Tom Sykes, tutti pazzi per il nuovo re della Kawasaki
di Luca Semprini (messaggero.it)
IMOLA - Tom Sykes ha vissuto ad Imola il classico fine settimana perfetto. Il pilota Superbike della Kawasaki ha vinto entrambe le gare, portando a casa anche la pole position, giro veloce in gara e ritoccando il best lap dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari con un incredibile 1'45.981.
“Sono molto stanco, ma è stata un'esperienza incredibile – ha commentato il britannico al termine di Gara 2, vinta in fuga solitaria davanti a Rea e Guintoli – È la mia seconda doppietta negli ultimi 3 GP, ma ottenerla qui, davanti ad un pubblico così caloroso e su un circuito dove io e la mia squadra abbiamo vissuto un brutto momento con l'incidente di Lascorz lo scorso anno, è veramente speciale. Joan è sempre nei nostri pensieri, e questo è un piccolo tributo per lui”.
Sykes e il cronometro amico
Il cronometro parla chiaro: cinque secondi di vantaggio su Rea, dieci su Guintoli, e un abisso agli inseguitori – quarto Melandri, primo degli italiani con Fabrizio ottavo e Giugliano fuori causa per una caduta alla Tosa al secondo giro. Eppure non è stato facile come è apparso dagli schermi.
“Negli ultimi giri ho accusato dei crampi alla gamba destra e con questo caldo sono arrivato al podio stremato – ha aggiunto il vice-campione – Però non potevo sognare un risultato migliore per mettermi alle spalle la scivolata nel giro di allineamento a Portimão. Ci aspettano esami importanti, su piste ostiche, ma i nostri passi avanti sono sotto gli occhi di tutti: sono più costante rispetto allo scorso anno”.
Sykes sempre costante e veloce
Terribilmente costante e, per la prima volta, in testa alla classifica iridata con cinque punti di vantaggio su Guintoli. Un primato guadagnato sul campo, dove detiene il record di successi in stagione con cinque vittorie.
“Ho dovuto lavorare sodo per arrivare qui, compiendo un'infinità di giri per migliorare la moto insieme alla squadra. Ora non devo spingere al limite ogni giro per ottenere il risultato. La gente mi crede un buffone, ma con il casco addosso sono forse il pilota più concentrato di tutti”.
Non è un'eresia pensare al titolo, perso lo scorso anno per solo mezzo punto, e magari anche ad un passaggio in MotoGP.
“Certo, sarei curioso di provarne una, ma andrei nel motomondiale solo con una moto ufficiale. Però è un ambiente diverso, dove dominano i piloti spagnoli e non è facile trovare porte aperte. Non ho avuto contatti con altre squadre, preferisco concentrarmi sul lavoro da fare qui”.