Autore Topic: Lazio, Lotito: "Finale Coppa Italia? Nemici in campo, amici fuori".  (Letto 724 volte)

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Giglic

Lazio, Lotito: "Finale Coppa Italia? Nemici in campo, amici fuori".
« : Mercoledì 15 Maggio 2013, 12:38:27 »
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Il presidente biancoceleste ha parlato del derby in programma il 26 maggio e di molto altro



LAZIO ROMA FINALE COPPA ITALIA LOTITO DERBY RAZZISMO / ROMA - Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato del derby con la Roma in finale di Coppa Italia, in programma il 26 maggio all'Olimpico alle 18. Queste le sue parole, riportate da 'La Repubblica':
 
FINALE COPPA ITALIA - "Mi auguro che i tifosi abbiano un comportamento all'insegna dei valori dello sport, del rispetto delle regole e dell'avversario. Dobbiamo essere antagonisti sul terreno di gioco e amici fuori. Non è la vita, ma un campo di calcio in cui si confrontano due realtà diverse che rappresentano in egual misura i cittadini di Roma. Sarà un evento trasmesso in tutto il mondo e, quindi, uno spettacolo che dovrà rappresentare l'emblema della Capitale".
 
LA LAZIO E LA PREVENZIONE - "Abbiamo intrapreso un percorso atto a prevenire e reprimerli, tramite un'azione capillare che la società svolge quotidianamente nelle scuole e negli ospedali per promulgare questa azione di identità sportiva e non di atteggiamento in violazione di norme o comunque di sopraffazione dell'avversario. Abbiamo poi messo in campo una lunga serie di azioni attraverso la nostra televisione, la radio, il mensile... Le azioni di prevenzione dunque non le stiamo mettendo in atto soltanto oggi e di concerto con le istituzioni abbiamo messo in atto una repressione nei confronti di coloro che usano lo stadio come cassa di risonanza per assumere atteggiamenti in controtendenza e di sopraffazione nei confronti dei singoli individui. Si tratta di puri atti di teppismo che vanno puniti con il codice penale".
 
TERZO TEMPO - "Insieme alla Lega e a tutte le istituzioni, stiamo mettendo in campo i "singoli Fans Club" di Lazio e Roma. Più o meno cercheremo di ricreare quello che succede nel rugby con il "Terzo tempo". Non si capisce perché queste cose non possano accadere anche nel calcio. Dobbiamo ridarci un modus vivendi e un atteggiamento diverso".
 
DATA FINALE - "Non ci aspettavamo il ricorso del Codacons. Come Lega avevamo deciso per un orario che contemperasse anche la posizione della Rai. Abbiamo trovato una mediazione portata avanti dal presidente del Coni, dal Prefetto, dalle forze dell'ordine e dai due club accordandoci per le 18. Ora il Codacons si assume la responsabilità di ricorrere al Tar, vediamo quale sarà la risposta. Noi ci atterremo alle disposizione del giudice ma non capiamo quale possa essere il cambiamento nel disputare la partita alle 18 piuttosto che alle 21".

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