ha costretto l’arbitro a sospendere la partita per cinque minuti. L’azzurro non voleva più rientrare tra i pali. Quando è ripreso il gioco, Petkovic lo ha sostituito con Bizzarri e ne ha approfittato per mettere dentro anche Cavanda. Ma la Lazio ormai era già con la testa sul charter di ritorno. Floccari da buona posizione non è riuscito a trovare l’angolo di sinistro, Dias ha salvato sulla linea, Ntinas con un tiro-cross dalla fascia ha scavalcato Bizzarri, colpendo la traversa. Tutti a casa. Anzi in ritiro a Fiuggi, dove la squadra si proietterà verso la Supercoppa. (Fabrizio Patania)



«Ma saremo in forma per la Supercoppa» (Corriere dello Sport)
 
Un gol in tre partite. Porta la firma di Klose, una capocciata d’autore per stendere il Nizza e cantare al ritorno della Lazio in Costa Azzurra. A digiuno con il Siena e anche con il Panathinaikos ieri sera ad Atene. Ha sempre segnato poco la squadra biancoceleste e per riuscirci deve portare tutti i suoi migliori centrocampisti in condizione. Ieri sera mancava il cambio di passo. Arriverà con il tempo. Lucido Floccari nell’analisi. E’ questa la strada, un percorso obbligato, una tappa di avvicinamento alla finale di Supercoppa con la Juventus del 18 agosto. La squadra biancoceleste ha confermato pregi e difetti conosciuti. Tiene bene il campo, difende con ordine, concede pochissimo agli avversari, fatica a trovare spazio e creare gioco negli ultimi trenta metri. Questa partita ricorda l’amichevole di un anno fa, si giocava nello stesso giorno, il 4 agosto, a Smirne con il Galatasaray. Diverso soltanto il risultato. Vinsero 1-0 i turchi, la Lazio interpretò una discreta partita senza riuscire a far male in attacco. Mancava Klose anche in quella circostanza e il peso del tedesco spesso, negli ultimi due anni, ha fatto passare in secondo piano alcune difficoltà. Se Candreva e Lulic non hanno la condizione sufficiente per cambiare passo e creare la superiorità numerica, se Mauri non mette il pallone giusto nel corridoio buono e adesso chissà quanto mancherà, è complicatissimo arrivare in porta. Petkovic, però, potrà superare in fretta limiti fisiologici ad agosto. C’è una condizione da perfezionare e una velocità da ritrovare, Ederson sta rinascendo e presto potrà inserire Felipe Anderson, un altro trequartista di grande inventiva. Troverà risorse per sbloccare l’attacco, anche se è abbastanza scontato ripetere quanto si sapeva. Un’altra punta di peso, accanto a Klose e Floccari, servirebbe alla Lazio per sperare davvero di competere per la Champions. Pensando alla Supercoppa, Ederson ha trovato degli spunti positivi. «Non abbiamo giocato ai nostri livelli, ma penso che la Lazio sia quasi al punto giusto. Ci sono altri dieci giorni per lavorare. Ci faremo trovare pronti per la Juventus». L’analisi di Floccari è stata più articolata. «E’ stata una partita vera, tosta, difficile. Ci hanno messo in difficoltà i greci non solo perché sono in buona condizione e più avanti di noi nella preparazione, ma anche per le loro caratteristiche. Avevano diversi giocatori brevilinei, sguscianti e rapidissimi» ha raccontato Floccari, tenuto in campo da Petkovic per quasi tutta la partita.

SUPERCOPPA - La Lazio crescerà, il centravanti calabrese ne è convinto. Ad Atene ha tenuto duro, dimostrando compattezza nella fase difensiva e nervi saldi. Pioveva di tutto in campo dalla curva degli ultras greci, non è stato semplice arrivare in fondo alla partita. «E’ stato un test importante anche dal punto di vista ambientale. Almeno ci potrà servire per avvicinarci al clima di una partita vera, di una finale come la Supercoppa con la Juventus». Si sa tutto della Lazio e questa amichevole è servita per capire a che punto si trova. «Noi ci conosciamo. Partiamo con un vantaggio. Sappiamo quello che dobbiamo fare e cosa per migliorare la condizione e i movimenti sul campo. Per tornare al top dovremo crescere sotto l’aspetto fisico e psicologico». Non manca tanto, ma c’è ancora tempo per rodare la squadra. Floccari e tutti gli altri sanno quali sono i movimenti e le condizioni da ritrovare per consentire alla Lazio di raggiungere i migliori standard di rendimento. Il gruppo non è cambiato, i meccanismi sono collaudati, bisogna far ripartire la catena. «La squadra sta bene, ma non può essere considerata ancora nella condizione ottimale. Questo è soltanto il percorso che dobbiamo fare. E’ un percorso obbligato. La strada è giusta, questa amichevole è servita per migliorare la forma, sono convinto che tra due settimane con la Juventus saremo al top». (f.p.)


Tutti a Fiuggi con Anderson (Corriere dello Sport)
 
Scatta l’ultima fase del precampionato. Rientrata ieri notte con un volo charter da Atene, oggi la Lazio raggiungerà il ritiro di Fiuggi, tappa fissa e ormai tradizionale dell’estate biancoceleste. Nel pomeriggio (ore 18) è previsto il primo allenamento nella località termale, dove la squadra di Petkovic si fermerà sino a venerdì, quando è prevista la partenza per Londra. Sabato, nell’amichevole con il Crystal Palace, le prove generali e il test più attendibile in avvicinamento alla finale di Supercoppa con la Juventus, perché questa è l’unica settimana disponibile per lavorare con il gruppo al completo. Lunedì prossimo i nazionali, in larga parte appena rientrati dalle vacanze post-Confederations, partiranno per rispondere alle convocazioni e giocare le partite messe in calendario dalla Fifa il 14. Petkovic ne perderà tredici in un colpo solo e ritroverà tutti soltanto nell’immediata vigilia della sfida alla Juventus, ecco perché questi giorni di preparazione a Fiuggi si trasformeranno nel vero banco di prova per rifinire la preparazione atletica e approfondire la tattica.

RECUPERO – Il tecnico di Sarajevo porterà in ritiro la squadra al completo. In cinque hanno saltato la trasferta di Atene. Si tratta di Klose, risparmiato in previsione del tour de force, Onazi, appena recuperato da un lieve infortunio al ginocchio destro, Stankevicius, Cataldi, Kozak, ormai ai margini del progetto, e Felipe Anderson. Tutti si ripresenteranno a Fiuggi e gli occhi dei tifosi biancocelesti saranno puntati sull’ex gioiello del Santos, che freme per accelerare i tempi del suo rientro. Giovedì ha lavorato al centro sportivo di Formello con grande intensità, viaggiava fortissimo e ha colpito tutti, compreso lo staff medico che tende a frenarne l’irruenza nel tentativo di gestire il suo recupero.
LA RINCORSA – Felipe Anderson viene da un brutto infortunio. Il 5 giugno, nell’ultima sua apparizione con il Santos nel Brasilerao, ha riportato una distorsione della caviglia destra con interessamento dei legamenti e della capsula. Avverte ancora qualche fastidio e dopo un trauma del genere sono possibili le ricadute, ecco perché con estrema cautela sta riprendendo a toccare il pallone. Il brasiliano a Fiuggi aumenterà gradualmente i carichi di lavoro, ma continuerà ad allenarsi in modo differenziato. Venerdì è stato visitato dal professor Stefano Lovati, consulente ortopedico della Lazio. E’ stato confermato il piano riabilitativo fissato quando è sbarcato a Roma prima di metà luglio, nei prossimi giorni Felipe Anderson alternerà la terapia al lavoro atletico e tecnico. Se tutto filerà liscio, verrà riconsegnato presto a Petkovic. Lo staff medico conta di vederlo pienamente nel gruppo (per giocare le partitelle) entro 10-15 giorni.
ASPETTATIVE - Il recupero dall’infortunio comporta anche la necessità di impostare un mini-ciclo di preparazione atletica. Paolo Rongoni ha già predisposto un piano di lavoro per Felipe Anderson, che comincerà a sudare nel ritiro di Fiuggi. E’ ovviamente scontato non considerarlo per la finale di Supercoppa con la Juventus. Si procederà con calma, la Lazio ha un organico talmente ampio da poter gestire con oculatezza il recupero dei suoi giocatori di punta. Ci sono grandi aspettative, Tare era rimasto impressionato dai suoi colpi, la società biancoceleste ha investito quasi 9 milioni di euro per strappare Felipe Anderson al Santos e al fondo inglese che deteneva la metà del suo cartellino. Dovrà capire e studiare il calcio italiano, calarsi gradualmente nella nuova realtà, provando a farsi largo tra Ledesma, Biglia, Hernanes, Ederson, Gonzalez e Onazi. Concorrenza durissima. L’ex numero 10 del Santos conta di guadagnare la prima convocazione di Petkovic per il debutto in campionato del 25 agosto con l’Udinese. (Fabrizio Patania)



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Re:Rassegna stampa 5.8.2013
« Risposta #2 : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:46:15 »
I biancocelesti attesi da un bagno di folla. «Per noi è sempre un evento» (Corriere dello Sport)

 
Eccoci a Fiuggi, regno della nuova lazialità. Può anche essere che quattro giorni qui siano pochi, ma quel che conta in fondo è l’accoglienza, e nella stazione termale in provincia di Frosinone Petkovic e i suoi ragazzi (o cavalieri) avranno di che gioire. Per riposare, del resto, non c’è proprio tempo.

LE ISTITUZIONI – Il vicesindaco e assessore allo sport, Alberto Festa, lo aveva già garantito: «Abbiamo confermato ufficialmente anche per il 2013/14 - aveva detto Festa – la disponibilità ad ospitare a Fiuggi una parte della preparazione estiva della Lazio come già avvenuto negli anni passati. Voglio ringraziare tutti quanti sono e saranno coinvolti nella gestione di quello che, in ogni caso, possiamo definire un importante evento della stagione». Di fatti la Lazio arriverà quest’oggi nel tardo pomeriggio dopo l’amichevole con l’accento greco, e sarà ospite della città per quattro giorni pieni, fino al 9, quando ripartirà per giocare un altro match importante, questa volta tutto londinese.
ORGANIZZAZIONE – Il 10 agosto, infatti, la Lazio giocherà contro il Crystal Palace, a Londra. Ma nel frattempo Fiuggi permetterà alla squadra biancoceleste di trascorrere momenti di assoluta tranquillità e concentrazione, di preparazione certo, in vista degli impegni che contano davvero. Le istituzioni locali hanno definito con la dirigenza della società le modalità del soggiorno per informare correttamente i tifosi e la cittadinanza. «Siamo certi che l’esperienza degli anni passati consentirà di rispondere pienamente alle aspettative dei nostri graditi ospiti». Per ora non sono previste né amichevoli né altre manifestazioni di spicco. Ma qui c’è il calore, tutto biancoceleste, e già questo può bastare. (Infopress)


Lazio, mancano i gol. Senza Klose è dura (Gazzetta dello Sport)

 
Un passo indietro rispetto a Nizza, serata però utile per la crescita atletica e temperamentale. Ad Atene, contro un Panathinaikos povero ma bello (squadra low cost quella greca causa crisi economica del club), la Lazio tiene botta contro un avversario rivelatosi più tosto del previsto. Luci ed ombre per Petkovic. Bene la tenuta difensiva, accettabile quella fisica, le pecche riguardano la manovra offensiva che stavolta non decolla: zero gol, poche occasioni da rete, difficoltà ad entrare nell’area avversaria. Senza Klose e con un Hernanes a mezzo servizio i biancocelesti combinano poco. Ma questa non è una novità.

Piccola bolgia
Test molto indicativo sotto il profilo ambientale, in quanto davvero poco amichevole. Complice il clima infuocato del vecchio stadio Nikolaidis (dove il Pana da quest’anno torna a giocare perché non può più permettersi l’affitto dell’Olimpico) i padroni di casa giocano come se fosse una partita vera: ritmo alto e gambe che non vengono tirate indietro. Rischia di farne le spese Radu: il romeno è toccato duro da Zeka, ma fortunatamente la caviglia regge. Il pubblico di casa non è da meno. Incita per tutta la gara i propri giocatori e prende l’appuntamento talmente sul serio che, a metà ripresa, l’arbitro è costretto a sospendere la gara per 5 minuti perché Marchetti è oggetto di lanci di bottigliette e petardi da parte della curva. Tutta un’altra musica, insomma, rispetto agli impegni precedenti della Lazio. Il Pana dei giovani corre senza soste dall’inizio alla fine, costringendo i biancocelesti ad un lavoro molto più duro del preventivato.

Meglio con Hernanes
Non a caso la Lazio riesce a combinare le cose migliori quando i greci giocoforza tirano un po’ il fiato. Accade a cavallo dei due tempi, quando arrivano anche le occasioni migliori che ha la squadra di Petkovic per sbloccare il risultato. Al gol vanno vicini prima Floccari, Lulic, Dias e infine Hernanes. L’ingresso del Profeta a inizio ripresa rende la Lazio leggermente più pimpante. Merito anche del successivo ingresso dell’altro nazionale Gonzalez che spinge Petko a tornare al caro, vecchio 4-5-1 della scorsa stagione, con la variante di Biglia play al posto di Ledesma (Gonzalez rileva proprio il capitano). I due argentini (Biglia e Ledesma) giostrano invece in tandem fino a quando la Lazio gioca col 4-2-3-1. Il doppio regista, a differenza di Nizza, convince poco, frenato dai ritmi troppo alti: la coesistenza tra i due è comunque possibile, serve solo che entrambi raggiungano il top della condizione. Preoccupa piuttosto la scarsa vena realizzativa: ancora una volta, assente Klose (rimasto a Roma a scopo precauzionale), la Lazio è rimasta a secco.

PANATHINAIKOS 0 – LAZIO 0

PANATHINAIKOS (4-1-4-1): Kapino (dal 28’ s.t. Koteodis); Marinakis, Koutroubis (dal 1’ s.t. Triantafilopoulos), Schildenfeld, N. Gonzalez; Mendes; Bajrami, Zeka, Abeid, Ntinas (dal 28’ s.t. Donis); Karelis (dal 13’ s.t. Berg).
ALLENATORE Anastasiou.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti (dal 24’ s.t. Bizzarri); Konko (dal 24’ s.t. Cavanda), Biava, Dias, Radu; Biglia, Ledesma (dall’11’ s.t. A. Gonzalez); Candreva (dal 1’ s.t. Hernanes), Ederson (dal 39’ s.t. Rozzi), Lulic (dal 44’ s.t. Vinicius); Floccari (dal 44’ s.t. Keita).
ALLENATORE Petkovic.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.

ARBITRO Pappas (Grecia).
NOTE spettatori 10 mila circa. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 5-5. Recupero: p.t. 0; s.t. 5’. (stefano cieri)



Ederson lo sa «Tra 10 giorni Lazio pronta» (Gazzetta dello Sport ed. Roma)
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Proprio sicuri che non serva (subito) un nuovo attaccante? Il problema era noto, le ultime tre amichevoli lo hanno ribadito con numeri che non lasciano spazio a dubbi. Un gol in 270 minuti tra Siena (k.o. per 1-0), Nizza (vittoria per 1-0) e Atene, dove ieri è finita 0-0. Ebbene sì: la Lazio fa (ancora) tremendamente fatica a segnare. Era stato il ritornello della seconda parte della scorsa stagione, rischia di esserlo anche in quella che sta iniziando. Il test con lo Spezia aveva illuso un po’ tutti: una scorpacciata di gol contro una formazione di Serie B che aveva fatto ritenere il problema risolto. Non è così.

No Klose, no party
E lo hanno riproposto con le stesse modalità della scorsa stagione. Se manca Klose, la Lazio difficilmente segna e di conseguenza non vince. Ad Atene il tedesco non c’era, Petkovic ha preferito lasciarlo a Roma per motivi precauzionali. E, priva del suo Totem, la formazione biancoceleste ha prodotto poco o nulla nell’area avversaria. Certo, non è solo un problema di uomini, ma anche e soprattutto di manovra. Come osserva anche Ederson: «Non abbiamo giocato come sappiamo fare di solito – ammette il brasiliano – ma siamo quasi pronti per la nuova stagione. Abbiamo ancora dieci giorni per lavorare e migliorare, così da farci trovare perfettamente pronti per la Supercoppa». Il 4-2-3-1, che fin qui era parso la strada giusta per risolvere il problema del gol, ad Atene ha segnato il passo. Non a caso, nella parte finale della gara, Petkovic è tornato al 4-5-1 della scorsa stagione. Senza che però la situazione cambiasse più di tanto. Anche perché l’assenza di Mauri priva la squadra di un altro dei pochi elementi in grado di renderla davvero pericolosa in fase offensiva.

Floccari garantisce
Contro il Panathinaikos, peraltro, qualche occasione da rete la Lazio l’ha comunque creata. A sfiorare il gol è stato per primo Sergio Floccari, che a fine gara analizza con estrema onestà la partita e la situazione generale della squadra: «Il Panathinaikos – dice – ci ha messo in difficoltà. Ha giocatori che sono già entrati in forma, noi invece abbiamo ancora da lavorare. Ma partite come questa aiutano molto sotto questo punto di vista, quindi è stato un test decisamente utile per noi. Positivo anche che abbiamo trovato un ambiente difficile, così ci abituiamo a quello che troveremo il 18 agosto con la Juventus. Complessivamente comunque la squadra sta bene, stiamo crescendo un po’ alla volta». (stefano cieri)


5 agosto 2013

Oggi tutti a Fiuggi. Felipe Anderson osservato speciale (Gazzetta dello Sport ed. Roma)

 E da oggi tutti a Fiuggi. La Lazio, rientrata stanotte da Atene, nel pomeriggio si trasferirà nella località ciociara dove resterà fino a venerdì. Appuntamento classico, quello nella città delle Terme (settimo anno consecutivo), ma quest’anno non sono previste amichevoli, anche se non è escluso che venga organizzata una partitella in famiglia che consenta a Petkovic di provare soluzioni tattiche e al pubblico di vedere i propri beniamini. Oggi una sola seduta, alle 18: da domani Petkovic farà svolgere due sedute al giorno per la gioia dei sostenitori biancocelesti, che si prevedono numerosi. Occhi puntati su Felipe Anderson: il brasiliano dovrebbe cominciare ad allenarsi col gruppo in vista di un ritorno in campo la cui data tuttavia non si può ancora prevedere. Già recuperato, invece, Onazi che nell’ultima amichevole ad Auronzo si era procurato una lieve distorsione al ginocchio; out Pereirinha e Alfaro. La Lazio si allenerà a Fiuggi fino a venerdì: al termine dell’allenamento pomeridiano, trasferimento a Fiumicino da dove la Lazio volerà a Londra in vista dell’amichevole del giorno successivo con il Crystal Palace.(s.cie)


Sani in uscita per far posto a Perea (Corriere dello Sport)

 
Niente Grecia per Emmanuel Sani. L’attaccante nigeriano, appena rientrato dalla Salernitana, ha rifiutato la cessione al Partizani Tirana (che lo avrebbe ricoperto di soldi) e non ha preso in considerazione l’opportunità di andare a giocare a Malta. La Lazio sta cercando di cederlo all’estero per liberare la casella da extracomunitario riservata a Brayan Perea, sembrava ci potesse essere la possibilità di piazzarlo in qualche club greco, in realtà non è così. Il ds Tare è convinto di riuscire a sistemarlo nei prossimi giorni. Il colombiano freme per arrivare a Roma e mettersi agli ordini di Petkovic. Dopo il Mondiale Under 20, è stato in vacanza e negli ultimi giorni ha ripreso ad allenarsi con il Deportivo Cali. «Non c’è nessun caso Perea, arriverà nei prossimi giorni» ha assicurato il ds Tare in occasione della trasferta a Nizza. Perea può avere il transfer e il visto per trasferirsi in Italia soltanto quando verrà perfezionato il suo tesseramento, questo spiega il ritardo delle ultime settimane. Non ci sono altri ostacoli, esistono i contratti firmati, Perea ha sostenuto le visite mediche e la Lazio ha pagato la prima tranche di un’operazione che complessivamente costerà quattro milioni di euro. Il Deportivo Cali ha negato il via libera perché si allenasse a Formello in attesa che il suo acquisto fosse ufficializzato, ma ormai ci siamo. L’attesa sta finendo. Brayan aspetta nelle prossime ore l’ok per imbarcarsi e raggiungere Roma in modo definitivo. Una cessione di Emmanuel Sani può accelerare tutto. Tare ieri ha verificato l’inconsistenza di alcune offerte per il nigeriano pervenute dalla Grecia. Si lavorerà su altre soluzioni.

ZARATE – Intanto sabato ha debuttato il Velez Sarsfield con una vittoria in trasferta nel campionato argentino. Mauro Zarate, in attesa di transfer, non ha giocato, ma attraverso twitter ha festeggiato il successo dei suoi nuovi compagni, trascinati da una doppietta di Pratto (l’ex Genoa) nel match contro il Tigre. «Sono i primi tre punti, andiamo ragazzi» ha scritto l’ex numero 10 della Lazio. Il Collegio Arbitrale gli ha negato la risoluzione del contratto. Zarate ha esercitato il recesso unilaterale per giusta causa, ma sul suo caso ora si dovrà pronunciare la Fifa. (f.p.)



Le pagelle: Biava e Dias una sicurezza (Corriere dello Sport)

 
MARCHETTI 6 - Toglie un pallone dalla rete con un gesto d’istinto. Il sinistro improvviso di Karelis potrebbe sorprenderlo, ma Federico con il pugno tocca il pallone sopra la traversa. Gli ultras greci senza motivo lo prendono di mira nella ripresa lanciandogli delle bottigliette. Pappas interrompe il gioco. L’azzurro non vuole più rientrare tra i pali, poi lo convincono. Ma Petkovic fa bene a toglierlo.

BIZZARRI 6 – (24’ st) Si prende di riflesso e senza volerlo gli applausi degli ultras greci, che lo esaltano per “contestare” Marchetti. La traversa lo salva sul tiro cross di Ntinas.
KONKO 6 - Trova poche volte l’opportunità e lo spazio per proiettarsi in avanti. Con un appoggio superficiale verso Marchetti, serve un assist meraviglioso per Zecas, che non lo sfrutta.
CAVANDA 6 - (24’ st) Questa volta il belga-angolano è meno brillante delle precedenti uscite e non riesce a entrare bene in partita. Qualche intervento in ritardo lo fa innervosire.
BIAVA 7 - Dietro è una garanzia. Mette il bavaglio a Karelis, deve faticare un po’ di più per controllare lo svedese Berg, ma porta a termine la missione con la consueta sicurezza.
DIAS 7 - Il brasiliano s’è presentato ad Auronzo tirato a lucido e con la voglia matta di regalarsi una stagione da protagonista. Percorso netto, grande autorevolezza. E nel finale evita il gol con un salvataggio sulla linea. Rapidissimo.
RADU 6 - E’ uno dei più in forma, ha già lo scatto giusto. Rischia soltanto quando Bajrami lo tocca duramente alla caviglia con un intervento quasi da espulsione.
BIGLIA 6,5 - Rispetto a Ledesma è più veloce e allora prova a giocare quasi da mezz’ala, ma non ha la rapidità di Onazi e Gonzalez. Piace il suo modo pulito di giocare il pallone. Finale da regista, il suo vero ruolo.
LEDESMA 6 - Parte molto bene, ma è un pochino appesantito e soffre quando i greci lo puntano. Un centrocampo a tre gli permette di non farsi trovare scoperto.
GONZALEZ 6 - (11’ st) E’ ancora giù di condizione e si vede, anche se un combattente della sua tempra non si arrende neppure nelle serate peggiori.
CANDREVA 6 - A Nizza aveva acceso i motori con una partenza scoppiettante, ad Atene s’è presentato ingolfato. Calo fisiologico.
HERNANES 6 - (1’ st) Entra da trequartista, si abbassa dopo la sostituzione di Ledesma con Gonzalez. Peccato che la sospensione della partita capiti nel momento migliore della Lazio, guarda caso ispirato dalle giocate del Profeta. Alla ripresa del gioco, è finita la magia.
EDERSON 6 - Petkovic insiste a schierarlo nella posizione da trequartista. L’ex Lione incide poco, non lega centrocampo e attacco, intorno avrebbe bisogno di maggior movimento. Invece deve prendere il pallone e portarlo su. Così sarebbe dura per tutti.
LULIC 6 - Si concede un paio di allunghi soltanto in avvio, spreca forse la migliore occasione della Lazio con un destro centrale respinto da Kapino. Era un rigore in movimento.
FLOCCARI 6 – E’ isolatissimo davanti e la squadra lo assiste poco. Di testa va vicino al gol alla mezz’ora ed è il primo pallone che gli arriva. Nella ripresa, con un diagonale di sinistro, non riesce a inquadrare la porta.
PETKOVIC (All.) 6 – Rodaggio discreto perché il Panathinaikos gli consente di capire come sta la Lazio e quanto dovrà ancora crescere nelle prossime due settimane. (Fabrizio Patania)


La Primavera cresce. Bollini: L’obiettivo è confermare il titolo (Corriere dello Sport)

 
Temperature poco marziane, aria fresca, ed ecco tutto quel che occorre perché la situazione diventi perfetta anche lontano da Formello. D’altra parte il ritiro serve a preparare la stagione, e infatti la Lazio di Alberto Bollini sta già con la testa al futuro, all’inizio del campionato che prenderà il via il prossimo 24 agosto. E poi c’è la Supercoppa, ovviamente, da giocare con la Juventus, ma la data è ancora da definire.

PRIME USCITE - Insomma, il cammino è iniziato. Intanto, ieri la squadra biancoceleste ha affrontato due impegni amichevoli (mattina e pomeriggio) in cui tutti gli effettivi sono stati fatti ruotare dal tecnico. La prima con il Fossacesia, e la squadra si è imposta 2-0 con reti di Lombardi e Palombi. Nell’altra amichevole, con il Torreso, i laziali si sono imposti 4-0. A segno Lombardi, Palombi Fiore e Fe’ sotto la guida impeccabile dell’arbitro Moscetti. Gare in programma il 7 agosto contro il Borello, l’8 contro l’Avezzano mentre l’11, sia la mattina a Rivisondoli che il pomeriggio a Sulmona, sono in programma altre due sgambate. «La partita ci serve un po’ per il minutaggio ma anche per verificare la tenuta atletica e come la squadra sta progredendo», ha detto Bollini.
ORGOGLIO - Poi quel che spinge in avanti è l’orgoglio di essere laziali, di vestire una maglia con il tricolore sul petto. E Bollini lo sa: «Un giovane che ha la maglia della Lazio, che si allena a questi ritmi, deve avere per forza degli stimoli - ha continuato -, per arrivare al campo uno, quello dei grandi, madre natura deve garantire una certa cilindrata e poi si deve essere bravi nella crescita della professionalità, attraverso il sudore ma anche nella non illusione di credere che il passaggio sia immediato».
OBIETTIVI – Ma nella testa di Bollini ci sono molte cose: il campionato e la Supercoppa, il lancio di giovani in prima squadra. Perché poi le vere soddisfazioni sono lì, da vedere. «Per la Supercoppa tifiamo per la nostra prima squadra, noi non sappiamo ancora la data. Ci siamo arrivati e l’appetito vien mangiando. Giochiamo contro un club che in questo ambito fa investimenti fuori dalla portata rispetto agli altri club. Faremo il massimo, è una gara secca e faremo di tutto per vincere». E gli obiettivi del campionato? «Per gli obiettivi è troppo facile partire dall’ultimo risultato, lo scudetto. Faremo di tutto per onorarlo - commenta Bollini - possibilmente per difenderlo. Ma non perdiamo di vista che la Primavera è un cantiere e ogni anno si riparte da zero. Noi siamo un gruppo competitivo e non ci tireremo indietro». (Infopress)






Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna stampa 5.8.2013
« Risposta #3 : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:53:14 »
Mi pare i giudizi siano unanimi...manca un sostituto di Klose....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Brocchi 63

Re:Rassegna stampa 5.8.2013
« Risposta #4 : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:55:01 »
(Svastiche e scritte antisemite sui muri, sospetti sugli ultrà della Lazio (Corriere della Sera ed. Roma)
Scritte antisemite e svastiche su un muro di Prati, in via dei Gracchi, all’altezza della clinica Sacra Famiglia. Una scritta fa riferimento al presidente della comunità ebraica della Capitale: «R. Pacifici tifa AS Roma». Accanto c’è il disegno di una svastica e le due lettere U.L., che per alcuni è un riferimento a gruppi ultrà della tifoseria laziale. L’altra scritta, sempre in via dei Gracchi, dice invece «As Roma americana, una stella sul petto e il pigiama a strisce». Anche qui, accanto alla frase, c’è il disegno di una svastica e la sigla U.L.

Viste su fb e pubblicate da un gruppo laziale  :( >:(
Quello che mi conforta è che parecchi Laziali si sono incazzati ed hanno lasciato commenti di fuoco; unica risposta del gruppo, "cambiate curva".

Offline Fabio70rm

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Re:Rassegna stampa 5.8.2013
« Risposta #5 : Lunedì 5 Agosto 2013, 09:58:17 »
Sulle svastiche e sull'antisemitismo purtroppo continuo a battere il ferro, unico temo: è stupido e la società si deve dissociare fermamente da questa gentaglia, altro che terzo tempo et consimilia.

Che lo facciano 10.000, 1000, 100 o 10 persone, non me ne frega nulla. Che alle altre tifoserie non venga comminato nulla me ne frega nulla egualmente. Prima pulisco casa mia poi guardo altrove!

NON DEVE ACCADERE!!! E LA SOCIETA' DEVE SPORGERE DENUNCIA CONTRO IGNOTI E RICHIEDERE L'IDENTIFICAZIONE QUANDO ALLO STADIO SUCCEDONO CERTE COSE!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!