www.iltempo.itIl tecnico biancoceleste parla dal ritiro di Auronzo di Cadore: «La società ha fatto un bel lavoro ma il mercato non è ancora finito. Hernanes? Credo rimarrà con noi»
«Non siamo ancora appagati, la Coppa Italia è stata una bella soddisfazione ma ora si apre un'altra porta e dobbiamo avere fame infinita». Direttamente dal ritiro di Auronzo di Cadore, secondo giorno di allenamenti sotto le Tre Cime di Lavaredo, Vladimir Petkovic richiama la Lazio all'ordine. Ha gioito e si è goduto le feste, ma per il tecnico biancoceleste la festa si è chiusa con l'esagitata serata di presentazione delle maglie andata in scena martedì scorso a Roma. Ora si volta pagina, c'è una nuova stagione da preparare, una qualificazione in Champions League da provare a conquistare e - a breve termine - il primo obiettivo, la Supercoppa con la Juve di Antonio Conte (18 agosto all'Olimpico) da puntare. «La società non ha fatto richieste particolari - glissa il bosniaco - noi dobbiamo migliorare quanto fatto di buono lo scorso anno. Dobbiamo avere tanta fame».
Il primo obiettivo in queste due settimane in Trentino, sarà quello di amalgamare una rosa che conta più trenta elementi. Alle sole partenze di Diakitè e Foggia, sono arrivati Felipe Anderson, Biglia, Perea, Novaretti, Vinicius e Elez. Insomma, troppa carne al fuoco per Petkovic, che prima di parlare di nuovi acquisti spiega come il primo obiettivo sia ora quello di sfoltire l'organico: «La società ha fatto un bel lavoro, ora dobbiamo ritoccare qualcosa perchè altrimenti siamo troppi e quindi qualcosa in uscita ci sarà, poi vediamo se arriverà qualche altro tassello». Dalle cessioni (decisiva potrebbe essere la partenza di Libor Kozak), potrebbe scaturire l'arrivo di un attaccante (Matri resta il sogno, Matavz e Einnbogason altre piste percorribili). «Non cerchiamo nessun profilo particolare, vediamo se sul mercato c'è qualcuno che può aiutarci», dribbla il bosniaco, che dalla rosa allargata avrà tuttavia maggiori possibilità di fare rotazione per lottare su tre fronti, quello che per la Lazio lo scorso anno è diventato un boomerang con il crollo di marzo. «L'anno scorso - riconosce Petko - abbiamo avuto un periodo particolare, con tanti infortuni, con alcuni reparti molto compiti e forse non eravamo abituati a giocare così tanto e con tanta pressione».
Si riparte, stessa cima, stesso ritiro: «Sembra ieri», osserva divertito Petko. E identico pronostico degli addetti: «La Lazio non è vista come anti-Juve? Anche lo scorso anno ci vedevano ottavi-noni - dice Petko, rispondendo anche a Conte, che non vede la Lazio tra le possibili rivali dei bianconeri al titolo - poi abbiamo dimostrato il nostro valore». In attesa di vedere finalmente all'opera Felipe Anderson (che dal Brasile dice: «La Lazio è una grande squadra, ho sempre lottato per il posto a titolare e non mi tiro indietro»), per il momento Vlado ha avuto modo di conoscere Novaretti e Vinicius: «Gli ho detto che non devono strafare, avranno il tempo per inserirsi, conosciamo già le loro qualità», ha detto il tecnico, che per il 26 luglio conta di rivedere Hernanes. «Paura di perderlo? No - si dice convinto - ora si sta godendo le meritate vacanze. Io credo che lui sarà un valore aggiunto per la Lazio. Il mercato è sempre un'incognita, ma io penso che lui il 26 sarà qui con noi». Per il momento l'idolo di Auronzo si chiama Senad Lulic (autore del gol alla Roma in finale di Coppa Italia), che stamane ha anticipato il suo tecnico nell'alzare la guardia e archiviare la Coppa: «Noi non dobbiamo sempre pensare a quel derby e a quella Coppa - ha detto Lulic - per noi giocatori la vittoria rimane, ma vogliamo e dobbiamo continuare a lavorare per vincere qualcosa di più in questa stagione»