Autore Topic: FINAL EIGHT PRIMAVERA - Tanta Lazio e Keita show schiantano il Chievo 3-1  (Letto 762 volte)

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Allo stadio “Pietro Barbetti” di Gubbio la Lazio vince 3 a 1 sul Chievo Verona e conquista la seconda finale in due anni. Keita mattatore assoluto della partita: non entra nel tabellino dei marcatori ma sono suoi gli assist del primo e del terzo gol. Partita da 8 in pagella quella dello spagnolo, che ha reagito in maniera positiva alle critiche rivoltegli in settimana dal ds Tare. Il Chievo tuttavia non ha affatto demeritato. La differenza l’hanno fatta i due legni e le occasioni fallite dai gialloblù sull’ 1 a 0 per i biancocelesti. La Lazio di Bollini ora attende la vincente di Atalanta-Milan, partita che si giocherà nella giornata di domani. I tifosi laziali si sono fatti sentire anche in terra umbra. Uno striscione sugli spalti recitava : “G. Dotto: Oh Nooo”, in riferimento all’editoriale pubblicato stamani dal Corriere dello Sport. Sulle tribune era presente in rappresentanza della Lazio il segretario generale Armando Calveri. Anche Enrico Zampa - ora in forza alla Salernitana - è venuto sin qui per tifare i suoi ex compagni di squadra. Presenti molti addetti ai lavori, allenatori ed ex giocatori tra cui Silvio Baldini, Ballardini, Giunti, Novellino, Tacchinardi e Alessandro Calori.

Formazioni – Bollini deve rinunciare a Rozzi infortunatosi contro il Torino, ma può riabbracciare Keita e Tounkara. La Lazio scende un campo con un 4-3-1-2 : in porta confermato Strakosha. Linea difensiva formata da Filippini e Pollace sugli esterni, al centro Serpieri e Vilkaitis. Centrocampo  a tre formato da Crecco, Falasca e Antic. Cataldi supporta le due punte Keita e Tounkara. D’Anna schiera il suo Chievo con un 4-2-3-1: Provedel; Maccarone, Coulibaly, Manfrin, Costa; Djiby, Toskic; Franchini, Cisotti, Alimi; Sowe.

Primo tempo - Partita bloccata nei primi minuti di gioco, nessuna delle due squadre vuole scoprirsi. La posta in palio è alta. Ci pensa Keita a dare una scossa alla partita. Il talento laziale parte largo a sinistra e mette in costante difficoltà il numero 4 del Chievo Maccarone. La prima vera occasione nasce proprio dai pedi di Keita, che  dopo un doppio passo mette in mezzo ma di un soffio non ci arriva Antic. Si affaccia in avanti anche il Chievo. Strakosha non trattiene un tiro reso velenoso dal terreno bagnato e solo un prodigioso intervento del centrale difensivo Serpieri salva la Lazio.  Al minuto 16’ da un  calcio d’angolo per il Chievo, la Lazio passa in vantaggio. Keita parte dalla sua area e si fa tutto il campo palla al piede. Al limite dell’ area di rigore avversaria serve ad Antic una palla d’oro che chiede solo di essere spinta in rete. Diagonale magistrale del centrocampista serbo e Lazio in vantaggio. La partita si accende nuovamente,  il Chievo si riaffaccia prepotentemente in avanti e crea due clamorose occasioni, ma prima Strakosha, poi il palo negano ai clivensi la gioia del gol. Dopo il vantaggio la Lazio arretra eccessivamente il suo baricentro e il Chievo ne approfitta. Da un calcio piazzato in favore del Chievo, Manfrin fa partite un gran tiro, Strakosha risponde presente, ma ancora una volta non è impeccabile. Al minuto 29’ Chievo pericolosissimo da calcio piazzato, ancora con Mafrin. La palla passa tra una selva di gambe e finisce alta sopra la traversa, con il portiere laziale che era già a terra. Dopo mezz ‘ora di gioco si fa vedere anche Tounkata, sino a quel momento in ombra. L’attaccante senegalese entra in area di rigore e scarica un gran tiro che finisce sull’ esterno della rete. Keita è incontenibile: punta ancora il suo diretto avversario e di sinistro sfiora il palo alla destra di Provedel.

Secondo tempo – Parte subito forte il Chievo. Dopo pochi secondi solo uno Strakosha in  versione Marchetti permette alla Lazio di mantenere l’ 1 a 0. Dal 58’ al 60’ la più famosa legge del calcio entra in azione: gol sbagliato – o meglio respinto dal palo -, gol subito. Il neo entrato del Chievo Da Silva colpisce un palo clamoroso. L’ azione prosegue e la Lazio ottiene un calcio di punizione poco dopo il cerchio di centrocampo. Sul pallone va Crecco che pennella per la testa di Vilkaitis. Il difensore lituano svetta sul diretto avversario e fredda Provedel per il raddoppio biancoceleste. Alla mezz’ora Ekuban - il secondo neo entrato nelle fila dal Chievo – mette i brividi alla retroguardia laziale, ma il suo cross attraversa tutta l’area di rigore senza trovare la deviazione decisiva. Al minuto 40’ attimi di paura. Su un calcio d’angolo in favore del Chievo, si verifica un duro scontro tra Tounkara e Maccarone. Ha la peggio il giocatore del Chievo che rimane a terra immobile. Il gioco rimane fermo per dieci minuti prima che il giocatore clivense lasci il campo in barella. La Lazio chiude definitivamente la partita al quinto minuto di recupero: Keita fa venire il mal di testa alla difesa gialloblù e serve una palla d’oro per Cataldi che tutto solo segna il più facile dei gol. Nel finale c’è tempo per il gol della bandiera del Chievo, firmato su calcio di rigore da Marchionni.

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