Autore Topic: R.S. 7.8.13  (Letto 598 volte)

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Offline Matita

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R.S. 7.8.13
« : Mercoledì 7 Agosto 2013, 09:11:07 »
7 agosto 2013
Marchetti: voglio la supercoppa (Il Tempo)

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di Samantha Trancanelli
FIUGGI La Lazio è stata la sua rinascita professionale dopo le amarezze di Cagliari. Federico Marchetti è uno dei punti di forza della squadra di Petkovic, una sicurezza tra i pali biancocelesti, uno che ti regala 8-10 punti a campionato con parate da polipo. Ha vissuto quest’anno una stagione da protagonista che gli ha riconsegnato la maglia azzurra con la partecipazione più che altro virtuale alla Conferations Cup, ora si prepara a fare buona guardia alla porta laziale nella supersfida del 18 agosto, contro la Juventus. In palio c’è il primo trofeo della stagione e la Lazio ha la fortuna di giocare all’Olimpico per provare a battere di nuovo i bianconeri. Dal ritiro di Fiuggi lancia la sfida ai campioni d’Italia.

Da piccolo giocava in attacco, poi ha scelto la porta. Perchè questo cambiamento?
«Ho iniziato a giocare in porta grazie a mio fratello, è più grande di me e si allenava a casa. Merito suo che mi ha suggerito di spostarmi».

Dal derby alla partita contro la Juventus: con quale spirito inizia la nuova stagione?
«Si parte con lo spirito lasciato l’anno scorso che ci ha portato a vincere la Coppa Italia contro la Roma. Si ricomincia e vogliamo riconfermare quanto di buono abbiamo fatto».

La squadra ha colmato il gap rispetto alle altre secondo lei?
«Sì, sono stati fatti acquisti nei reparti in cui il mister e la società ritenevano si dovesse intervenire e la squadra si è rinforzata».

Si è parlato di un Marchetti al Barcellona fino a qualche tempo fa: come l’ha vissuta?
«Di notizie se ne leggono tante sui giornali e bisogna dare loro il peso specifico giusto. Col presidente ho un ottimo rapporto e nessuno mi ha cercato. Ho deciso di rimanere alla Lazio e di giocarmi le mie carte qui. Ho 30 anni e so che posso dare ancora tanto a questa squadra».

Può valutare la Lazio come punto di arrivo?
«Sono arrivato qui con grandi progetti e sapendo che si trattava di una piazza importante. Sono convinto che arriveremo a toglierci grandi soddisfazioni».

Come ha trovato i suoi compagni di reparto Bizzarri e il giovane Strakosha?
«Li vedo bene. Albano è un grande professionista ed è tranquillo, mi sembra da tempo una sicurezza. Strakosha è un giovane di buona prospettiva e sa che deve lavorare duro, può far bene».

Com’è andata ad Atene e come ha vissuto la partita che non sembrava un’amichevole?
«Bene, escludendo l’episodio delle bottigliette. Preferisco queste partite toste, che altre dove si scende in campo con l’atteggiamento del calcio che non conta. Anche noi siamo stati determinati e abbiamo raccolto un risultato positivo. C’è da lavorare e possiamo tirare fuori il meglio».

Il 18 agosto ci si gioca un altro trofeo. Che tipo di partita si aspetta e ci saranno analogie con la semifinale di Coppa Italia?
«Mi auguro ci siano delle analogie con quella partita, perchè li abbiamo eliminati. Sarà tosta. Loro hanno fatto acquisti importanti, si sono rinforzati e noi anche. Ce la giochiamo a viso aperto. Ho visto negli occhi dei miei compagni la voglia di vincere e questo mi ha dato fiducia per una notte che sarà fantastica».

In una griglia di partenza dove mette la Lazio?
«Non mi piace parlare di questo. Nella mia testa so dove voglio arrivare, poi sarà il campo a decidere se meritiamo o meno quei primi tre posti. sarà una bella lotta».


7 agosto 2013
I tifosi tutti con Mauri Cataldi va al Crotone (Il Tempo)

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FIUGGI Continua a correre verso la Supercoppa la Lazio. Sotto il caldo intenso di Fiuggi, i biancocelesti agli ordini di mister Petkovic hanno concluso anche il secondo giorno di preparazione nella località termale. Doppia seduta alle 9.30 e alle 18 come sarà sempre fino a venerdì, che ha visto ancora lavoro differenziato per Felipe Anderson e Pereirihna, di nuovo Klose in campo (il tedesco ha rifilato una dolorosa gomitata involontaria a Radu) e Ledesma, arrivato dopo un permesso speciale dalla società.
Una vera e propria ovazione da parte dei tifosi a partire dal tecnico incitato più volte con cori come «daje Petko, siamo con te», anche se tra i più acclamati c’è lui, Stefano Mauri. Il popolo biancoceleste si è stretto più che mai intorno al centrocampista brianzolo, facendogli sentire un calore ed un affetto straordinari e lui ieri li ha salutati e ringraziati più volte. «Fra sei mesi torni più forte di prima», il messaggio dei tifosi in riferimento alla squalifica per il calcio scommesse.
Sam. Tra

Candreva-rinnovo La prima mossa (Corriere dello Sport)

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Fabrizio Patania
FIUGGI – Domenica sera, sul prato del vecchio stadio Nikolaidis di Atene, un’ora dopo l’amichevole con il Panathinaikos e in attesa di salire sul pullman per raggiungere l’aeroporto e imbarcarsi sul charter di rientro a Roma, Antonio Candreva e Igli Tare hanno avuto un colloquio di qualche minuto. Può darsi che parlassero banalmente di calcio e della partita con i greci, è possibile immaginare che l’argomento fosse più impegnativo e legato al futuro. In Costa Azzurra, appena una settimana fa, il direttore sportivo ha incontrato e assistito all’amichevole con il Nizza accanto a Federico Pastorello, che non solo ha proposto Tim Matavz (centravanti sloveno del Psv Eindhoven) alla Lazio ma che è il procuratore del centrocampista azzurro, protagonista assoluto nella passata stagione ed esploso anche nella nazionale di Prandelli durante la Confederations. Per adesso possono essere considerati sondaggi e colloqui informali, ma sono i primi passi per preparare il terreno verso una trattativa che dovrà condurre verso un rinnovo e un adeguamento del contratto. Un aspetto è da chiarire subito. Candreva, appena acquistato da Lotito in comproprietà, resterà alla Lazio almeno per tutta la prossima stagione. La società biancoceleste, proprio attraverso l’opzione di riscatto, si è assicurata il diritto alle prestazioni sportive del giocatore, intorno a cui negli ultimi mesi si è mosso il mercato. Piace molto al Napoli e qualche settimana fa si è parlato di un’offerta di De Laurentiis all’Udinese per l’altra metà del cartellino, anche alcuni club inglesi di prima fascia si sarebbero informati. E’ chiaro che nel giro di un anno la valutazione di Candreva è schizzata verso l’alto ed è altrettanto certo che la Lazio, dopo averlo rilanciato, lo considera uno dei perni fondamentali del proprio progetto.
RIPARTENZA – Antonio, nato e cresciuto a Tor de Cenci, si trova benissimo a Formello. E’ un ragazzo umile, dai modi semplici, e ricorda cosa ha sofferto dopo essere esploso, giovanissimo, ai tempi del Livorno. La nazionale con Lippi, un mezzo flop alla Juventus, le difficoltà con il Parma e poi il Cesena. Rischiava di bruciarsi la carriera. Alla Lazio è rinato e ha messo il punto a tanti, troppi prestiti, che ne avevano condizionato la crescita. Lotito ha in mente di riscattarlo a titolo definitivo dall’Udinese, ma non ha fretta di contrattare subito l’altra metà del cartellino. Potrebbe farlo anche a gennaio oppure in primavera, prima del Mondiale 2014 in Brasile, quando ci sarebbe anche il rischio di finire alle buste con Pozzo. Prima di affrontare il discorso con il club friulano, è necessario assicurarsi il pieno sostegno del giocatore sotto forma di accordo contrattuale. Benché il rinnovo fosse stato siglato l’estate scorsa sino al 2017 (proprio in previsione del riscatto in comproprietà), gli agenti ora spingono per un adeguamento dello stipendio in linea con il rendimento e il valore di Candreva. E’ anche interesse della Lazio blindarlo. Lotito, chiuso o quasi il mercato in entrata, in queste settimane si dedicherà ai rinnovi. «Il Napoli non mi ha mai chiamato, ma se lo facesse troverebbe la porta chiusa. Candreva è incedibile» disse alla metà di luglio. Attraverso i colloqui informali ci sono stati degli abboccamenti tra le parti, gli agenti di Antonio hanno chiesto un incontro alla società biancoceleste. Bisogna mettersi a tavolino e cercare un’intesa, che non dovrebbe essere difficile trovare. Non è ancora stato fissato alcun appuntamento, ma il vertice a Villa San Sebastiano è imminente e verrà organizzato molto presto. I colloqui avvenuti negli ultimi giorni sono di preparazione. La società sta portando avanti il suo progetto a tappe forzate, con decisione: Lotito ha voglia di agganciare la Champions, legando Candreva al progetto della Lazio.


7 agosto 2013
Berisha, l’affare si complica (Corriere dello Sport)

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FIUGGI – La Lazio resta alla finestra, ma l’acquisto di Berisha si complica. Secondo i media albanesi, il portiere del Kalmar rischia una squalifica e una multa di 20 mila euro in sede Fifa per aver firmato il contratto, depositato in Lega dal Chievo, il 28 giugno, quando in Svezia il mercato non era ancora stato aperto. «Quel contratto non è valido» ha gridato Eljver Raca, il suo agente, ma dal 30 luglio sul caso dell’albanese è calato il silenzio. C’è il sospetto che non sia stato Berisha a firmare il contratto triennale con il Chievo a partire dal primo gennaio 2014, quando sarà svincolato. Sarebbe stato sottoscritto quando non era ancora possibile per i regolamenti e senza avvisare il Kalmar, società per cui è tesserato sino al 31 dicembre. Lotito peraltro aveva già allacciato dei contatti e raggiunto un’intesa di massima con il club svedese. «Berisha vuole venire solo alla Lazio» aveva spiegato il ds Tare in attesa di chiarire i contorni di una storia piuttosto scivolosa. Il Chievo non ha ancora preso una posizione ufficiale sul caso, rinviando qualsiasi comunicazione. Lotito ha evitato sinora di entrare in rotta di collisione con Campedelli e Sartori. Di fatto Berisha rischia di non potersi trasferire subito anche se i suoi compagni del Kalmar ne hanno preannunciato la partenza. «Speriamo resti ancora un paio di partite. Etri merita una grande» e in queste frasi si possono leggere segnali positivi per la Lazio. Tare ha ancora tempo per risolvere la questione. Un dato è certo. Albano Bizzarri, almeno sino al 18 agosto, sarà il vice di Marchetti. C’è grande attesa per la finale di Supercoppa e non si cambia un portiere nell’imminenza di una partita che vale un trofeo. Dopo la sfida alla Juventus, la società biancoceleste cercherà di accontentare l’argentino, che cerca una nuova sfida. Il Genoa è pronto a prenderlo e ad offrirgli un contratto biennale. Se ne parlerà dopo la Supercoppa. La Lazio può sostituire Bizzarri con Berisha (sarebbe il prescelto), altrimenti dovrà tornare a lavorare su altri obiettivi. Piace Ujkani del Palermo, altro portiere nel giro della nazionale albanese. E’ stato proposto Kapino, numero uno del Panathinaikos e della Grecia al Mondiale Under 20, ma la società biancoceleste cerca uno già fatto.
ATTACCO – Sono ore frenetiche per trovare una sistemazione al nigeriano Emmanuel Sani e liberare la casella da extracomunitario per consentire a Brayan Perea di lasciare la Colombia e raggiungere la squadra di Petkovic. Per Tare è l’attaccante ideale da mettere con Floccari dietro a Klose. E per il momento non ci sono offerte allettanti per Kozak. «Non ci interessa» ha fatto sapere Giaretta, ds dell’Udinese. Si erano informate Livorno e Chievo, Lotito non concede il prestito. Il ceco può andare solo all’estero e per 8 milioni di euro. Sondaggi del Wigan e del Besiktas. Qualora partisse, potrebbe entrare un altro attaccante. Matavz (Psv Eindhoven) resta in pista. Tare ha negato l’interesse per Mladen Petric, 32 anni, croato ex Amburgo e Fulham, a caccia di contratto. Preziosi ha offerto Alberto Gilardino a più riprese e l’azzurro potrebbe diventare un last minute a sorpresa per la Lazio. C’è un altro nome da tenere in considerazione. Anche ai dirigenti biancocelesti piace l’uruguaiano Abel Hernandez, che non vuole restare in B con il Palermo. Zamparini chiede una dozzina di milioni per il suo cartellino. Lotito, non fidandosi dei tanti infortuni, prenderebbe l’uruguaiano in prestito con diritto di riscatto. E così non si può trovare l’intesa.
f.p.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

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Re:R.S. 7.8.13
« Risposta #1 : Mercoledì 7 Agosto 2013, 09:13:11 »

7 agosto 2013
MARCHETTI: «Nei nostri occhi c’è la Supercoppa» (Corriere dello Sport)

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Fabrizio Patania
FIUGGI – La fame non è finita. Ha visto negli occhi della Lazio la voglia che serve dopo aver festeggiato a lungo. Crede nel progetto di Lotito, convinto di poter entrare tra le grandi d’Europa allo stadio Olimpico. L’interesse del Barcellona è stato soltanto una suggestione affascinante, ma non una trattativa concreta. Federico Marchetti riparte dalla Supercoppa. Ha cancellato il dolce ricordo della Coppa Italia perché una squadra matura acquisisce la mentalità vincente pensando al prossimo traguardo. Da pochi giorni è rientrato dalle vacanze post-Confederations. Ha più rabbia di prima.
Perché da bambino ha scelto di giocare in porta?
«Bella domanda. Giocavo fuori, un giorno il mister mi chiese di andare tra i pali. In realtà la colpa è di mio fratello. Lui è più grande di me, giocava a calcio e, quando ero piccolo, si allenava a casa in giardino. Gli facevo da portiere. Così si accorse della mia propensione tra i pali, lo disse al mio allenatore e iniziò l’avventura».
Come riparte la Lazio dopo la Coppa Italia e le vacanze?
«Si riparte con lo spirito lasciato l’anno scorso, uno spirito giusto perché ci ha portato a vincere la Coppa Italia. E’ normale, giocando in finale con la Roma, il trofeo ha acquisito ancora più prestigio. Ma noi ora sappiamo di dover cancellare quello che è stato e che è successo. Si riparte da zero e per una nuova stagione. sarebbe un errore pensare di essere bravi. Sappiamo quali sono i nostri pregi e in cosa dobbiamo migliorare. Conservando questo spirito, potremo giocarcela alla pari con tutti, a partire dalla finale del 18 agosto».
Qual è la sua valutazione del mercato della Lazio? La rosa è stata rinforzata per poter reggere sino in fondo su tre fronti?
«Sicuramente sono stati fatti degli acquisti nelle zone di campo in cui la società e l’allenatore hanno pensato ci fosse bisogno. Ora è inutile pensare che nel passato si potesse fare di più, io credo che gli infortuni ci hanno condizionato nella fase decisiva del campionato, altrimenti la Lazio sarebbe stata in grado di tenere sino in fondo».
Il suo nome è stato accostato anche al Barcellona. Cosa ha pensato?
«Ho 30 anni, alle indiscrezioni e alle voci di mercato bisogna dare il peso specifico giusto. Nessuno mi ha cercato, qualora ci fosse stato un interesse, con il presidente ci saremmo parlati e avremmo deciso il da farsi. Da persone mature. Sono qui perché volevo restare alla Lazio, non c’è stato nessun contatto con altre squadre».
E’ felice di essere rimasto alla Lazio?
«Quando sono arrivato alla Lazio nella mia testa sono entrati grandi progetti. Questa è una piazza importante, una società che è stata protagonista in Italia e all’estero, Lotito mi ha parlato chiaro, piano piano ha intenzione di riportare a quei livelli la Lazio. Sono convinto che ci arriveremo, spero in futuro di far parte di una squadra che riuscirà a giocarsela con le grandi d’Europa».
Come ha ritrovato Bizzarri, che appare vicino alla cessione? E che ne pensa di Strakosha?
«Vedo bene tutti e due, anche perché sono più allenati, più rodati di me. Albano è tranquillo, ha un’età che gli permette di gestire le voci di mercato, è un grande professionista, sono contento che sia ancora qui con me. Da compagno spero e mi auguro egoisticamente che rimanga alla Lazio. Strakosha è un ragazzo di prospettiva, ha delle qualità, sa di dover lavorare duro per dimostrare di poter stare ad alto livello».
Come è andata ad Atene? Non sembrava un’amichevole.
«E’ andata bene, a parte l’episodio della sospensione per il lancio di oggetti. Io preferisco queste partite ad altre dove non si scende in campo con l’atteggiamento giusto. E’ stata una partita tosta. I greci esprimevano grande determinazione. Abbiamo ottenuto un risultato positivo. C’è da lavorare, siamo agli inizi».
Che partita si aspetta il 18 agosto e ci saranno delle analogie con la semifinale di Coppa Italia?
«Mi auguro ci siano analogie, sarebbe un bene per la Lazio, perché li abbiamo eliminati in Coppa Italia. Sarà una partita tosta, la Juve ha piazzato acquisti importanti, noi pure. Ce la giocheremo a viso aperto, con la convinzione di poter vincere. Durante i 90 minuti o dopo non lo so, ma già dai primi giorni di lavoro ho visto negli occhi dei miei compagni la voglia di vincere. Questo mi ha dato ancora più fiducia per l’inizio di stagione e per una partita che ci può dare subito l’opportunità di alzare un altro trofeo».
In una teorica griglia di partenza del campionato, come colloca la Lazio? L’obiettivo dichiarato è la Champions…
«Non mi piace dire dove metterei la Lazio, nella mia testa so dove voglio arrivare. Sarà il campo a decidere se meritiamo o meno i primi tre posti. La squadra è forte. Sarà dura perché anche le altre si sono rinforzate, dovremo essere più bravi: rispetto agli ultimi due anni le pretendenti sono aumentate. Sarà una bella lotta».
I grandi nomi stanno tornando in Italia. E’ un’inversione di tendenza?
«Ci sono parecchi fattori che incidono nelle scelte. In Italia si sta bene. Personalmente mi viene da pensare che non si siano trovati bene altrove. Non stiamo passando un bel periodo economico, il paese sta facendo fatica, ma abbiamo le potenzialità per tirarci fuori. Il calcio si è ridimensionato e sta dando gli input giusti per ripartire. Se giocatori importanti hanno scelto l’Italia significa che c’è fiducia e credono di poter essere protagonisti anche qui».


7 agosto 2013
Petkovic ha scelto il modulo (Corriere dello Sport)

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FIUGGI – Le indicazioni sono chiare, dettate dal campo. Petkovic sta scegliendo il 4-2-3-1 e non è il modulo di Hernanes. Semmai di Biglia e Ledesma, di Ederson e Felipe Anderson, quando entrerà nel gruppo. Dopo le amichevoli con Nizza e Panathinaikos, ieri mattina è arrivata un’altra conferma allo stadio Comunale di Fiuggi. Lunga esercitazione tattica, giocatori disposti a coppie e rispettando il ruolo, stesso abito dei due test internazionali che hanno aperto le manovre di avvicinamento alla finale di Supercoppa. Due mediani davanti alla difesa, due esterni sulla stessa linea del trequartista, collocato a ridosso della punta centrale. Non ci sono dubbi, forse più avanti cambierà, ma per adesso Petkovic sta lavorando sul 4-2-3-1. L’addestramento è durato quasi un’ora e si è concluso con il cosiddetto “scorrimento” della linea difensiva, chiamata a salire verso il pallone oppure a scappare verso il portiere a seconda degli input di Petkovic, che si era dedicato a lungo allo sviluppo della manovra offensiva: appoggio al centravanti o al trequartista, sponda per il mediano, apertura a favorire lo scatto in profondità sulla fascia, cross dell’esterno verso il centro con quattro giocatori (gli altri del fronte offensivo e uno dei due mediani) chiamati a seguire l’azione.
ASSETTO – Ventidue giocatori, undici coppie per ogni ruolo, quando finiva l’azione cambiavano in blocco gli interpreti. Così sono venute fuori le prime scelte di Petkovic. Quattro centrocampisti per due posti con la preferenza accordata al tandem Biglia-Ledesma. Gonzalez partiva in alternativa all’ex playmaker dell’Anderlecht, Onazi fungeva da doppione del regista cresciuto in Patagonia. Sulla fascia sinistra Lulic accompagnato da Mauri (squalificato) e da Keita. Prima novità legata al talento ex Barcellona. Petkovic sta verificando l’adattabilità al ruolo di esterno offensivo. Sulla fascia destra Candreva con il sostegno di Rozzi, che già l’estate scorsa era stato provato in quel ruolo e che possiede la gamba giusta per provarci. Klose, Floccari (più Kozak) a guidare l’attacco. La sorpresa per il ruolo di trequartista. Ederson il numero 10 con Hernanes in alternativa. E questo potrebbe essere lo spunto di riflessione più interessante in prospettiva.
INTERROGATIVO – Mancano dieci giorni alla finale di Supercoppa e venti all’inizio del campionato, Petkovic non ha bisogno di provare il 4-1-4-1 che la squadra conosce alla perfezione, ma intanto si può tirare una conclusione. Dalle formazioni scelte a Nizza e Atene, dai primi allenamenti tattici visti a Fiuggi, Hernanes non è ancora tornato al centro della Lazio. Solo un caso o un’indicazione legata al mercato aperto sino al 2 settembre? Chissà. Qualche dubbio sta venendo e sarebbe sciocco non ragionarci. Per un semplice motivo: Hernanes, nelle due stagioni di Reja, era stato impiegato trequartista e non aveva convinto al punto, l’estate scorsa, di confrontarsi con Petkovic e chiedere di giocare in una posizione più arretrata. Proprio a Ferragosto, Vlado decise di collocarlo mezz’ala sinistra, disegnando un centrocampo con due interni più Ledesma staccato davanti alla difesa, il cosiddetto 4-1-4-1. Una formula di successo capace di proiettare la Lazio verso un girone d’andata da record ed Hernanes in nazionale, dove occupa stabilmente una delle due caselle in mediana nel 4-2-3-1 di Scolari. Nel Brasile super-offensivo può giocare così, nel campionato italiano forse no. Ma non è questo il punto. L’interrogativo, sapendo che presto si aggregherà Felipe Anderson ed entrerà in concorrenza con Ederson, è un altro. Tutti parlano (a torto) del presunto dualismo Biglia-Ledesma. Ma Hernanes, dichiarato incedibile da Lotito e Tare, il 3 settembre sarà ancora al centro della Lazio?
f.p.


7 agosto 2013
Klose manda all’ospedale Radu (Corriere dello Sport)

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FIUGGI – Klose manda all’ospedale Radu. E’ successo ieri sera a Fiuggi, poco dopo le 19, nella parte conclusiva dell’allenamento. Un incidente di gioco. Allenamenti ad alta intensità e con ritmi da partita vera. Ne ha fatto le spese il difensore romeno, appiccicoso in marcatura, forse troppo per i gusti del tedesco. Klose stava proteggendo il pallone. Radu lo braccava, provava a sfilarglielo. Miro si è spazientito e ha reagito con un gesto istintivo. Ha allargato il braccio per allontanare Stefan, deve averlo toccato (involontariamente) con il gomito. Radu è crollato a terra, s’è ferito al mento, la maglietta era insaguinata quando si è rialzato ed è rientrato negli spogliatoi, tenendo il ghiaccio sulla mandibola. Il medico sociale Roberto Bianchini lo ha soccorso e Radu è stato subito trasportato dalla Croce Verde all’ospedale di Alatri: la ferita è stata tamponata con tre punti di sutura. Verso le 21, il difensore romeno ha fatto rientro in albergo. Tutto ok, niente di preoccupante. Klose, quando era a terra, si è avvicinato per scusarsi. E lo avrà fatto anche quando si sono rivisti in hotel. In campo era apparso infastidito dalla pressione di Radu. Di sicuro, nonostante il gesto scomposto, non gli voleva fare male.
SUPERCOPPA – Cresce la febbre per Lazio-Juventus, sale l’attesa. A undici giorni dalla finale di Supercoppa in prevendita sono stati staccati 43 mila biglietti. Una crescita costante ed è quasi finita la dote riservata ai tifosi biancocelesti, che in 25 mila si sono già assicurati un posto allo stadio Olimpico. I biglietti di Curva Nord e Distinti sono esauriti da una settimana, ora stanno per terminare anche i tagliandi di tribuna Tevere, concessa interamente ai sostenitori della Lazio. Ne restano poco meno di un migliaio. Si conta di arrivare agevolmente a quota 60 mila per la finale di Supercoppa, fissata per la sera del 18 agosto alle 21.
DIFFERENZIATO – Doppia seduta di allenamento ieri per la Lazio. Ancora a parte, come previsto, Felipe Anderson, convalescente per l’infortunio alla caviglia destra. Il brasiliano si allenerà in modo differenziato per tutta la settimana. Sta intensificando la preparazione, ma è ancora fuori dal gruppo, Bruno Pereirinha. Il portoghese, che aveva riportato uno stiramento ad Auronzo, è quasi pronto.
RONGONI – Il preparatore atletico è intervenuto a Lazio Style Radio per spiegare che tipo di lavoro sta svolgendo la squadra biancoceleste nel ritiro di Fiuggi. «Dopo il volume di lavoro atletico sviluppato ad Auronzo e la parte in cui abbiamo giocato e provato gli schemi, ora si tratta di affinare e sgrossare la preparazione. Chi ha fatto meno, lavorerà di più. Chi ha fatto di più, scaricherà per arrivare con l’intero gruppo sulla stessa linea all’ultima settimana che precede la finale di Supercoppa».
VISITE MEDICHE – Alla clinica Paideia, per le visite di idoneità, ieri mattina si sono presentati Moustapha Seck e Tommaso Ceccarelli. Il difensore spagnolo ha raggiunto nel pomeriggio il ritiro della Primavera di Bollini a Rivisondoli. L’ex attaccante della Primavera, reduce da una stagione al Lanciano, riprenderà ad allenarsi a Formello. In cerca di una nuova sistemazione.
f.p.


7 agosto 2013
Per Lotito il profeta resta incedibile ma… (Corriere dello Sport)

Articolo letto: 366 volte
Fabrizio Patania
FIUGGI – Hernanes non è ancora tornato al centro del progetto di Petkovic, che sembra deciso a puntare sul 4-2-3-1, ma per la Lazio non è sul mercato. Lotito e Tare lo hanno ripetuto più volte e non c’è motivo di dubitare: terranno fede alla promessa di non cedere nessuno dei big e di puntare alla Champions, solo inseguita e sognata nelle ultime tre stagioni, aggiungendo altra qualità senza depauperare la rosa.
Come abbiamo riportato qualche giorno fa il 26 luglio, nello stesso giorno in cui Hernanes rimetteva piede a Roma rientrando dalle vacanze, il suo manager Joseph Lee si trovava a Villa San Sebastiano a colloquio con Lotito. Il presidente ha manifestato la volontà di rinnovare il contratto di Hernanes in scadenza nel 2015, l’agente del centrocampista di Recife ha ascoltato la proposta e controrilanciato. C’è stato un avvicinamento tra le parti, non una fumata bianca, e la promessa di riparlarne più avanti, a stagione in corso. Segnali di rinnovo, ma nessuna certezza. E lo spettro del mercato aperto sino al 2 settembre, perché nessuno ha potuto negare che se arrivasse una proposta irresistibile verrebbe presa in considerazione.
Allo stato, ferma restando la posizione dichiarata dalla Lazio, non sono arrivate offerte per il Profeta, tanto meno si è avvicinato il Paris Saint Germain. L’interesse francese si era esaurito in una telefonata (datata inizio aprile) di Leonardo, che non è più direttore generale del PSG. Una teorica minaccia può ancora manifestarsi dalla Premier League: con la prossima convocazione in nazionale, Hernanes raggiungerà il quorum minimo di presenze per trasferirsi (eventualmente) in Inghilterra. Lotito non ha intenzione di privarsi del Profeta, restiamo al punto di partenza. Non lo cede. E con il manager Lee è stato chiaro: ne comincerebbe a parlare soltanto se arrivasse un’offerta di 35 milioni. Cifra ovviamente fuori mercato.
7 agosto 2013
Berisha rischia multa e squalifica della Fifa (Corriere della Sera – ed. locale)

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Si complica la situazione di Etrit Berisha, il 24enne portiere albanese. Il ds Tare resta convinto che il suo connazionale sarà biancoceleste e sostituirà, come secondo di Marchetti, il probabile partente Bizzarri, ma Berisha potrebbe essere multato e squalificato dalla Fifa per aver firmato il contratto con il Chievo quando le liste trasferimenti non erano ancora aperte.
(S. To.)
Si er papa te donasse tutta Roma
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Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

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Re:R.S. 7.8.13
« Risposta #2 : Mercoledì 7 Agosto 2013, 09:14:48 »
7 agosto 2013
La Supercoppa Il sogno «triplo» di Marchetti (Corriere della Sera – ed. locale)

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È tornato dalla Confederations Cup con la consapevolezza di aver accorciato ulteriormente la distanza dal suo mito, il fino a poco tempo fa inarrivabile Buffon. Federico Marchetti sa che Prandelli, nonostante non gli abbia concesso un solo minuto tra i pali nelle gare ufficiali della trasferta brasiliana, ha grandissima stima non solo per il portiere ma anche per l’uomo e che il futuro è pronto a sorridergli, a patto di mantenere il rendimentomonstre degli ultimi due anni. Alzata al cielo la Coppa Italia e messo al collo il bronzo nel torneo premondiale vinto dai verdeoro di casa, ora davanti a Marchetti si presenta subito la possibilità di sistemare un altro trofeo in bacheca, festeggiando per la terza volta in meno di tre mesi. «Quella con in palio la Supercoppa sarà una partita tosta anche perché la Juve si è rinforzata — spiega Marchetti —. Ma in questi giorni ho visto negli occhi dei miei compagni la voglia di continuare a vincere». Ripartire, insomma, dall’abbuffata di emozioni del 26 maggio per affrontare con il piede giusto le sfide di questa nuova stagione. «Non so quali potranno essere i nostri obiettivi: ora è troppo presto. Di sicuro la squadra è forte ma sarà il campo a parlare. Lo scorso anno, per esempio, gli infortuni ci hanno condizionato, altrimenti saremmo stati all’altezza di qualsiasi traguardo». Una Lazio a cui mancano ancora un esterno sinistro e un attaccante, ma che finora si è mossa con intelligenza sulmercato. «Abbiamo un organico da primi tre posti — prosegue il numero ventidue laziale—, però le concorrenti sono aumentate e quindi sarà più dura. Bisognerà che ognuno dia qualcosa in più per ottenere risultati importanti». Vittorie che se centrate contribuiranno a tenere a lungo nella Capitale il portiere veneto, nel recente passato oggetto del desiderio anche del Barcellona. «Ormai, a trent’anni, ho deciso di rimanere alla Lazio e in Italia per giocarmi le mie carte con maglia che ho indosso. È vero che siamo in difficoltà ma abbiamo le potenzialità per tirarci fuori: sono fiducioso perché qui da noi anche il calcio ha iniziato a ridimensionarsi e sta dando gli input giusti per ripartire». Nella mattinata del secondo giorno del mini raduno di Fiuggi, mentre i nazionali Candreva, Gonzalez, Hernanes e Onazi facevano gli straordinari per recuperare il più velocemente possibile la condizione, con gli altri Petkovic ha curato l’aspetto tattico.
Sergio Torrisi


7 agosto 2013
Ormai la Juve è vicina E Petko alza il volume (Gazzetta dello Sport – ed. locale)

Articolo letto: 244 volte
DAVIDE STOPPINI
FIUGGI (Frosinone)
La Lazio alza. Alza tutto: il pallone, il volume, l’intensità. Urla Petkovic, canta lo spogliatoio, nel mirino le traverse di Fiuggi. Nel mirino la Supercoppa, soprattutto. E pazienza se qualcuno, leggi Radu, ci rimette la bocca su un contrasto di gioco con Klose. La scena è stata questa, nell’allenamento del pomeriggio: il romeno marca da vicino Miro, che un po’ infastidito allarga il gomito per difendere il pallone e con il braccio manda k.o. il compagno. Risultato: Klose si avvicina e si scusa, Radu è costretto a una visita lampo all’ospedale per medicare la ferita al mento con tre punti di sutura.
A tutto volume
Sono le controindicazioni di una tensione che sale, sale, sale. E allora è giusto ogni tanto smorzare. È giusto ogni tanto alzare il volume, provare a dimenticare che la Juventus è dietro l’angolo. E così ecco che Ciani si trasforma in deejay. La scena, l’altra scena del giorno, è stata questa. Ore 9.15, lo spogliatoio della Lazio è una discoteca. Il francese ha scelto la serie musicale, mentre i giocatori si vestono per entrare in campo il sottofondo (si fa per dire, il volume è altissimo) sottolineato da tutto il gruppo è «Blurred Lines» di Robin Thicke, «I follow rivers» di Lykke Li, e infine «Bara bara, bere bere» di Michel Telò. Roba da Ibiza, mica da Fiuggi. E la temperatura è più da mare che da montagna, i gradi sono più di 30, il fresco di Auronzo è solo un ricordo.
Bastone e carota
E un ricordo sempre vivo è pure la Coppa Italia, che però si allontana quanto più si avvicina la Supercoppa. Ora il pallone è il vero protagonista. La testa dei giocatori è lì. E così Petkovic va sulle montagne russe: carota prima, bastone poi. Carota prima, quando fa divertire i giocatori a inizio seduta con 30 minuti di allenamento sulla precisione. Palloni per tutti, intorno all’area di rigore da posizioni varie il giochino è colpire la traversa. Non ci riescono in molti, tra i più bravi Floccari e Radu. E dopo la carota, ecco l’allenamento duro. La tattica diventa protagonista. Avanza sempre più il 4231, le prove di Petkovic di ieri hanno raccontato questo. Hanno raccontato che ad oggi è questo il modulo da considerare favorito per la Juventus. La scelta non è ancora definitiva, certo. Però vedi le coppie in campo e pensi: le coppie Ledesma-Biglia e Onazi-Gonzalez davanti alla difesa ad alternarsi, poi Rozzi e Candreva sulla destra, Mauri, Lulic e Keita sulla sinistra, Ederson e Hernanes sulla trequarti, Klose, Floccari e Kozak a giocarsi il posto là davanti (si fa per dire, chi insidia davvero Miro?). Avanti e indietro, su e giù. «Più veloci, più veloci», chiede Petkovic. E fa ripetere l’esercizio, chiedendo a Ederson di attaccare il primo palo sul cross dell’esterno, o agli attaccanti di essere più decisi nella conclusione. Poi la scena si ripete con i difensori, rigorosamente schierati a quattro. È la prima vera prova anti Juventus. È l’antipasto di un’altra serata doc, a caccia di un altro trofeo da conquistare.

7 agosto 2013
Marchetti, porta chiusa e Supercoppa in testa (Gazzetta dello Sport – ed. locale)

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DAL NOSTRO INVIATO
FIUGGI (Frosinone) Resto per vincere, a volerla sintentizzare al massimo. Federico Marchetti ha sposato la Lazio, ecco il vero matrimonio dell’estate. E ora vuole farsi il regalo della Supercoppa. Barcellona e Monaco avevano messo il suo nome nella lista dei portieri graditi in giro per l’Europa: «Ma nessuno ha spinto davvero — ha detto Marchetti —, altrimenti mi sarei messo seduto con il presidente Lotito e avremmo deciso insieme il da farsi. La verità è che sono qui perché l’ho voluto io. Volevo restare e l’ho fatto, ora riparto con grande entusiasmo, perché questa è una piazza importante e so che Lotito vuole riportare il club ai livelli di qualche anno fa».
La solita Juve
C’è un’altra cosa che Marchetti sa. «Con la Juventus possiamo tranquillamente vincere». È quell’avverbio che stupisce. Poi il portiere spiega: «Appena rientrato a Formello ho visto negli occhi dei miei compagni la voglia di vincere subito un altro trofeo». Sensazioni buone, allora. «La Juventus si è rinforzata, ma anche noi e allora ce la giocheremo alla pari. Con Buffon non ho parlato della partita nei giorni diNazionale. Però mi auguro che ci siano tante analogie con la semifinale di Coppa Italia giocata contro i bianconeri… ». Quel giorno Marchetti fu assoluto protagonista, come del resto gli è capitato spesso contro la Juventus nelle ultime stagioni. «Ripartiamo con lo spirito di una Coppa Italia vinta, ma anche con la consapevolezza di dover migliorare. Sappiamo dove intervenire. Il terzo posto? È inutile fare proclami. Io so dove voglio arrivare, poi sarà il campo a dare le risposte. Di sicuro la concorrenza per la Champions è aumentata. Ma la Lazio è forte, ve lo garantisco io».
stop


Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline disabitato

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Re:R.S. 7.8.13
« Risposta #3 : Mercoledì 7 Agosto 2013, 16:31:45 »
cifra ovviamente fuori mercato... Allora quella di marchignos che era? Una estorsione?
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Offline DinoRaggio

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Re:R.S. 7.8.13
« Risposta #4 : Mercoledì 7 Agosto 2013, 20:33:18 »
Klose ci ha portato i primi tre punti della stagione!   :D

Peccato che succeda di Radu.  ;D
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)