La conferma che la società ha adottato un'iniziativa lodevole, ma non si è mossa in modo strategico e coerente.
Il messaggio che ne esce è: la società Lazio ci prova, qualche tifoso si dissocia, ma la curva è razzista, espone striscioni sconvenienti, e comunque il raid l'hanno organizzato loro.
"Il resto dello stadio, però, con buon mossa strategica e precisa presa di distanza dalla parte più becera, trivia e ignorante, ha risposto con forti bordate di fischi e di dissensio. Rifiutando dunque l’assimilazione ed emarginando chi vuole emarginare."
"Per una volta il calcio italiano, e la Lazio in particolare, è uscita dal gioco dello scarico di responsabilità: il calcio non c’entra, la Lazio non c’entra. Il calcio purtroppo c’entra e in questo clima di intolleranza e aggressione è coinvolto.
Probabilmente c’entriamo un po’ tutti, visto che sono decine di anni che parliamo del lato oscuro del calcio e l’intolleranza non è stata ancora debellata. Anzi purtroppo è addirittura peggiorata. Non cambierà molto e non basta purtroppo una maglia con scritto sopra “No racism”, ma è un segnale a quei personaggi deliranti che pretendono di dare a una squadra di calcio una spregevole matrice ideologica."
A me pare che la lettura che tu ne dai,Reflexblue, non sia giusta.
Questi sono i punti da enfatizzare.
A me sembrano aver messo bene in evidenza quello che almeno io desidero sentir dire.