Autore Topic: Lazio-Atalanta 3-0: Gli Aquilotti hanno imparato a volare...lo Scudetto è loro!  (Letto 709 volte)

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Tutto facile per la Primavera della Lazio che si impone nella finalissima della Final Eight Scudetto vincendo quel titolo solo sfiorato un anno fa.

La Lazio è campione d’Italia Primavera 2012-2013. La squadra di Bollini, 365 giorni dopo la beffa contro l’Inter (sempre in finale), sale sul trono, battendo 3 a 0 l’Atalanta grazie alla doppietta di Cataldi e al goal di Tounkara.

Per la società di Lotito (in tribuna con il Ds Tare, il tecnico Petkovic e il responsabile della comunicazione De Martino) è il quinto campionato Primavera conquistato, dopo i successi del 75-76, 86-87, 94-95 e 00-01 (l’ultimo sempre con Bollini in panchina, sconfiggendo 2 a 0 il Pescara).

Epilogo amaro per l’Atalanta che mancava da una finale dalla stagione 2004-2005, ed anche in quella circostanza fu sconfitta  da una squadra della capitale (9 Giugno 2005, 2-0 contro la Roma); risultato troppo pesante per la squadra di Bonacina, che meritava almeno un goal.

FORMAZIONI: Bonacina conferma gli undici che hanno avuto la meglio sul Milan, con Cais e Varano coppia offensiva. In mezzo al campo Palma funge da regista. Sull’altra sponda Bollini perde Crecco per un attacco influenzale ma recupera Lombardi (match winner nei quarti) che però parte dalla panchina. Confermato il 4-3-3 con Tounkara, Keita e Vivacqua tridente offensivo.

PRIMO TEMPO: Parte meglio la Lazio al 6’ con Keita che, lanciato a rete, viene messo giù proprio al limite dell’area dall’uscita scomposta dell’estremo difensore Zanotti. I biancocelesti chiedono il rigore, il direttore di gara invece assegna punizione.

Sul pallone va Cataldi (7’) che indirizza con il destro la sfera sotto il sette portando in vantaggio la Lazio. L’Atalanta però non accusa il colpo perché ci prova per ben due volte con Varano (11’ e 19’) ma Strakosha è attento a bloccare le conclusioni.

La gara è divertente e al 31’ c’è un bellissimo gesto di fair play da segnalare: Varano ruba palla a Serpieri, che rimane a terra; il giocatore atalantino al posto di avanzare verso la porta avversaria butta la palla fuori fra gli applausi di tutto il pubblico e della squadra laziale.

Prima del riposo (39’), Bollini perde Antic (problemi muscolari) e getta nella mischia De Francesco, e poi i suoi sprecano il 2 a 0.

Tounkara ruba palla alla difesa dell’Atalanta, entra in area, ma al posto di calciare serve Keita che spreca da ottima posizione calciando alto. Gli ultimi minuti della prima frazione sono di marca atalantina, prima con un colpo di testa di Gagliardini (41’) e poi con un bolide dai 25 metri di Palma (43’) che però terminano alti.

SECONDO TEMPO: Non passano nemmeno 20’’ e Keita, che si era aggiustato la palla con il braccio, prova la conclusione con Zanotti bravo a deviare in angolo. L’Atalanta con il passare del tempo fa sempre più fatica e Bonacina inserisce Mangni al posto di Olausson (57’) per cercare di pareggiare la gara.

Ma la mossa non serve perché al 60’ la Lazio raddoppia: grande azione di contropiede di Tounkara sulla destra, pallone in mezzo rasoterra dove arriva Cataldi che da due passi, tutto solo, non deve far altro che spingere la palla in rete. E’ il goal che chiude di fatto il match, anche se Strakosha al 63’ deve volare e deviare un colpo d’esterno di Cais da dentro l’area.

Ma è sempre la Lazio ad essere micidiale in contropiede come al 74’, quando Tounkara lanciato in contropiede da Keita batte Zanotti a tu per tu per il 3 a 0. Esplode in tribuna la gioia del Presidente Lotito, arrivato insieme a Tare, Petkovic e De Martino (responsabile della comunicazione).

Non succede più nulla fino al triplice fischio finale, con Bollini che al minuto 88’ regala la standing ovation al centrocampista Cataldi, migliore in campo ed applaudito dai circa 2000 spettatori presenti sulle tribune del Barbetti di Gubbio, che lascia il posto a Luque.

CHIAVE: L’azione dopo 6’ che porta al vantaggio laziale. Keita è velocissimo a bruciare la difesa orobica, e viene messo giù al limite dal portiere ospite. Sul calcio di punizione nasce il goal di Cataldi, miglior giocatore della finale con una perfetta punizione. 

MOVIOLA: Buona la prova del Sig. Pelagatti di Arezzo e dei suoi assistenti. Al 6’ l’unico episodio importante da segnalare. Keita viene messo giù da Zanotti proprio al limite dell’area. Per il direttore di gara è giallo (giusto) e punizione (che poi Cataldi trasforma in rete).

Ad inizio ripresa (appena dopo 15’’ secondi) Keita si aggiusta la palla con il braccio e calcia a rete ma il direttore di gara lascia proseguire fra le proteste degli orobici, ed è l’unico errore di Pelagatti. Giusti i cartellini gialli a Strakosha (perdita di tempo), Pollace, Palma e Mangni (gioco falloso).

TABELLINO:

LAZIO-ATALANTA  3-0

MARCATORI: 7’ Cataldi (L), 60’ Cataldi (L), 74’ Tounkara (L)

LAZIO (4-3-3): Strakosha, Pollace, Vilkaitis, Serpieri, Filippini, Antic (39’ De Francesco), Falasca, Cataldi (88’ Luque), Vivacqua (64’ Ilari), Tounkara, Keita. A disposizione: Scarfagna, Andreoli, Bilali, Fiore, Lombardi, Pace, Paterni, Silvagni, Tira. Allenatore: Bollini.
 
ATALANTA (3-5-2): Zanotti, Caldara, Milesi, Redolfi, Conti (81’ Barlocco), Gagliardini, Palma, Olausson (57’ Mangni), Nava, Varano (61’ Grassi), Cais. A disposizione: Montrucchio, D'Amico, Tonon, Tonsi, Mologni, Villanova, Oikonomidis. Allenatore: Bonacina.

ARBITRO: Pelagatti di Arezzo

AMMONITI: Zanotti (A), Strakosha (L), Pollace (L), Palma (A), Mangni (A)
 

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